Il camper della "famiglia" Rosini: eppur si muove. Da solo? Domande senza risposta
Mercoledi 29 Aprile 2015 alle 15:39 | 0 commenti
Le vicende legate alla gestione personalistica del ruolo e dei suoi "benefit comportamentali" da parte del comandante della Polizia Locale di Vicenza sono ormai ben note ed è qui disponibile la loro sequenza dallo sberleffo a lui e alla città da parte di Striscia la Notizia per "abuso personale di Ztl" fino al caso da noi seguito del camper del cognato (salvo smentite mai arrivate), a dir poco mal parcheggiato in Via Nervi sotto casa della famiglia dell'avvocato, come ama definirsi in calce alle multe che propina (agli altri).
Dopo il lungo (pervicace?) mutismo di Cristiano Rosini, prolungato così tanto da farci temere per la sua salute, messa a dura prova, ha sostenuto la sua signora, dai "capricci" dei politici, dopo le prime risposte a problemi per multe ai disabili forniteci non da lui ma dal portavoce del sindaco e della giunta e dopo la dichiarazione dell'assessore competente, Dario Rotondi, sugli accertamenti avviati sull'ultimo caso, quello del camper "parentale" in sosta illecita, non grave in sè da solo, ma sintomatico insieme agli altri eventi di un malinteso senso del "comando" e dei doveri di "esempio" che comporta verso i cittadini, abbiamo rivolto sabato scorso un ultimo invito al nostro comandante dal titolo: "Caso Cristiano Rosini: appello al senso di opportunità del comandante della Polizia locale di Vicenza".
L'invito non è stato raccolto, immaginiamo, per onerosi impegni.Â
Ora pubblichiamo, dopo tutte le verifiche possibili presso il nostro studio di VicenzaPiu.Tv, un video che ci è stato fatto avere in cui appare mercoledì 15 in tarda serata (sul video compare l'orario fissato dal recorder di chi ha ripreso, ndr), dopo la nostra denuncia e dopo che alle 21 avevamo verificato di persona che tutto era invariato per il camper parcheggiato fuori dalle righe sul marciapiede, un signore (somigliante, diciamo, a Cristiano Rosini) che a luci spente guarda intorno, entra nel camper, lo sistema, esce per verificare il nuovo parcheggio, rientra per spegnere il motore, non appone apparenemente verbali per una eventuale irregolarità riscontrata e se ne va.
Il resto è storia abbastanza nota, e documentata fotograficamente, dallo stesso camper spostato poi il 16 in un'area senza strisce fino ad altri mezzi prima parcheggiati anche loro in maniera "anomala" accanto al camper "esemplare", che ci risulta essere di proprietà del cognato, o di un suo omonimo, di Cristiano Rosini.
Abbiamo chiesto conferma, ancora senza risposta, di questo non trascurabile "dettaglio" ed anche notizie su multe eventualmente elevate visto che la "sagoma nera", anche se... chiara, al momento della prima sistemazione non avrebbe elevato verbali di contestazione (ci si dirà che ci sono 90 giorni di tempo per farlo...). Â
In un paese normale...
Ma siamo in Italia e a Vicenza, che su certe cose non appare molto diversa da città e luoghi da cui, nei discorsi di politici, imprenditori e manager, vorrebbe distinguersi.
In questa città il suo primo cittadino, Achille Variati, di sicuro un leader indiscusso (non parliamo nello specifico di posizioni e strategie politiche ma di caratura e dirittura personale), lavora notte e giorno per amministrarla e gestirla nel migliore dei modi.
Ma, sempre in questa città , accade, ad esempio, che un funzionario comunale faccia un doppio lavoro e, poi, dopo una punizione simbolica va a lavorare negli uffici sportivi a cui ambiva e con le mansioni da lui desiderate.
Se non bastasse una dirigente, poi, chiude gli occhi (non dico volontariamente, ma magari per altri motivi che il direttore generale dovrebbe valutare) su appalti mal gestiti, denunciati, tre anni dopo di noi, anche dal quotidiano locale.
In questa Vicenza del fu Palladio si tollera, infine, che un comandante della Polizia locale metta in condizione tutti i cittadini multati di invocare la "par condicio" con la sua impunità .
Se a Vicenza tutto questo avviene, caro Sindaco, noi abbiamo il dovere di mostrarlo e dirlo, lei dovrebbe, a nostro modesto parere, fermarsi un attimo e interrompere, siamo sinceri, il suo incrollabile e personale lavoro per dare una controllatina ("ina" è per amor di patria biancorossa) a vari suoi dirigenti.
Non chiediamo che ci risponda a parole, ma sappiamo che, se si convincerà dell'utilità di questo pit stop, risponderà con i fatti.
Grazie a nome nostro e di buona parte, pensiamo, della città .
Quella... buona.
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