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Il 5 maggio del 2017 è un data che marca un ulteriore tassello negativo nel puzzle delle negatività che la città di Vicenza sta da tempo assemblando. La decisione del
Tribunale del Riesame di respingere il ricorso della Procura circa il
sequestro del cantiere di
Borgo Berga ha del grottesco e nello stesso tempo, viste le ragioni di massima (le motivazioni precise saranno rese note tra un mese: tempi da Tribunale dell'era digitale...), si ha proprio l'impressione che noi umili cittadini di questo mondo siamo considerati sudditi e costantemente presi in giro da coloro che intendono utilizzare un bene comune, la nostra terra, la nostra acqua, a modo loro, per speculare e smuovere le risorse economiche al solo modo di accrescere il (loro) capitale. La legge del mercato.
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La vicenda
Borgo Berga si avvia verso una fase molto importante e delicata per la sua definizione, scrive nella nota che pubblichiamo
Daniele Ferrarin, Portavoce Consigliere Comunale
M5S Vicenza. Tra pochi giorni il
Tribunale del riesame di Vicenza esaminerà la richiesta del Procuratore Generale della Repubblica
Antonino Cappelleri sulla richiesta di sequestro totale dell'area interessata. In questi giorni è stata resa pubblica una relazione del Corpo Forestale dello Stato consegnata alla Procura in cui, relativamente alle responsabilità sui procedimenti autorizzativi del Piruea, venivano indicati dei nomi di dipendenti del Comune, oltre a quelli già identificati, che in questa fase non sono stati ancora oggetto di iniziativa giudiziale, per cui esclusi da ogni accertamento.
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Si legge sulla stampa dalla scorsa settimana (precisamente da sabato 25 febbraio), scrive in una nota che pubblichiamo
Valentina Dovigo, consigliere comunale della
Lista Civica e Sel, che la Procura di Vicenza ha ultimato le indagini sul Piruea
Borgo Berga ed il Procuratore ha chiesto al GIP il sequestro per lottizzazione abusiva di tutta l'area del Piano, formulando le seguenti ipotesi di reato: errata valutazione della compatibilità idraulica, valore dei benefici economici fortemente sbilanciato a favore dei costruttori privati, mancato rispetto della dovuta distanza dai fiumi delle opere edili, mancato accoglimento delle Prescrizioni della Sovrintendenza ed omissione delle Valutazioni di carattere ambientale.
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In merito alla pubblicazione sulla stampa di ampi stralci del dispositivo del GIP, dott.
Massimo Gerace, con il quale si rigetta la richiesta avanzata dalla Procura di sequestrare l'intera lottizzazione di
Borgo Berga, le associazioni
Legambiente,
Italia Nostra e
Comitato contro gli abusi edilizi ci inviano
una nota che pubblichiamo e condividiamo in cui, premettono, che "
non possono non commentare criticamente quanto si è appreso pubblicamente". Le motivazioni del GIP, prosegue la presa di posizione, sono infatti costellate da considerazioni extra-giuridiche che riteniamo inopportune e incomprensibilmente animose verso cittadini e Associazioni che da anni denunciano la devastazione del territorio. Parole, quelle del GIP, che non avrebbero destato stupore solo se a pronunciarle fosse stato il privato costruttore, oggi sotto indagine penale.
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«
Certamente la richiesta della Procura di sequestro dell'intera area di Borgo Berga arriva tardi. Ma siamo comunque sconcertati del fatto che non possa essere accolta. Perché il Giudice deve applicare la legge. E se c'é, come sembra, la ragionevole certezza che l'opera sia abusiva, realizzata con "illegale ed ingente sbilanciamento economico, connotata da gravi illiceità diffuse" (violazione delle distanze dai corsi d'acqua, dei vincoli storico-architettonici, delle norme sugli appalti, e dell'obbligo della valutazione ambientale, strategica e idraulica), perché mai ci si dovrebbe opporre al sequestro, lasciando dunque che venga perpetuato il reato? E' come se con la ragionevole certezza che fosse in corso una rapina, anziché intervenire per limitare i danni, si dicesse che siccome ormai il più è fatto... lasciamoli pure finire (!)»: lo affermano il senatore
M5S Enrico Cappelletti ed i consiglieri comunali M5S
Liliana Zaltron e
Daniele Ferrarin nell nota che pubblichiamo.
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Dopo anni di aggressioni fisiche e vessazioni psicologiche tra le mura domestiche, una donna ha trovato il coraggio di rivolgersi alla
Polizia di Stato per denunciare il marito violento. Così è stata avviata un'attività d'indagine della
Squadra Mobile della
Questura di Vicenza che ha ricostruito uno spaccato drammatico di maltrattamenti in famiglia perpetrati dall'uomo nei confronti della moglie e dei suoi due figli, un minorenne e un maggiorenne, avuti da una precedente relazione. Gli agenti del gruppo investigativo specializzato sulle "
violenze di genere" hanno messo la parola fine alla preoccupante escalation di prevaricazioni dell'indagato con l'esecuzione a suo carico della misura cautelare, emessa dal Tribunale di Vicenza, dell'allontanamento dall'abitazione con divieto di avvicinamento alle parti offese.
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Due sere prima di Natale era riuscito a sfuggire alla cattura, lasciandosi alle spalle un'auto e una nuvola di cocaina. Il presunto spacciatore, un marocchino 43enne, è stato accompagnato al carcere di San Pio X la sera prima di capodanno dopo essere stato fermato dagli uomini delle fiamme gialle.
La fuga. La sera dell'antivigilia di Natale, durante alcuni controlli legati al traffico di droga nella zona di San Lazzaro i militari hanno tentato di sottoporre ad un controllo un'auto con a bordo due nordafricani in transito in via Pierluigi da Palestrina. Il mezzo non si è fermato dando vita ad un breve inseguimento, durante il quale l'auto delle fiamme gialle ha anche speronato l'auto sospetta.
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Valentina Dovigo, consigliere comunale Lista civica e Sel, ci invia questa nota che pubblichiamo Fa bene il Sindaco Achille Variati ad affermare che il direttore generale del comune di Vicenza (Antonio Bortoli, ndr) avrebbe dovuto parlare e tenere un atteggiamento più collaborativo nei confronti della magistratura, ma doveva pretendere, ben prima, un atteggiamento diverso anche in commissione territorio, ed analogamente anche dai responsabili degli uffici di altri enti. Quello era il luogo istituzionale in cui far emergere i problemi ed elaborare le soluzioni per eliminare il disastro. Anche gli organismi comunali sono luoghi pubblici, in cui operare a servizio della comunità e del territorio. Invece il difficile percorso della commissione territorio per comprendere "l'affaire Borgo Berga" è stato completamente affossato, sia dai consiglieri di centrosinistra che di centrodestra.
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Categorie: Giudiziaria
Lo scorso novembre per l'udienza del processo sul caso di Raffaele Sorgato, il giovane operatore di Greta Alto Vicentino deceduto sul lavoro, era stato comunicato il rinvio, dopo oltre due ore di ritardo, a causa del mal funzionamento dell'impianto di registrazione nell'aula del tribunale nuovo di Vicenza. Udienza rinviata alle ore 12 del 19 febbraio 2015, ma ancora una lunga attesa per i genitori del giovane, i sindacalisti Usb e gli altri testimoni presenti, visto che verso le 13 è stato comunicato da un cancelliere l'inizio previsto verso le ore 15.
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Clicca qui per la fonte originale della notizia sull'inchiesta durata due anni dell’International consortium of investigative journalists e cheriguarda anche 77 vicentini.
Lo «SwissLeaks» investe anche il Veneto. L'indagine portata avanti dal quotidiano francese Le Monde e da altre quarantaquattro testate internazionali (per l'Italia, il settimanale L'Espresso), coordinate dal Consorzio di giornalismo investigativo americano Icij, svela che all'incirca 180 miliardi di euro - appartenenti a oltre centomila clienti - sarebbero stati depositati nella banca svizzera Hsbc tra il novembre 2006 e il marzo 2007.
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