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Passeggiate in carrozza, una cittadina: Vicenza prenda esempio da Nietzsche...

Di Citizen Writers Mercoledi 5 Agosto 2015 alle 23:00 | 14 commenti

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Riceviamo da Paola Re e pubblichiamo

Ho appreso che “Dal 18 luglio ritornano le passeggiate in carrozza in centro storico. Fino al 31 ottobre il sabato cittadini e turisti potranno scoprire le bellezze del patrimonio monumentale di Vicenza utilizzando un mezzo di trasporto d'altri tempi…”. La carrozza trainata da cavalli è certamente “un mezzo di trasporto d’altri tempi” che definisco più schiettamente retrogrado, oltre che frutto di un pensiero antropocentrico e specista.

Mi chiedo che senso abbia servirsi di cavalli per farsi trasportare. Non so se sia più grave legittimare questo trasporto, fare il cocchiere o farsi trasportare: sono tre situazioni che condanno senza se e senza ma.
E’ doveroso porsi interrogativi sulla legittimità di questa attività da schiavisti che vede animali costretti a farsi strada nel traffico, camminando sull’asfalto sotto il sole o con la pioggia, spesso strattonati da chi li guida, per portare a spasso soprattutto turisti a scapito di creature indifese. Lo stress emotivo dato dall’incompatibilità dell’ambiente urbano con le necessità dell’equide, le temperature elevate della stagione estiva, l’inadeguatezza del manto stradale per gli zoccoli dell’animale e l’assenza in città di luoghi dove i cavalli possano trovare ristoro sono i motivi per cui questa attività debba essere evitata. Questi cavalli schiavi appaiano spesso visibilmente stanchi e affaticati e stramazzare al suolo è il minimo che possa loro capitare.
Perché non proporre trenini elettrici? O biciclette che giovano tanto alla salute fisica?
Chiedo che Vicenza opti per una scelta etica, abbandonando queste tristi attrattive.
Gli animali non sono mezzi di trasporto ma esseri senzienti.
“Nietzsche esce dal suo albergo a Torino. Vede davanti a sé un cavallo e un cocchiere che lo colpisce con la frusta. Nietzsche si avvicina al cavallo e, sotto gli occhi del cocchiere, gli abbraccia il collo e scoppia in pianto. Ciò avveniva nel 1889… Nietzsche era andato a chiedere perdono al cavallo…”
Milan Kundera, “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, Adelphi edizioni, Milano, III edizione, 1990, pag. 294.

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Commenti

Inviato Giovedi 6 Agosto 2015 alle 00:01

Capisco l'amore per gli animali ( ho avuto cavalli miei per 32 anni, ho fatto il maniscalco per 25 anni ) ma sinceramente non avevo mai letto tanto fanatismo fuori da qualsiasi realtà. Questa è la conseguenza della cultura disneyana che ha umanizzato gli animali paragonandoli agli uomini.A questa signora consiglio di andare a lavorare in una azienda agricola,durante le vacanze, forse a contatto con la realtà, cambierà idea
Inviato Giovedi 6 Agosto 2015 alle 00:11

Dimenticavo,città culturalmente più importanti di Vicenza ( Vienna , Boston,New York,Salisburgo) hanno da centinaia di anni le carrozze trainate dai cavalli sia d'estate che d'inverno,ma nessuno pensa sia sfruttamento dei cavalli.
Inviato Giovedi 6 Agosto 2015 alle 00:32

Mai stato a Roma?
Inviato Giovedi 6 Agosto 2015 alle 07:21

D'accordo con Bekea. Questo non è amore per gli animali e FANATISMO CULTURALE. Mai sentita una cosa del genere. Da sempre l'uomo si "serve" degli animali per lavoro, sino all'invenzione delle macchine a vapore. Non mi piace lo zoo, gli animali vanno lasciati dove sono nati, non mi piace che mettano le mutande a Cita per farla ballare, ma nemmeno i nastrini rosa alle cagnette che circolano nelle strade, gli animali mammiferi o meno, con quattro o 2 zampe, restano animali da cortile o prateria. La signora probabilmente usa come mezzo di trasporto l'auto "più moderna" che è il mezzo mobile più inquinante che ci sia, meglio sarebbe andare a piedi...a lavorare. Meno filosofia e più amore per i propri simili Uomini o Donne. Fate l'amore, non la guerra! Amen.
Inviato Giovedi 6 Agosto 2015 alle 10:16

Commento di Mariangela Corrieri, Presidente Associazione Gabbie Vuote Onlus Firenze

Concordiamo pienamente con quanto scritto da Paola Re.
Perchè limitare la fantasia, perchè ricorrere al passato nel suo aspetto più retrogrado quello dello sfruttamento degli animali in un'epoca in cui la tecnologia, la vita virtuale si stanno appropriando delle nostre vite?
Perchè non sviluppare idee e immaginazione per offrire ai turisti qualcosa di futuribile?
Inviato Giovedi 6 Agosto 2015 alle 16:10

Con tutto il rispetto per le idee altrui ,ma questa sig,Corrieri si rende conto che sta disquisendo del sesso degli angeli. L'animale cavallo, e tutto quello che può fare con l'uomo fa parte della storia della terra. Vorrei ricordare alla sig. Corrieri che il cavallo è l'unico animale che partecipa alle Olimpiadi assieme all'uomo e nessun animalista sensato si è mai sognato di contestare le gare di equitazione, che si svolgono.
Inviato Giovedi 6 Agosto 2015 alle 20:21

Ideona!
Inviato Venerdi 7 Agosto 2015 alle 20:50

Signor/a Bekea, lei scrive “A questa signora consiglio di andare a lavorare in una azienda agricola,durante le vacanze, forse a contatto con la realtà, cambierà idea.” Veramente io questa idea ce l’ho proprio perché sono nata in un’azienda agricola dove ho vissuto fino a 19 anni. Ho visto ogni sorta di trattamento riservato agli animali: allevamento, lavoro, macellazione. Il contatto diretto con lo sfruttamento degli animali può generare accettazione passiva o, al contrario, ribellione. Si è così fin dall’infanzia perché i bambini e le bambine che vivevano nell’azienda agricola non reagivano come me e oggi sono persone adulte non particolarmente scosse dai viaggi in carrozza trainata da cavalli o dalla macellazione di un animale. E’ questione di sensibilità che lei definisce fanatismo. Se è fanatismo, sono molto orgogliosa di essere in buona compagnia del fanatico Nietzsche, autore di alcune delle migliori pagine nella storia della filosofia.
Riguardo le “città culturalmente più importanti di Vicenza ( Vienna , Boston,New York,Salisburgo)”, non è affatto vero che “nessuno pensa sia sfruttamento dei cavalli”: le proteste delle associazioni animaliste per questa forma di sfruttamento ci sono ovunque.
Riguardo la sua osservazione a Mariangela Corrieri “il cavallo è l'unico animale che partecipa alle Olimpiadi assieme all'uomo e nessun animalista sensato si è mai sognato di contestare le gare di equitazione, che si svolgono”, lei non è affatto informato. L’equitazione è parecchio contestata. Dietro quel mondo di lustrini smart & trendy, se ne nasconde un altro sommerso di dominio e oppressione. Per esempio, guardi questo video https://www.youtube.com/watch?v=qgKlVGkh7wc
Ce ne sono parecchi simili: basta avere la voglia di guardarli e informarsi.

Signor Luciano Parolin, lei scrive “Da sempre l'uomo si "serve" degli animali per lavoro, sino all'invenzione delle macchine a vapore.” Vogliamo fare l’elenco della cose che accadono da sempre e che lei trova inaccettabili? Ci pensi e stenda un suo elenco personale. Poi ne parliamo.
Lei scrive “La signora probabilmente usa come mezzo di trasporto l'auto "più moderna" che è il mezzo mobile più inquinante che ci sia, meglio sarebbe andare a piedi...a lavorare.”
Probabilmente lei non ha letto bene la mia lettera in cui ho proposto trenini elettrici (che non inquinano) e biciclette (che fanno bene alla salute) solo perché i turisti non vogliono andare a piedi ma sono proprio d’accordo con lei: andare a piedi è la miglior cosa. Purtroppo le sedi lavorative non sono sempre raggiungibili a piedi e neanche coi mezzi pubblici, quindi, convenga con me che talvolta l’automobile è il solo mezzo che si riesce a usare per andare a lavorare.
Paola Re
Inviato Sabato 8 Agosto 2015 alle 00:30

Per Paola Re. Come scritto nel mio primo intervento la mia conoscenza equina non deriva dalla rete o dai documentari o dai filmati su youtube. Io ho vissuto,convissuto con i cavalli,ho pianto senza vergogna vedendo soffrire un mio cavallo con un arto spezzato da un infortunio senza cavaliere. Ho gioito quando ho fatto nascere un mio puledro e mi sono sentito orgoglioso del mio lavoro vedendolo crescere. Non mi sono mai sognato di insegnare a parlare a questo puledro come vediamo nei films disneyani. Il mio appunto è solamente perchè si e persa quella sottile distanza che separa l'essere umano dagli animali questo per merito di chi li ha umanizzati facendoli parlare e ragionare come l'uomo. E le mode sono dure a morire, perchè le persone senza esperienza diretta,credono siano vere, e non la distorsione della realtà.
Inviato Sabato 8 Agosto 2015 alle 10:51

Signor/a Bekea, le ho scritto un commento piuttosto articolato. Risponda al mio commento anziché raccontarci la sua vita. Si esprima sul mio fanatismo, magari riportandone esempi; si esprima sul fatto che sia lecito o meno servirsi di cavalli per sollazzarsi lungo le vie di Vicenza o per divertirsi a mostrare il senso di dominio, piegando la loro personalità, negli appuntamenti sportivi, ludici, folkloristici; si esprima sulla macellazione dei cavalli. E’ chiaro che bisogna parlare anche di quella perché questi cavalli allevati dove vanno a finire? Salvo quelli la cui macellazione è proibita (perché dopati all’inverosimile!), gli altri si macellano e si mangiano. Anzi, spesso accade che con un illegale cambiamento di documentazione, ecco che anche i cavalli da non macellare, vanno dritti al macello. Peggio per chi li mangia!

https://www.youtube.com/watch?v=xbhqOd4wSlU

https://www.google.it/search?q=macellazione+cavalli&ie=utf-8&oe=utf-8&gws_rd=cr&ei=VcDFVeexDsKvswH62YaIBg (le raccomando il video dell’associazione Essere Animali)
I documentari e i filmati di youtube non sono film di Walt Disney e ben venga che ci sia chi li guarda perché non sono tutti fortunati come me e lei ad avere visto i cavalli (e altri animali di un’azienda agricola) da vicino. Riguardo Walt Disney, con me sfonda una porta aperta perché io sono un’antidisneyana convinta. Da quando Disney ha “sposato” McDonald’s, lo sono ancora di più. Due mostri del business che fanno il lavaggio del cervello al pubblico a partire dalla nascita: uno con la presunta cultura della mente, l’altro con le nefandezze che ci propone nel piatto.
Paola Re
Inviato Sabato 8 Agosto 2015 alle 13:47

Vede signorina RE dove sta la differenza,la mia è conoscenza pratica ed esperienza, su tutto quello che riguarda il cavallo, mentre la sua è solo conoscenza da tastiera ed emozioni virtuali sul pianeta cavallo.Se una persona non ha avuto rapporti diretti e prolungati con il cavalli,e il loro mondo come può arrogarsi il sapere solo da dietro una tastiera,scambiando emozioni visive virtuali per realtà. Un vecchio proverbio veneto non più usato recita così " nella vita vale più la pratica che la grammatica"ed è gemello di un altro detto " de più che se studia manco se impara ".
Inviato Domenica 9 Agosto 2015 alle 10:16

Signor/a Bekea, le ripeto che cosa ho scritto nel commento di Venerdì 7 Agosto ore 20:50 “sono nata in un’azienda agricola dove ho vissuto fino a 19 anni. Ho visto ogni sorta di trattamento riservato agli animali: allevamento, lavoro, macellazione”. Nell'azienda c'erano anche i cavalli. 19 anni sono tante per fare “pratica”. Se poi a questa si aggiunge la “grammatica”, tanto meglio. Prima di commentare le riflessioni altrui, bisogna almeno leggerle. Visto che siamo in tema di proverbi, io le ricordo che “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Resta il fatto che lei continua a scrivere sulle sue esperienze ignorando volutamente le mie. Arrampicarsi sugli specchi non le giova affatto, anzi, le fa fare brutta figura.
La mia conoscenza non è “da tastiera” ma se mai è ANCHE “da tastiera”, quindi, forse la mia conoscenza ha un plus valore rispetto alla sua. Abbia il buon gusto di riconoscere i suoi limiti e di commentare sulla base dei fatti oggettivi, non sulle sue esperienze di vita che non arricchiscono il dibattito. La invito, come già fatto, a esprimersi sulle varie forme di sfruttamento del cavallo che le ho già elencato. Se è vero, secondo lei, che “de più se studia manco se impara”, eliminiamo la scienza veterinaria, la zoologia, l’etologia… Che cosa ci stanno a fare questi professionisti che studiano l’anatomia, la fisiologia, il comportamento animale? Riflessioni come la sua non aiutano certo il cavallo che lei dichiara di amare tanto.
Paola Re
Inviato Domenica 9 Agosto 2015 alle 15:41

Per ritornare alla cronaca e alla realtà, ( articolo G,di VI 9/8 pag.17 ) la sig. Re potrà scusarsi pubblicamente in Campo Marzo con i cavalli abbracciandoli come ha fatto Nietzsche, Lo faccia anche a nome mio perchè essendo un ignorante maniscalco non ho questa finezza d'animo verso i cavalli, il mio compito era solamente ferrarli in modo appropriato perchè potessero svolgere il loro lavoro senza subire ne traumi ne dolore, e in moltissimi casi alleviare dolori già presenti a livello articolare. Il mio amore per i cavalli consisteva in questo,mentre il suo amore è uno spettacolare e filosofico abbraccio. Tutta qua la differenza.FINE .
Inviato Domenica 9 Agosto 2015 alle 19:20

Signor Bekea, il mio interesse per il cavallo contempla anche l'argomento ferratura sul quale la penso così http://animalistifvg.blogspot.it/2011/10/cose-il-barefoot-e-perche-la-lav-lo.html
diversamente da come la pensa lei perché per lei essere maniscalco è un mestiere, quindi una fonte di reddito. Quando attorno agli animali ruota il reddito, valuto con circospezione l'amore che viene sbandierato.
Paola Re
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