Utente: PaolaRe

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Ultimi commenti di PaolaRe

Inviato Domenica 9 Agosto 2015 alle 19:20

Signor Bekea, il mio interesse per il cavallo contempla anche l'argomento ferratura sul quale la penso così http://animalistifvg.blogspot.it/2011/10/cose-il-barefoot-e-perche-la-lav-lo.html
diversamente da come la pensa lei perché per lei essere maniscalco è un mestiere, quindi una fonte di reddito. Quando attorno agli animali ruota il reddito, valuto con circospezione l'amore che viene sbandierato.
Paola Re
Inviato Domenica 9 Agosto 2015 alle 10:16

Signor/a Bekea, le ripeto che cosa ho scritto nel commento di Venerdì 7 Agosto ore 20:50 “sono nata in un’azienda agricola dove ho vissuto fino a 19 anni. Ho visto ogni sorta di trattamento riservato agli animali: allevamento, lavoro, macellazione”. Nell'azienda c'erano anche i cavalli. 19 anni sono tante per fare “pratica”. Se poi a questa si aggiunge la “grammatica”, tanto meglio. Prima di commentare le riflessioni altrui, bisogna almeno leggerle. Visto che siamo in tema di proverbi, io le ricordo che “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Resta il fatto che lei continua a scrivere sulle sue esperienze ignorando volutamente le mie. Arrampicarsi sugli specchi non le giova affatto, anzi, le fa fare brutta figura.
La mia conoscenza non è “da tastiera” ma se mai è ANCHE “da tastiera”, quindi, forse la mia conoscenza ha un plus valore rispetto alla sua. Abbia il buon gusto di riconoscere i suoi limiti e di commentare sulla base dei fatti oggettivi, non sulle sue esperienze di vita che non arricchiscono il dibattito. La invito, come già fatto, a esprimersi sulle varie forme di sfruttamento del cavallo che le ho già elencato. Se è vero, secondo lei, che “de più se studia manco se impara”, eliminiamo la scienza veterinaria, la zoologia, l’etologia… Che cosa ci stanno a fare questi professionisti che studiano l’anatomia, la fisiologia, il comportamento animale? Riflessioni come la sua non aiutano certo il cavallo che lei dichiara di amare tanto.
Paola Re
Inviato Sabato 8 Agosto 2015 alle 10:51

Signor/a Bekea, le ho scritto un commento piuttosto articolato. Risponda al mio commento anziché raccontarci la sua vita. Si esprima sul mio fanatismo, magari riportandone esempi; si esprima sul fatto che sia lecito o meno servirsi di cavalli per sollazzarsi lungo le vie di Vicenza o per divertirsi a mostrare il senso di dominio, piegando la loro personalità, negli appuntamenti sportivi, ludici, folkloristici; si esprima sulla macellazione dei cavalli. E’ chiaro che bisogna parlare anche di quella perché questi cavalli allevati dove vanno a finire? Salvo quelli la cui macellazione è proibita (perché dopati all’inverosimile!), gli altri si macellano e si mangiano. Anzi, spesso accade che con un illegale cambiamento di documentazione, ecco che anche i cavalli da non macellare, vanno dritti al macello. Peggio per chi li mangia!

https://www.youtube.com/watch?v=xbhqOd4wSlU

https://www.google.it/search?q=macellazione+cavalli&ie=utf-8&oe=utf-8&gws_rd=cr&ei=VcDFVeexDsKvswH62YaIBg (le raccomando il video dell’associazione Essere Animali)
I documentari e i filmati di youtube non sono film di Walt Disney e ben venga che ci sia chi li guarda perché non sono tutti fortunati come me e lei ad avere visto i cavalli (e altri animali di un’azienda agricola) da vicino. Riguardo Walt Disney, con me sfonda una porta aperta perché io sono un’antidisneyana convinta. Da quando Disney ha “sposato” McDonald’s, lo sono ancora di più. Due mostri del business che fanno il lavaggio del cervello al pubblico a partire dalla nascita: uno con la presunta cultura della mente, l’altro con le nefandezze che ci propone nel piatto.
Paola Re
Inviato Venerdi 7 Agosto 2015 alle 20:50

Signor/a Bekea, lei scrive “A questa signora consiglio di andare a lavorare in una azienda agricola,durante le vacanze, forse a contatto con la realtà, cambierà idea.” Veramente io questa idea ce l’ho proprio perché sono nata in un’azienda agricola dove ho vissuto fino a 19 anni. Ho visto ogni sorta di trattamento riservato agli animali: allevamento, lavoro, macellazione. Il contatto diretto con lo sfruttamento degli animali può generare accettazione passiva o, al contrario, ribellione. Si è così fin dall’infanzia perché i bambini e le bambine che vivevano nell’azienda agricola non reagivano come me e oggi sono persone adulte non particolarmente scosse dai viaggi in carrozza trainata da cavalli o dalla macellazione di un animale. E’ questione di sensibilità che lei definisce fanatismo. Se è fanatismo, sono molto orgogliosa di essere in buona compagnia del fanatico Nietzsche, autore di alcune delle migliori pagine nella storia della filosofia.
Riguardo le “città culturalmente più importanti di Vicenza ( Vienna , Boston,New York,Salisburgo)”, non è affatto vero che “nessuno pensa sia sfruttamento dei cavalli”: le proteste delle associazioni animaliste per questa forma di sfruttamento ci sono ovunque.
Riguardo la sua osservazione a Mariangela Corrieri “il cavallo è l'unico animale che partecipa alle Olimpiadi assieme all'uomo e nessun animalista sensato si è mai sognato di contestare le gare di equitazione, che si svolgono”, lei non è affatto informato. L’equitazione è parecchio contestata. Dietro quel mondo di lustrini smart & trendy, se ne nasconde un altro sommerso di dominio e oppressione. Per esempio, guardi questo video https://www.youtube.com/watch?v=qgKlVGkh7wc
Ce ne sono parecchi simili: basta avere la voglia di guardarli e informarsi.

Signor Luciano Parolin, lei scrive “Da sempre l'uomo si "serve" degli animali per lavoro, sino all'invenzione delle macchine a vapore.” Vogliamo fare l’elenco della cose che accadono da sempre e che lei trova inaccettabili? Ci pensi e stenda un suo elenco personale. Poi ne parliamo.
Lei scrive “La signora probabilmente usa come mezzo di trasporto l'auto "più moderna" che è il mezzo mobile più inquinante che ci sia, meglio sarebbe andare a piedi...a lavorare.”
Probabilmente lei non ha letto bene la mia lettera in cui ho proposto trenini elettrici (che non inquinano) e biciclette (che fanno bene alla salute) solo perché i turisti non vogliono andare a piedi ma sono proprio d’accordo con lei: andare a piedi è la miglior cosa. Purtroppo le sedi lavorative non sono sempre raggiungibili a piedi e neanche coi mezzi pubblici, quindi, convenga con me che talvolta l’automobile è il solo mezzo che si riesce a usare per andare a lavorare.
Paola Re


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