Il comandante Rosini richiamato... all'Ordine dal comune
Domenica 7 Giugno 2015 alle 12:49 | 0 commenti
«Praticante avvocato, domande in comune», sotto questo titoletto Il Giornale di Vicenza annuncia che «Il Comune di Vicenza cerca un praticante avvocato per la pratica professionale legale presso l'avvocatura comunale. Le domande vanno presentate entro il 12 giugno di persona o con raccomandata con ricevuta di ritorno all'avvocatura comunale del Comune o attraverso la posta elettronica certificata».
Sono in molti a Contrà Soccorso Soccorsetto, che da tempo ci leggono, e, anche se il quotidiano locale per antonomasia dimentica di parlare ai suoi lettori del caso Rosini, in ciò non smentendosi sulle proprie scelte di (dis)informazione, sono molti di più in città a chiedersi ironicamente ora se la "ricerca" del Comune di un praticante avvocato non sia uno degli ultimi, successivi aiutini dati da Palazzo Trissino a Cristiano Rosini, avvocato, dice lui, ma non iscritto all'Ordine, dice l'Ordine degli avvocati, e che ora magari con una domanda su carta semplice, senza firmarsi "avvocato" come suole fare su carta intestata del Comune, non provi le sue attitudini legali reiscrivendosi al tirocinio da praticante per poi accedere realmente a un Ordine degli Avvocati, reale e non virtuale.
Dopo aver vista sanata, per ora, la questione "Ztl free" sollevata da Moreno Morello, perchè, come ci ha dichiarato il sindaco Achille Variati, «l'Ufficio di disciplina... dopo la segnalazione di Striscia la Notizia ha ritenuto lecito l"utilizzo del pass Ztl del comandante Rosini equiparandolo a un benefit non limitato a uso di servizio...», e in attesa, noi e i cittadini non di certo Big Chris (leggi al riguardo VicenzaPiù Magazine n. 277 in edicola o in abbonamento online), che l'Ufficio, composto dai suoi tre membri, con lui già "comprensivi", prenda in esame altri fatti "suoi".
La presidente dell'attuale Ufficio di disciplina, cioè la dirigente del Provveditorato Alessandra Pretto, e gli altri due componenti, Giorgio Lotto e Lorenzo Beggiato, dovrebbero, infatti, lo chiedono tutti quelli che conoscono il "caso Rosini", valutare con equilibrio non solo l'eventuale abuso dei frequentatori senza apparente motivo dell'interno di Park Rocchetta (individuati subito dal solerte comandante, che evidentemente quando vuole lui sa..., prima che il prudente sindaco ricevesse da noi i video con i volti scoperti..., vero sig. sindacalista Giancarlo Chemello?) , ma anche quello di chi "tiene" al comando la cassa delle cauzioni (fiscalmente regolari?) per le chiavi e i telecomandi del Park stesso e di chi magari ne ordina la produzione con soldi pubblici e con procedure, per lo meno a noi, ignote.
Alessandra Pretto e gli altri due componenti dell'Ufficio di disciplina ora attivo, Giorgio Lotto e Lorenzo Beggiato, diversamente da coloro che li hanno preceduti in quell'Ufficio, tra cui, ops, lo stesso Cristiano Rosini, e che hanno graziato il dipendente Diego Fontana, hanno esemplarmente "sanzionato" l'ing. Vittorio Carli per inadempiezze FontanaLike, per cui ci attendiamo che affrontino quanto prima, su denuncia di chi deve farlo (magari l'assessore "tecnico" Dario Rotondi, nella foto con Rosini, ma anche autonomamente come prevede il regolamento del Comune: a pagina 20, comma 7, articolo 31: "L’azione disciplinare di competenza dell’Ufficio di disciplina è avviata in tutti i casi in cui lo stesso abbia avuto notizia dell’infrazione, comunque pervenuta..."), anche la questione delle date e dell'appropriatezza regolamentare della multa al camper di famiglia (s)parcheggiato in Via Nervi a Parco Città , da allora detto Park RosiniLike.Â
Ovviamente ci attendiamo che i tre componenti dell'Ufficio di disciplina assolvano ai loro doveri con equità , e con noi di sicuro concorderà il sindaco Variati che sappiamo sensibile a queste questioni anche per non gettare fango su tutto il corpo dei vigili per i comportamenti "anomali" solo di alcuni.
Siamo sicuri che lo faranno con equità se prenderanno in carico tutti i comportamenti anomali, non solo alcuni.
La pagina 20, col comma 7 dell'articolo 31, del citato "Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi", già richiamato lo scorso 23 maggio, consente loro di fare chiarezza.
Anzi no, li obbliga a fare chiarezza.
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