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Criminalità, Zaia: da Vicenza e Verona buoni esempi

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 27 Marzo 2015 alle 14:52 | 0 commenti

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Il Presidente del Veneto Luca Zaia apre il suo oramai “abituale” bollettino della criminalità in Veneto con alcuni esempi positivi di contrasto

I bravissimi Carabinieri del Nucleo Investigativo che sgominano una pericolosa e attivissima banda dei bancomat a Vicenza e i militari che, presenti con la loro camionetta in Piazza Bra a Verona, sedano una rissa e fanno intervenire i Carabinieri, hanno dato una clamorosa dimostrazione di come dovrebbe essere ovunque il presidio del territorio e la lotta al crimine. 

Anche oggi il Veneto patisce numerosi episodi di delinquenza, ma dal Veneto parte un messaggio forte e chiaro a Renzi & C.: datevi da fare, rafforzate con uomini e mezzi le Forze dell’Ordine, mandate l’Esercito a presidiare non solo 3 città, ma tutto il Veneto, quanto meno tutti i capoluoghi e le altre zone calde, perché solo così il crimine può essere combattuto”.

“Sono partito da due ottime notizie – dice Zaia – che mi auguro indichino a Renzi e Alfano la strada da seguire, perché ai cittadini veneti interessa molto di più la sicurezza che non le loro quotidiane capriole per far quadrare i conti del poltronificio romano. Le vittorie rinfrancano, ma se non sono seguite dalla realizzazione di una vera e propria rete di presidio e investigazione, dotata di tutti gli uomini e i mezzi necessari, rischiano di essere vittorie di Pirro”.

“Grazie ai Carabinieri di Vicenza e ai Militari di Verona – aggiunge Zaia – ma ora devo passare alle dolenti note che, anche nella cronaca di oggi, sono numerose. A cominciare dalla brutalità del delinquente che ha aggredito con l’accetta, squarciandogli la mano, il signor Bortolini di Miane. Poi, nel Veneziano, registriamo l’ennesima razzìa in un negozio di telefonia a Mestre; un furto che grida vendetta alla scuola materna di Eraclea dove sono stati rubati i soldi che servivano per i giochi dei bambini; un’onda di furti ai pescatori di Caorle, che organizzano una ronda. A Padova oggi va di lusso, ma le bande di accattoni organizzati che arrivano ad Abano con auto di lusso e iniziano a importunare i clienti degli hotel sono un problema che va stroncato in fretta, pena il crollo dell’immagine turistica. Nel Vicentino, una nuova spaccata con razzìa di abiti per 60 mila euro a Thiene; una serie di colpi e furti tra cui un rapinatore solitario in una banca e un’altra farmacia rapinata; vandali in Stazione a San Vito con i viaggiatori che protestano perché si sentono ostaggi dei balordi. Nel Polesine, infine, non è mancato l’ennesimo assalto a un supermercato”.

“Poca roba – conclude ironicamente Zaia – stavolta ci è andata bene”.

"Ridefinire il patto di stabilità, eliminare i tagli lineari e utilizzare criteri di spesa basati sui costi standard che premino effettivamente gli enti che si sono impegnati per avere servizi eccellenti e conti in ordine, come il Veneto. Le proposte presentate dall’Anci Veneto non sono solo condivisibili e da sostenere, sono la base fondamentale per rendere finalmente  giustizia a chi è veramente virtuoso. E’ ora di smetterla di applicare criteri privi di significato che ottengono il solo risultato di penalizzare i servizi ai cittadini o, peggio, obbligare gli enti ad aumentare la tassazione". Con queste parole il Presidente del Veneto, Luca Zaia, torna a schierarsi con i sindaci del Veneto contro i tagli lineari che stanno massacrando i primi cittadini di molti enti locali, costretti ad accedere mutui per garantire i servizi pur avendo risorse fresche in Tesoreria bloccate dal patto di stabilità e a fronte di tagli che non distinguono fra ente virtuoso ed ente in rosso.

“Condividiamo appieno le motivazioni dell’Anci - riprende Zaia - voglio ricordare che in questa direzione si è già mossa anche la Regione Veneto che lo scorso 24 febbraio ha depositato il ricorso contro la legge di stabilità che vuole imporre alle Regioni ordinarie un ulteriore taglio di 5,7 miliardi. Una manovra inaccettabile che rischia di azzerare la possibilità di investire per incrementare i sistemi sociali e sanitari o peggio ci impedisce di aiutare le imprese. Una iniziativa che colpisce solo le Regioni virtuose - come il Veneto che ogni anno finanzia lo Stato con 21 miliardi di euro di saldo fiscale attivo, cioè residuo fiscale -  e continua a premiare quelle che sprecano e che già godono di troppi privilegi”.

"La Regione Veneto non ci sta - conclude Zaia - e’ una battaglia che combatteremo assieme e fino in fondo, anche davanti alla Corte Costituzionale".

 

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