Almirante in Comune, Raimondo (PD): ulteriore stimolo a disertare le urne
Lunedi 19 Gennaio 2015 alle 10:54 | 1 commenti
Giuliano Raimondo, esponente del Partito Democratico vicentino, interviene sulla concessione del Patrocinio e della sala Stucchi per una commemorazione di Giorgio Almirante
Sulla concessione del Patrocinio e della sala Stucchi da parte del Sindaco della Città di Vicenza, nonché Presidente della Provincia Achille Variati, per il convegno su Giorgio Almirante, credo che il Partito Democratico della Città di Vicenza e della Provincia debba prendere inequivocabilmente le distanze dal Sindaco Presidente. Nel concedere tal patrocinio il Sindaco Presidente ha generato una situazione estremamente delicata e politicamente complessa.
Chiamare in "causa" il Presidente emerito Giorgio Napolitano, come fa il Vicesindaco Bulgarini D'Elci mi pare capzioso. Al Presidente emerito Giorgio Napoletano un sincero grazie ma: "Sandro Pertini mi affascina tuttora molto!"
Credo inoltre, che le vicende come "stato mafia", "mafia capitale", "expo", "mose", "primarie in Liguria", "mancanza di lavoro per i giovani e non giovani", "conflitto d'interessi", "povertà dilagante", alle quali va aggiunta anche la vicenda della commemorazione di Giorgio Almirante tramite il patrocinio del Comune della Città di Vicenza (Città con bandiera
decorata con la medaglie d'oro alla Resistenza) siano, tra l'altro, un ulteriore stimolo a disertare le urne.Â
La scelta del Sindaco Presidente è, a parere mio, una grave offesa alla "Resistenza" le cui lotte e immani sacrifici umani contro il nazifascismo, hanno generato le basi per la nostra amata Costituzione della Repubblica Italiana. Costituzione che troppi vogliono modificare, in parti importanti, perché incapaci di rappresentare, nel solco della stessa Costituzione, il Popolo italiano.
Ciò detto, credo che la stragrande maggioranza degli iscritti al Partito Democratico "vicentino" non condividano tale scelta. Quindi, è giusto che sulla materia si esprimano gli Organismi Comunali e Provinciali del Partito, poi ogni altro singolo iscritto, potrà decidere o meno se restare in questo
Partito Democratico il quale aveva raggiunto oltre il 40% di consenso elettorale.
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