La vicenda Borgo Berga si avvia verso una fase molto importante e delicata per la sua definizione, scrive nella nota che pubblichiamoDaniele Ferrarin, Portavoce Consigliere Comunale M5S Vicenza. Tra pochi giorni il Tribunale del riesame di Vicenza esaminerà la richiesta del Procuratore Generale della Repubblica Antonino Cappelleri sulla richiesta di sequestro totale dell'area interessata. In questi giorni è stata resa pubblica una relazione del Corpo Forestale dello Stato consegnata alla Procura in cui, relativamente alle responsabilità sui procedimenti autorizzativi del Piruea, venivano indicati dei nomi di dipendenti del Comune, oltre a quelli già identificati, che in questa fase non sono stati ancora oggetto di iniziativa giudiziale, per cui esclusi da ogni accertamento.
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Si legge sulla stampa dalla scorsa settimana (precisamente da sabato 25 febbraio), scrive in una nota che pubblichiamo Valentina Dovigo, consigliere comunale della Lista Civica e Sel, che la Procura di Vicenza ha ultimato le indagini sul Piruea Borgo Berga ed il Procuratore ha chiesto al GIP il sequestro per lottizzazione abusiva di tutta l'area del Piano, formulando le seguenti ipotesi di reato: errata valutazione della compatibilità idraulica, valore dei benefici economici fortemente sbilanciato a favore dei costruttori privati, mancato rispetto della dovuta distanza dai fiumi delle opere edili, mancato accoglimento delle Prescrizioni della Sovrintendenza ed omissione delle Valutazioni di carattere ambientale.
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A Vicenza, è ben noto, il sindaco Achille Variati è tutto per i parchi, ne vorrebbe in ogni dove. Infatti, proprio ad un possibile parco, ora virtuale parco della Pace, deve la sua elezione, cavalcando il populismo antiamericano e l'interesse, così lui diceva, a costruire un punto focale della grande Vicenza, come il Central Park di New York, disse un sociologo, ma soprattutto, così è avvenuto, il vantaggio per coloro che hanno costruito, nel senso di edificato, la nuova base americana. Questa propensione "al parco" che non si realizza, ma per il quale intanto si spende inducendo a dire che il sindaco non è "parco", non ha ancora avuto una vera proposta "attuativa". Eccola sul piatto d'argento della concretezza e non su quello, solo dorato e tanto caro al sindaco, delle parole.
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Nella mattinata di oggi 27 febbraio si è verificata una rissa tra nomadi in via Zampieri a colpi di bastoni e spranghe, ci scrive Francesco Rucco, consigliere comunale e capogruppo di Idea Vicenza, in un comunicato che pubblichiamo di seguito. La zona del Mercato Nuovo da molti mesi ormai è teatro di episodi di vandalismo e risse ad opera di famiglie nomadi che stazionano abusivamente nelle vie del quartiere creando disagio a tutta la cittadinanza.I residenti lamentano disturbo, rumori, sporcizia ad opera dei nomadi che restano dove sono indisturbati. La cittadinanza si sta organizzando per fare un'assemblea pubblica dove poter chiedere soluzioni a chi oggi governa la nostra città . L'assessore Dario Rotondi ed il sindaco Achille Variati non intervengono con ordinanze di sgombero, tollerando di fatto una situazione ormai insostenibile per la città . Cosa pensa di fare l'Amministrazione Comunale per risolvere il problema? Stare a guardare?
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Ricorre quest'anno un centenario importante per la comunità ecclesiale vicentina. Il 25 febbraio 1917, mentre la prima guerra mondiale entrava nelle sue fasi più drammatiche e il fronte si avvicinava pericolosamente alla città di Vicenza (costringendo peraltro le popolazioni dell'altopiano di Asiago al profugato), il vescovo Rodolfi e l'allora sindaco Muzani formularono il voto alla Madonna di Monte Berico che, se la città fosse stata risparmiata dall'invasione austroungarica, l'8 settembre sarebbe divenuto nel territorio comunale giorno festivo e sarebbe stata costruita in città una nuova chiesa intitolata a Maria Regina della Pace. La città venne effettivamente risparmiata dalla distruzione della guerra, l'8 settembre - Natività della Vergine - divenne di fatto la festa patronale della città e della diocesi e nel quartiere denominato della "stanga" (probabilmente per la presenza di una postazione di pagamento del dazio) alla periferia est della città nacque una nuova parrocchia dedicata a Santa Maria Regina della Pace (la chiesa e le opere parrocchiali verranno completate a metà degli anni '20).
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Nel 2004 io e altri miei amici abbiamo provveduto a manifestare il nostro grande disappunto contro il sindaco Enrico Hüllweck (Forza Italia e Lega), che voleva dare una diversa destinazione all'area cimiteriale. Se il sindaco Achille Variati (PD, renziani e compagnucci vari) crede in un trattamento migliore, si sbaglia. Non faccio sconti a nessuno. Ma possibile che il Comune non abbia copia del progetto che io, che non ho mai fatto politica, ho in mie mani consegnatomi dall'allora assessore Piazza? Ma che ci fanno i nostri politici con i progetti elaborati dalle precedenti amministrazioni?
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Sul caso Pfas un fatto, che nessuno sottolinea perchè tragicamente tipico in questa Italia in dissoluzione se non nei proclami che ci dispensano "ogni altro giorno" i premier rottamandi e post Dalema alla Matteo Renzi, i governatori di regione scivolosi e post Galan alla Luca Zaia e i sindaci e presidenti di provincia "ignoranti" (del flop BPVi, del fumo di Matteo Quero e dei silenzi omertosi di Antonio Bortoli) e post Hüllweck e Schneck alla Achille Variati, è l'assenza di una voce forte e attendibile, quella delle Istituzioni, che dicono, blaterano e si rimbalzano le responsabilità , se ne hanno, o amplificano i timori della gente, se ce ne fosse motivo. Premier, governatori e presidenti di provincia non fanno nulla o non fanno abbastanza in base a dati scientifici e a leggi certe per evitare o gestire i problemi, se ci sono, per smentirli, se non ci sono, per zittire, se sbagliano, o dar voce, se hanno ragione, ai loro colleghi politici, esperti in tutto, dalla finanza all'inquinamento, ma, comunque, sempre in ritardo sui fatti e sempre all'inseguimento della pancia della gente.
«Prima "criminali" poi "talebani" poi ritiene che la voce di queste associazioni possa essere utile per il futuro. Tutto questo dal vicesindaco Bulgarini nei confronti delle associazioni che da anni si stanno battendo per la salvaguardia del nostro territorio. Innanzitutto riteniamo sia necessario e doveroso da parte del vicesindaco scusarsi con le associazioni. Poi una volta scusatosi, chiediamo quali siano le motivazioni per le quali ha cambiato, in così poco tempo, la sua opinione»: è così che esordisce in una nota che pubblichiamo Liliana Zaltron, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Vicenza sulle opinioni di Jacopo Bulgarini d'Elci sui comitati che si occupano del degrado della città come motivo della possibile cancellazione di Vicenza dalla prestigiosa e qualificante lista delle Città Patrimonio dell'Unesco.
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Prendiamo spunto dalla triste vicenda umana di Matteo Quero (nella foto del Giornale di Vicenza col sindaco di Vicenza), titolare di Ognipratica ed ex assessore alla cultura della prima giunta del secondo ciclo di Variati dimessosi per non essersi fermato all'alt delle forze dell'ordine in Viale S. Lazzaro per questioni poi accertate (di donne, alcol o droga non ci interessa per rispetto della famiglia). Dopo non molto tempo, M. Q. prima si candidava nella lista civica di Achille Variati e poi con un gesto "nobile", di cui Variati lo ringraziava pubblicamante assicurandogli altrettanto pubblicamente una futura riconoscenza, ritirava la candidatura perchè coinvolto, disse il poi trigemino sindaco e M. Q. confermò, in una vicenda legale che avrebbe potuto danneggiare i colleghi di lista e l'aspirante primo cittadino.
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Il Presidente della Provincia Achille Variati risponde alla lettera aperta a lui indirizzata dall'Assessore Regionale Elena Donazzan sul trasporto pubblico locale.
Gentile Elena, mi piace essere preciso nelle risposte e, soprattutto, mi piace verificare quello che dico. Per questo, non appena ricevuta la tua lettera attraverso la stampa, ho chiamato il Presidente e il Direttore Generale di Svt, azienda unica del trasporto vicentino urbano ed extraurbano. E' vero, la biglietteria della stazione in viale Milano è chiusa la domenica: è antieconomico tenerla aperta per pochi utenti, visti anche i continui tagli al trasporto pubblico da parte della Regione Veneto (questi sì dovresti conoscerli bene), per cui dirottiamo gli utenti all'edicola interna (che però chiude alle 12.30) e alla tabaccheria della vicina stazione ferroviaria (che chiude alle 19.30). Il cartello che indica queste due alternative è visibile proprio nella vetrata della biglietteria.