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Vacilla il fortino di Rosini costruito intorno alla mancanza di modestia: fatali il segreto di Pulcinella delle bici e non aver visto Ip Man?

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Sabato 27 Giugno 2015 alle 03:48 | 0 commenti

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Sto terminando, purtroppo, il mio periodo di permanenza in Usa, in parte dedicato ai miei ragazzi, che qui con altri coetanei vicentini e italiani stanno onorando il Paese nel mondo scientifico ed accademico, e in parte utilizzato per confrontarmi con altre idee, nuove tecnologie e culture diverse come mi piace fare da quando nel 1977 per la prima volta sono andato a Londra per lavoro.

Da lì ho proseguito le mie esperienze tecniche ed imprenditoriali, in settori diversi ma uniti dalla mia "curiosità" e dalla voglia di confronto, in quasi tutti i paesi europei, spesso a Taiwan e Hong Kong, a Singapore e Mosca, a Pavlodar in Kazakistan e in Brasile, a Tokyo, in tante altre città e, appunto, più volte in quelle degli Stati Uniti.

Ogni volta torno arricchito e con una carica maggiore per proseguire con entusiasmo in ciò di cui nei vari momenti professionali della mia vita mi sto occupando. 

Anche perchè in ogni viaggio, passato, presente e, spero, futuro, non stacco mai completamente (mia moglie, quando è con me, me lo rimprovera) e mai perdo il contatto con la mia attività, per guardare avanti ma a partire da quella.

In questo viaggio ho seguito, quindi, i miei collaboratori, per fortuna sempre più autonomi nel loro lavoro quotidiano, da lontano, sempre meglio grazie a Internet e col vantaggio di poter valutare i fatti di cui si occupano con calma perchè qui è giorno quando in Italia è notte.

E in particolare ho continuato a seguire, anche direttamente, il "caso Rosini", che per noi di VicenzaPiù è diventato il simbolo di turno della lotta che da sempre sosteniamo, troppo spesso in una (im)perfetta solitudine mediatica, a favore della trasparenza della cosa pubblica e dell'equità dei comportamenti.

Del comandante della Polizia Locale, "avvocato" discutibile se non per i titoli, di sicuro per le sue azioni imprudenti, stiamo portando alla luce (e molto ci sarà da scrivere ancora) le... libertà che si è concesso, che gli sono state consentite e che ancora prova a difendere grazie a una parte ancora "pigra" del Palazzo, anche se ora pare che Variati voglia suonare la sveglia, sia pure e ovviamente nella sua manira responsabile ed equilibrata.

Tra le libertà, a partire dalla vicenda dell'abuso della Ztl svelato prima da Striscia la Notizia e poi da noi arricchita di particolari a cui a breve, dopo alcune verifiche finali, aggiungeremo uno "assoluto",  citiamo, ad esempio, le nostre denunce sulle multe date/non date al camper del cognato mal parcheggiato a Parco Città; la questione già grave di per sè di Park Rocchetta (dalla cassa privatistica delle "cauzioni" ai "trasbordi" di cassette tra auto di servizio e auto private), poi resa "scivolosa" dalle sussurrate promesse di clemenza da parte di Rosini verso i collaboratori deferiti all'Ufficio di disciplina; i dubbi su possibili vantaggi personali di alcuni per la fornitura di auto e di bici al Comando.

Su quest'ultimo punto ci soffermiamo un attimo per evidenziare ancora una volta il silenzio poco trasparente di Cristiano Rosini su praticamente tutte le questioni ad oggi note, tra cui quella dell'acquisto delle bici, di cui racconterò oggi un episodio, e l'atteggiamento, invece, sempre più collaborativo e trasparente, magari anche grazie al nostro appello a Variati, del segretario comunale Antonio Caporrino (che è e lui stesso ci ha ricordato di essere "il responsabile per la trasparenza del Comune di Vicenza...".

Chi ci ha seguito (da metà aprile in poi) sa che, prima e dopo il trasferimento ad altro incarico di un vigile, Federico Porzio, rappresentante Rsu per la Cisl e marito di una titolare nonchè rappresentante legale della Cicli Liotto Gino & Figli c. snc, abbiamo chiesto ufficialmente di sapere dove fossero state acquistate le Mountain Bike di servizio della Polizia Locale, anche per capire se ci potessero essere correlazioni fra l'inusuale trasferiemento di un dipendente (per giunta sindacalista e senza che la Cisl si inalberasse...)  ed eventuali procedure per le commesse alla nota ditta vicentina.

L'accesso agli atti, dopo qualche comprensibile e tecnica lentezza iniziale, ha portato il segretario Caporrino a trasmettere, come nei suoi predetti poteri, la nostra richiesta alla dirigente del Provveditorato, Alessandra Pretto, tra l'altro presidente dell'Ufficio di Disciplina, che non ci ha lesinato i dati sui "suoi acquisti di accessori per bici, ma non di MTB, dalla Liotto, e al  comandante del vigile trasferito, Cristiano Rosini, l'altro possibile autore di ordini alla Liotto, che rimaneva pervicacemente silente.

Detto che tutti i cittadini, che incrociano gli agenti, sanno che le MTB in uso alla Polizia Locale sono delle ottime Liotto per il marchio che vi compare ben visibile in varie parti, venerdì mattina alle 8 circa (ora locale...) l'investigatore privato ed ex carabiniere Andrea Chilese, noto per la sua "attenzione" a quel che succede a Contrà Soccorso Soccorsetto dai tempi di Moreno Morello, ha scattato delle foto, che, "da cittadino privato" ci tiene a sottolieare, ci ha fatto pervenire e che svelano il "segreto di Pulcinella" che lo "smart" Rosini provava, forse, a nascondere: ottime e belle MTB personalizzate, vedremo come comprate, della ditta vicentina da cui io stesso al mio arrivo a Vicenza 23 anni fa circa ho acquistato una bicicletta, poco usata, a dire il vero, ma perfettamente funzionante ancora oggi.

Le foto Chilese le ha fatte chiedendo alla pattuglia che le utilizzava per vigilare su Corso Fogazzaro e che è stata così "civicamente" cortese e "trasparente" da posizionarle bene in vista come le vedete in foto. 

Per un attimo abbiamo temuto, i miei collaboratori a Vicenza e io a San Diego, quando ho saputo del fatto, che, pubblicando le foto del segreto di Pulcinella, avremmo sottoposto a rischio di ritorsioni i due sottoposti da parte del loro comandante che già aveva scaricato sui vigili deferiti per park Rocchetta anche chiare responsabilità sue di mancata o insufficiente sorveglianza.

Ma, mentre qui a S. Diego si alzava il sole, avevo giusto il tempo di conoscere i timori dei miei e di leggere la mail con cui il segretario Antonio Caporrino, dopo la trasmissione pronta degli atti da parte di Alessandra Pretto e dopo i ritari di Rosini, aveva provveduto lui stesso a inviarci copia delle deternine di acquisto della MTB Liotto. A firma Cristiano Rosini (a sua insaputa?).

Per cui nessun timore residuo c'era nel pubblicare lo stranoto, che solo il Comando di Contrà Soccorso Soccorsetto si ostinava a non comunicare e a non inserire sul sito del Comune, come d'obbligo, parola di Caporrino (qui la photo gallery). 

Tutta la questione, dopo che leggerò con calma i dati e dopo che faremo alcune verifiche di congruità e di eventi, merita approfondimenti, per se stessa e per le tante altre vicende marcate Rosini, ma, intanto, mi viene subito in mente un passaggio di un film che proprio ieri sera ho visto qui sul mitico, per noi poveri italiani, Netflix: Ip Man 2.

Il film racconta la storia, vera, di Yip Man (il titolo è Ip Man 2), un maestro dell'arte marziale del Wing Chun (simile, mi perdonino gli esperti, al Kung Fu), la prima persona dedita ad insegnare l'arte apertamente e uno dei cui studenti fu l'influente e apprezzato artista marziale e attore Bruce Lee.

In una scena il pugile inglese Miller, allora campione del mondo per la nazione che occupava Hong Kong, concedeva con arroganza solo il tempo in cui avrebbe bruciato un bastone di incenso a chi avesse voluto sfidarlo, allora o mai più, per mettere in dubbio la superiorità della sua forza e della boxe rispetto ai maestri di  Wing Chun.

Master Yip Man, con la calma tipica della sua "arte", gli si metteva di fronte e diceva: "Noi non bruciamo incenso solo per segnare il tempo. Quello che è veramente importante riguardo alla tradizione cinese del bruciare l'incenso è che questo rappresenta la modestia che è insita nella cultura cinese...».

Modestia che non recupererà mai troppo presto in tempo l'avvocato Cristiano Rosini...

A proposito, come è finita la sfida reale?

Con un massacro fisico del pugile arrogante e morale dei suoi fan, tanti prima, nessuno rimasto poi con lui poi nel suo fortino sfaldatosi dopo il suo pervicace e irrresponsabile suicidio, culturale.


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