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Teoria Gender, Rucco (Idea Vicenza): "Variati tuteli la famiglia naturale"

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 17 Agosto 2015 alle 17:32 | 2 commenti

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Francesco Rucco, Idea Vicenza 

Nei mesi scorsi abbiamo presentato una mozione di iniziativa consiliare a tutela della famiglia naturale. Pur nel rispetto di ogni diversità, ci siamo dichiarati apertamente contrari alla teoria Gender e la sua introduzione nel sistema scolastico italiano. Lo Stato non deve necessariamente imporre un modello di società che prevede l'eliminazione delle naturali differenze tra i sessi, dovendo lasciare ad ogni bambino la possibilità di scoprire in autonomia la propria identità, anche quella sessuale.

Nonostante le richieste a pervenute a tutti i livelli istituzionali, la teoria Gender ha trovato la sua approvazione con l'introduzione nella legge n. 107/2015 riguardante la riforma della Scuola. In questi giorni è possibile aderire alla raccolta firme per indire lo strumento democratico del referendum abrogativo della legge sopracitata. Un invito quindi al Sindaco di Vicenza a dare ampia pubblicità alla possibilità per i cittadini di Vicenza di recarsi presso l'Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Vicenza per sottoscrivere la propria adesione al referendum abrogativo.

MOZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE

Al Presidente del Consiglio Comunale

 

Al Sindaco del Comune di Vicenza

 

Oggetto: mozione a salvaguardia della famiglia quale nucleo naturale e fondamentale della società fondata sull'unione tra Uomo e Donna.

 

PREMESSO CHE:
La famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna rappresenta l'istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita e l'unico adeguato ambito sociale in cui possono essere accolti i minori in difficoltà, anche attraverso gli istituiti dell'affidamento e dell'adozione;

La "famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e come tale ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato" secondo quanto sancito dall'articolo 16 terzo comma della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948;

La famiglia costituisce, più ancora di un mero nucleo giuridico, sociale ed economico, una comunità di affetti e di solidarietà in grado di insegnare e trasmettere valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi, essenziali per lo sviluppo e il benessere dei propri membri e della società, nonché il luogo dove diverse generazioni si incontrano e si aiutano vicendevolmente a crescere nella sapienza umana e ad armonizzare i diritti degli individui con le altre istanze della vita sociale;

Le istituzioni devono provvedere allo stanziamento di pubblici sussidi al fine di garantire ai genitori un'effettiva libertà nella scelta della scuola per i propri figli, senza essere costretti a sostenere, direttamente o indirettamente, spese supplementari che impediscano o limitino di fatto tale libertà;

CONSIDERATO CHE:

in tutto il Paese, con il pretesto di combattere "inutili" stereotipi si stanno moltiplicando i casi di aperta propaganda contro la famiglia naturale, soprattutto nel mondo scolastico, con proiezione di film e sitcom gay, diffusione di fiabe rivedute e corrette in chiave omosessuale, consegnate ai bimbi della scuola dell'infanzia e pubblicate dall'UNAR, ufficio che dipende dal Dipartimento Pari Opportunità che a sua volta fa capo al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. E' legittimo e condivisibile che nelle scuole si insegni a non discriminare i gay o altre minoranze, ma questo non deve necessariamente comportare l'imposizione di un modello di società che prevede l'eliminazione delle naturali differenze tra i sessi;
nel Liceo Giulio Cesare di Roma i professori hanno imposto ad allievi minorenni la lettura di un romanzo, a forte impronta omosessualista, dal titolo "Sei come sei" della scrittrice Melania Mazzucco, alcuni passi del quale rivelano, in realtà, un chiaro contenuto pornografico descrivendo fra l'altro nei dettagli un rapporto orale fra due maschi;
a Trieste, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, sono state almeno 45 le scuole che hanno insegnato "il gioco del rispetto": dopo avergli fatto indicare i rispettivi genitali, fanno travestire i bimbi da femminucce e viceversa. Servirebbe ad annullare la "differenza di genere" (cd. GENDER GAP);
a Verona il CESP (Centro Studi per la scuola pubblica di Padova) e l'Arcigay hanno organizzato per il 20/4/2015 un evento di formazione per il personale della scuola dal titolo "IL CURRICULUM NASCOSTO. Decostruire a scuola stereotipi e pregiudizi eterosessuali"; tale evento è finanziato con risorse ministeriali;
la strategia dell'UNAR mira nei fatti a destrutturare la famiglia naturale, impartendo già nei soggetti più deboli ed in crescita questi insegnamenti;
nell'opuscolo dell'UNAR, dedicato ai docenti, viene richiesto a chi insegna di "non usare analogie che facciano riferimento a una prospettiva etero normativa in quanto tale punto di vista, ad esempio, potrebbe assumersi nell'assunzione che un bambino da grande si innamorerà di una donna e la sposerà";
si sta applicando in numerose scuole materne ed elementari d'Italia il documento Standard per l'educazione sessuale in Europa che prevede tra l'altro, nella fascia di età fra i 4 e 6 anni, l'introduzione alla masturbazione infantile precoce, capacità di identificare i genitali nei dettagli e l'identità di genere, ovvero la scelta se essere maschietti o femminucce;
la legge c.d. "Scalfarotto", approvata alla Camera e in discussione attualmente al Senato, parifica l'omofobia ai reati già condannati dalla legge Mancino (razzismo, antisemitismo, etc.). Una volta approvata la legge in via definitiva, chi ad esempio si dichiarerà contrario al matrimonio fra persone dello stesso sesso sarà punito con 1 anno e 6 mesi di reclusione (che possono arrivare a 4 anni se il reato è svolto in forma associativa). Lo Stato avrà l'obbligo di procedere d'ufficio anche se la persona ritenuta offesa dovesse ritirare la querela;
già un anno fa' l'Assessore Regionale all'Istruzione Elena Donazzan scrisse ai dirigenti scolastici ed ai sindaci del Veneto, appellandosi al loro senso di responsabilità, chiedendo Loro "di riflettere sui metodi educativi che non interferiscano con la scoperta dell'identità dei ragazzi che è frutto esclusivo del sereno percorso di crescita";

tutto ciò premesso e considerato, i sottoscritti Consiglieri Comunali

IMPEGNANO IL SINDACO, LA GIUNTA COMUNALE ED IL CONSIGLIO COMUNALE DI VICENZA:

1) a riconoscere e tutelare la famiglia naturale, quella fondata dall'unione fra uomo e donna sostenendo tutte le iniziative promosse dalla Regione Veneto come l'istituzione della "festa della famiglia";

2) a mantenere le diciture madre e padre nei registri scolastici, nei vari moduli di iscrizione alle strutture scolastiche di vario grado, e comunque in tutti i moduli di iscrizione alle strutture scolastiche di vario grado, e comunque in tutti i moduli che fanno capo ai luoghi e alle associazioni culturali e sportive del comune;

3) a chiedere al Governo di "stoppare" l'iter parlamentare della legge cd. Scalfarotto;

4) a chiedere al Governo centrale la non applicazione del Documento Standard per l'educazione sessuale in Europa redatto dell'ufficio europeo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.

I CONSIGLIERI COMUNALI
IDEA VICENZA
f.to Francesco Rucco
f.to Gioia Baggio

 


Commenti

Inviato Martedi 18 Agosto 2015 alle 07:24

Per Variati impossibile!
Inviato Martedi 18 Agosto 2015 alle 12:52

Perfettamente d'accordo come Presidente Comitato Difesa Famiglia di Vicenza. L'art. 29 della Costituzione peraltro approvato a suo tempo da Nilde Jotti e Palmiro Togliatti, parla chiaro. La "famiglia naturale" non quella del baronetto Elton ion, padre in provetta con madre affittata a pagamento. Se questa è la società moderna: Bisogna fermare il declino. Amen.
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