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Tav/Tac a Vicenza, Albera: sui media informazioni spesso fuorvianti

Di Citizen Writers Giovedi 14 Maggio 2015 alle 20:57 | 0 commenti

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Giancarlo Albera, Coordinamento dei Comitati

Sulla TAV-TAC si vanno diffondendo sui media, informazioni spesso fuorvianti, o comunque incomplete, soprattutto attraverso il quotidiano locale più diffuso; si banalizza sull’impatto reale che il progetto avrà, si fanno accostamenti talvolta discutibili, comparando elementi diseguali fra loro.

Esemplare l’articolo pubblicato in prima pagina domenica 10 Maggio u.s., relativo al progetto dell’Alta Velocità, dal titolo: “Pareggio nella gara tra le stazioni”. Nell’articolo, vengono comparate distanze e tempi che separano le stazioni, dai luoghi simbolo (piazza dei Signori, Monte Berico, Teatro Comunale ecc.). Viene detto ancora, ”con lo spostamento da viale Roma, attuale stazione, a quella nuova futura al park di via Bassano a Borgo Berga”, “non cambia la distanza per prendere il treno”. Tale raffronto è improprio e improponibile, in quanto la nuova futura stazione a Borgo Berga non prevede la fermata di treni a media e alta percorrenza, cosa invece possibile nella stazione storica (che consente la partenza di tutte le tipologie di treni), ma avrà funzioni, solo per la rete locale–metropolitana. Con l’occasione, vogliamo anche sottolineare alcuni aspetti che emergono nel progetto studio di fattibilità presentato alla cittadinanza l’11Dicembre 2014, fortemente voluto dalle Associazioni di Categoria, Comune-Provincia di Vicenza, frettolosamente approvato dal Consiglio Comunale il 13 Gennaio u.s. Innanzitutto viene prevista la dismissione della stazione Centrale di viale Roma (storica), per realizzare due nuove stazioni in aree piuttosto anguste e a rischio idrogeologico: Vicenza Tribunale e Vicenza Ponte Alto. In ogni caso, non è solo questione di distanza fisica ma di relazioni con la città. La prima nuova stazione, collocata in un contesto già difficile, vicinissima allo stadio (sarebbe inibita nei giorni in cui ci sono partite) collegata al centro da una zona retro-marginale. La seconda, collocata in un contesto produttivo, lontana dal centro città, con una vista assai poco turistica e più piccola di quella di oggi. Il progetto in questione, prevede il quadruplicamento o meglio il raddoppio dei binari sull’attuale linea, cosa che vediamo con favore, dal momento che il treno rappresenta il mezzo di trasporto più virtuoso e incide favorevolmente sia sul clima che sull’ambiente (inquina meno dei veicoli e dell’aereo). Sarebbe previsto anche un tunnel sotto Monte Berico (costo 60 mln €), la cui realizzazione dovrebbe venire scongiurata. Ancora, una nuova strada, cosiddetta “Gronda Sud”, strada parallela a viale S.Lazzaro (di grande percorrenza). La spesa prevista per tali opere ferroviarie si aggira (preventivo) sui 2.456,10 mln di euro. La tratta Montebello-Grisignano risulta essere di 32 km. La spesa media si aggirerebbe su circa 76 milioni/km. Cifra assai onerosa peraltro molto più alta, almeno tre volte, che nel resto dell’Europa (media attorno ai 24). Siamo in presenza di sprechi di risorse finanziarie, oltre che dell’ulteriore consumo del suolo, soprattutto nella realizzazione di opere cosiddette complementari a corredo dell’intervento sulla tratta ferroviaria. Opere complementari non ben definite e nemmeno valutate approfonditamente. I costi per espropri e demolizioni, saranno molto più alti del preventivato (si parla di 105 mln solo per un capannone della Valbruna). Il bacino di utenza previsto per la nuova stazione in fiera e’ stato sicuramente-sovrastimato. Ci sono poi forti dubbi sulla possibile scelta dei viaggiatori interessati all’Alta Velocità, di servirsene, vista la vicinanza in quella zona dell’Autostrada. Pur essendo favorevoli alla mobilità ferroviaria, tale sviluppo non può e non deve riguardare solo l’A/V o A/C, ma dovrà essere rivolto soprattutto al miglioramento della rete metropolitana e Regionale che da molti anni non viene sostenuto adeguatamente (SFMR). La scelta del mezzo di trasporto da utilizzare, dipende spesso dalla qualità dell’offerta. Siamo altresì fermamente convinti che una stazione unica possa assolvere adeguatamente al traffico ferroviario, favorendo così anche il trasporto merci (con gli 8-10 binari attuali) invece dei futuri tre (penalizzanti) previsti dal progetto, ovviamente riorganizzata ed adeguata alle più moderne necessità. Per la verità è stata recentemente ristrutturata con risorse pubbliche. Si perderebbe anche l’occasione per rimessare alcune vecchie locomotive a vapore e carrozze (storiche) nel sito individuato, della stazione centrale di Vicenza per farne una sorta di mostra-museo. Va dunque individuata una soluzione più soft e meno costosa.

L’ammodernamento della linea ferroviaria Torino-Milano-Venezia non deve essere occasione per effettuare trasformazioni urbane che poco centrano con la nuova linea. Condividiamo invece la necessità di migliorare l’accessibilità tra città e territorio, con un servizio pubblico che deve essere ad alta tecnologia-efficienza, in sinergia con parcheggi scambiatori belli, con intersezioni di coincidenze pubbliche. Ecco perché pensiamo che la zona fiera possa diventare un’importante fermata ed essere rapidamente raggiunta e collegata partendo dalla stazione storica.


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