La ciclopedonale "Kiss and Go" davanti alla scuola Giuriolo, sotto gli occhi di vigili e polizia: Vicenza ostaggio delle auto
Domenica 20 Novembre 2016 alle 17:14 | 5 commenti
Il parcheggio selvaggio di auto nei pressi delle scuole a Vicenza è lo stesso ogni giorno all'uscita degli studenti. Via IV novembre ha rappresentato l'apice del caos prima che, dopo essere stato segnalato a più riprese, ha visto attivarsi l'amministrazione comunale con una innovativa modalità di parcheggio denominata "Kiss and Go", un bacio e via. Ora però abbiamo potuto appurare come una nuova area sia stato "eletta" da alcuni automobilisti a parcheggio: l'ampia pista ciclopedonale in contrà mure San Rocco, davanti all'ingresso della scuola media Giuriolo.
Se verso le ore 13, al termine delle lezioni, si riversano in strada decine e decine di studenti "spostando" giocoforza il parcheggio selvaggio di auto poco più in là davanti alla caserma Chinotto della Polizia di Stato, circa un'ora dopo per l'uscita dell'unica classe nella sezione musicale ecco che la pista ciclopedonale si trasforma in parcheggio "Kiss and Go" delle auto (foto) costringendo passanti e biciclette al transito in spazi ristretti o ad uscire in strada in quanto completamente ostruita. Stessa scena al pomeriggio, per l'uscita dei giovani "sportivi" dalla palestra. Il tutto sotto gli occhi del comando dei vigili guidato da Cristiano Rosini, che si trova a poche centinaia di metri dalla scuola, e le cui volanti transitano con frequenza in questa area del centro storico. Se i vigili del comandante Rosini, la cui auto personale è stata pizzicata in divieto di sosta e in Ztl, chiudono troppo spesso gli occhi sul parcheggio selvaggio fuori dalla scuole e in tante altre zone della città , ci si potrebbe affidare al buon senso dei vicentini a non parcheggiare su piste ciclabili e marciapiedi. Ma tra caos nel parcheggio della stazione dei treni, ben servita dai mezzi pubblici, e fra consiglieri d'opposizione che iniziano battaglie sulla realizzazione di una futura pista ciclabile in viale D'Alviano, il dato di fatto che rimane, certificato anche dai dati delle ricerche ambientali, è uno solo: Vicenza è una città in ostaggio delle automobili.
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