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In bicicletta a Vicenza: una città "fuori servizio"

Di Edoardo Andrein Sabato 27 Agosto 2016 alle 08:42 | 0 commenti

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Qual è il modo migliore di spostarsi a Vicenza per chi vive o lavora in centro città o per i turisti in visita alle bellezze del capoluogo berico? Mentre la bella stagione anche quest'anno volge al termine, ecco una piccola inchiesta sul mondo delle due ruote in una delle città più trafficate di auto e con i più alti tassi di inquinamento in Italia. Una Vicenza che nella sua "compattezza" rappresenterebbe un scenario ideale per gli spostamenti in bicicletta, a partire da quelli dei turisti, in una città dalle visite in crescita ma spesso "mordi e fuggi", per la vicinanza alle più rinomate Verona e Venezia.

Ai visitatori per un bel tour in bici tra le bellezze della nostra città servirebbero mezzi a noleggio. Ma arrivando in treno alla storica stazione in viale Roma la possibilità di noleggio biciclette è inesistente, come ci conferma anche il gestore della libreria, uno dei pochi negozi attivi negli stabili fantasma (servizio e video): 
"In tanti vengono a chiedermi dove poter noleggiare una bicicletta, anche perchè mi scambiano per un ufficio informazioni turistiche, ma nemmeno quello esiste nei paraggi...".
Per chi parcheggia nel centralissimo parking Verdi, invece, a un'uscita sono presenti tre bici parcheggiate in una rastrelliera: una con la sella strappata e due fuori servizio, come recitano i cartelli immortalati nella foto in alto scattata durante la settimana di Ferragosto, periodo di alto afflusso turistico inbici verdi città.
Come "fuori servizio" è anche la sezione noleggio biciclette sul sito del Comune di Vicenza (foto 1). Accedendo alla pagina la scritta che compare è uno sconfortante "Scheda non esistente".
Chi vuole noleggiare un mezzo a due ruote deve rivolgersi al rinnovato Vi.BiciPark di Ponte San Paolo: solo che per arrivarci bisogna passare per un lungo tratto del centro di Vicenza... Il servizio di noleggio di biciclette costa per ogni ora 2 euro e per l'intera giornata 12 euro negli orari dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 20.
Ma anche per chi vive in città la vita da ciclista non è certo agevole. Il bollettino di morti e feriti registra ogni anno molteplici casi, soprattutto per investimenti durante il passaggio nelle tante e pericolose rotatorie in città. L'assessore Antonio Dalla Pozza, frequente utilizzatore delle due ruote ecologiche per gli spostamenti, ha realizzato negli ultimi anni nuovi attraversamenti in sicurefoto 1zza negli incroci e nuovi tratti di piste ciclabili: di rado utilizzate dai vicentini, forse anche perchè in alcuni casi poco agevoli e strette, come la pista a senso unico all'inizio di corso San Felice, sacrificata nella stretta carreggiata per lo spazio dei parcheggi auto a pagamento. 
Sono state installate, inoltre, nuove rastrelliere in diverse zone della città per il parcheggio delle bici. Rastrelliere che pochi giorni dopo sono state subito prese di mira dai vandali, come accaduto (foto 2) in via dei Mille vicino alla storica "moschea", dove sono state "smontate" e piegate alcune parti. foto 2Rastrelliere che non sembra abbiano fermato la raffica giornaliera di furti riportata dalla questura, come avviene anche nella maggior parte delle altre città italiane. E nemmeno risolvono il parcheggio selvaggio lungo i marciapiedi, come avviene di consuetudine in viale Milano. Sì, perchè anche i pochi ciclisti che si spostano in città dovrebbero rispettare maggiormente le regole della strada. E invece, oltre al parcheggio selvaggio, spesso le piste ciclabili, costose per la comunità, non vengono utilizzate, soprattutto dai ciclisti sportivi, e di sera i fanali non vengono accesi in strada. 
La battaglia per una mobilità più sostenibile è anche culturale, quindi. Chi, invece, a differenza di Dalla Pozza e altri assessori, in bicicletta si è visto raramente, se non in posa per i fotografi in occasioni speciali, è il sindaco del capoluogo Achille Variati, il quale di recente ha anche paventato il divieto di transito delle biciclette in un corso Palladio assediato ogni giorno da plateatici e auto (anche comunali) parcheggiate sui marciapiedi e con il problema del pavè sconnesso o mancante. Un'altra battaglia è invece quella storica dei negozianti contro la limitazione dell'utilizzo dell'auto, nonostante le ultime ricerche pubblicate in Italia abbiamo rilevato come il commercio e lo shopping nei centri storici sia più redditizio da parte degli utenti della bicicletta. 
Riuscirà Vicenza a diventare una città "in servizio" anche per la bicicletta?


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