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Il Comune di Vicenza farà chiarezza anche su una lettera del 27 febbraio 2006 del comandante Rosini

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 28 Giugno 2015 alle 02:43 | 0 commenti

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«Con riferimento alle sue mail del 25 giugno 2015, si comunica che la risposta alla sua richiesta di accesso della lettera del 2006 le perverrà, nei termini di legge, dal Dirigente del Settore Mobilità e Trasporti Carlo Andriolo», è così che Antonio Caporrino, segretario genetale del Comune di Vicenza e, in quanto tale, Responsabile per la trasparenza, ci preannuncia che, dopo le risposte già ricevute, verrà esaudita l'ultima richiesta di accesso su alcune vicende che riguardano il Comando della Polizia Locale.

Con questa risposta e con altri documenti, già resi noti o in nostro possesso, potremo far chiarezza, probabilmente definitiva, sull'assenza di conseguenze per l'episodio di partenza del "caso Rosini": il suo uso a fini personali della Ztl sbertucciato su Striscia la notizia da Moreno Morello e non sanzionato dall'Ufficio di disciplina del comune in quanto, ci disse il sindaco Achille Variati venerdì 22 maggio, il pass concesso al comandante sarebbe stato equiparabile a un benefit non condizionato al tipo di utilizzo, per servizio o per... shopping familiare.

A parte la "singolarità" di questa tesi sostenuta dall'Ufficio di disciplina, presieduto dalla dirigente Alessandra Pretto e a cui é stato affidato anche il giudizio sul deferimento dei vigili ripresi mentre  "operavano" al Park Rocchetta non certo per motivi di servizio, la risposta di Andriolo ci consentirá di fare le, nostre, valutazioni finali sul caso Ztl free.

Solo su quello, perchè molte altre questioni che riguardano l'operato del comando di Contrà Soccorso Soccorsetto stiamo provando a chiarirle con determinazione pari a quella che giustamente dimostrano i vigili quando multano un guidatore la prima volta per un'infrazione e poi continuano a farlo se il multato patentato è anche un indisciplinato... "patentato".

Le multe ripetute, che in certi casi possono e devono portare anche alla sospensione o al ritiro definitivo della patente, non sono una persecuzione, ma un obbligo procedurale e un dovere civico.

Lo stesso che ci impone la deontologia professionale nel denunciare comportamenti del Rosini, che vanno chiariti e, se censurabili, vanno sanzionati in maniera conseguente e proporzionae alla evidente perdita di credibilità.

Come avviene per tutti coloro i quali quotidianamente e giustamente vengono sanzionati dai vigili a piedi, in auto Ford e su biciclette Liotto... 


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