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Cristiani per la pace su pista ciclabile di viale Ferrarin: "Perché non possiamo usarla?"

Di Giulia Biasia Sabato 26 Marzo 2016 alle 12:28 | 3 commenti

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Questa mattina, 26 marzo, nei pressi del capitello di viale Ferrarin, i Cristiani per la Pace, supportati dal consigliere comunale M5S Daniele Ferrarin, che col Viale condivide il... cognome, hanno compiuto un'azione di disobbedienza civile e non violenta, per protestare contro la pista ciclabile vietata ai cittadini, ma pagata dalle tasse dei cittadini stessi. "Nelle zone agricole il piano del Comune prevede di non tombinare i fossi. Qui è stato fatto. Cosa c'è da nascondere? I vicentini devono essere informati. È vero che c'è divieto di passaggio per le bici, ma i pedoni possono comunque transitare. Ne abbiamo il diritto. Tra l'altro la pista non è a norma e scoraggia il ciclista a usarla", spiega Marangoni dei Cristiani per la Pace.

Daniele Ferrarin continua: "O l'amministrazione è trasparente o non lo è. I cittadini restano, i politici no. Stiamo parlando di una strada. Siccome questo progetto è stato condiviso dal Comune non si capisce perché i documenti siano stati secretati. Questa base non è mai stata voluta. Molti cittadini non si sono arresi. Io non mi sono arreso. Purtroppo una base così non serve a creare posti di lavoro, ma serve ad altro. Avere militari a Vicenza non significa essere più sicuri, ma essere obiettivi sensibili".
Mentre arrivava la segnalazione che due agenti in borghese con palette erano andati a togliere gli striscioni messi nella rotatoria di viale Ferrarin, i manifestanti si sono diretti verso l'entrata della base Del Din per parlare con i carabinieri e chiedere cosa devono fare per poter transitare liberamente sulla pista (all'inizio di questa c'è un cartello con scritto "consentito solo ai residenti") visto che, hanno ribadito, è stata pagata anche da loro. Hanno anche chiesto, provocatoriamente, di essere sanzionati, visto che hanno percorso la strada infrangendo quelle che sono le attuali regole, ma i carabinieri presenti non hanno accolto la richiesta. Hanno solo suggerito di fare un esposto e di rivolgersi alla Polizia, che ha girato la responsabilità ai Carabinieri...

Maggiori informazioni dal Coordinamento Cristiani per la Pace
Accessi al Dal Molin. La pista ciclabile in viale Ferrarin vietata ai vicentini che l'hanno anche pagata con una “tassa comunale” legata alle nuove servitù militari imposte con la nuova base USA Dal Molin” (*)

All'interno della campagna “accessi al Dal Molin”, il 4 marzo 2014 Mario Catagini (**) aveva firmato la nostra richiesta all'Amministrazione del comune di Vicenza di accesso agli atti sulla nuova viabilità di viale Ferrarin che, come previsto dalla legge (il D. Lgs. 195/2005), documentazione che avrebbe dovuto esserci consegnata entro il termine massimo di 60 giorni.
Da allora la richiesta di accesso agli atti è stata da noi reiterata più volte, anche con esposti e lettere aperte indirizzate al Presidente della Repubblica Mattarella e alla moglie del Presidente USA Obama in occasione della loro visita a Vicenza.
A seguito della risposta alla domanda di attualità presentata dai consiglieri Ferarrin e Dovigo, l'assessore Balbi il 2.7.2015 ha reso pubblico in consiglio comunale che il Comando USASETAF aveva dato il proprio  nulla osta fin dal  17/03/14: ben due anni fa!
Abbiamo chiesto nuovamente all'Amministrazione del Comune di Vicenza di ricevere gli atti richiesti almeno prima del seminario di studi sulla pace che il 21.02.2016 ha ricordato Mario Catagini ad un anno dalla sua scomparsa precisando anche questo:
“Come risulta dalla copiosa documentazione agli atti presso la Prefettura e la Questura di Vicenza, dal 13 dicembre 2006, data d'avvio del percorso di discernimento sulla questione Dal Molin abbiamo sempre e rigorosamente rispettato ogni norma: finora. Elementi qualificanti dell'azione nonviolenta sono infatti: il rispetto dell'avversario, la ricerca del dialogo, la ricerca di una onorevole via d'uscita dai conflitti, la gradualità nelle azioni da intraprendere...
Qualora anche questa porta dovesse rimanere chiusa, ai primi di marzo daremo pubblico avviso della prima nostra azione di disobbedienza civile che avrà luogo in viale Ferrarin,. L'azione di disobbedienza civile avrà prevalente funzione pedagogica e sarà ispirata agli insegnamenti di Rosa Parks e di don Lorenzo Milani: infrangeremo una norma che riteniamo ingiusta, chiederemo alla competente Autorità la relativa sanzione, solleciteremo il giudizio al giudice competente di fronte al quale esporremo le nostre legittime richieste”.
Durante il seminario sulla pace del 21 febbraio è stata più volte ricordata questa frase di Mario Catagini: “La nonviolenza è obiezione, non-collaborazione, disobbedienza civile, che comportano il rischio per chi le pratica”.
Dopo aver cercato inutilmente anche un contatto telefonico con l'ing. Galiazzo e con la sua segreteria, il 6 marzo abbiamo mandato l'ultimo sollecito (*** vedi destinatari) che richiama anche la nostra precedente richiesta di modifica della direttiva n. 5 del 22.07.2015 del Segretario generale relativa a “richieste di accesso agli atti” e la richiesta indirizzata al sindaco Variati e all'assessore Balbi di verifica dei “provvedimenti disciplinari indirizzati al personale del Comune” in merito alla mancata consegna degli atti richiesti. Evidenziamo la correttezza istituzionale del Presidente del Consiglio Comunale Formisano che il 7.3.2016 ha provveduto ad inoltrare la nostra lettera a tutti consiglieri comunali.
Il 21.03.2016 abbiamo ricevuto attraverso il consigliere comunale Daniele Ferrarin il nulla osta del Comando USASETAF inviato il 17.03.2014 (quindi oltre due anni fa) al Segretario Generale del Comune di Vicenza.
Negli scorsi giorni ci siamo attivati anche con il Presidente del Consiglio Comunale Formisano per chiedere un suo sollecito intervento di mediazione risolutiva. Stiamo attendendo il suo riscontro.
“Sulla questione Dal Molin i cittadini hanno diritto di essere informati” (Consiglio Pastorale Diocesano del 25.02.2007): noi faremo tutto ciò che ci sarà possibile affinché questo avvenga.
Note
(*) “Lo stato italiano paga ogni anno il 37% (N.d.C. 41% dal 2002) dei costi delle basi e delle truppe di stanza nel nostro paese, Nel 2002 i contribuenti italiani (N.d.C. e quindi anche i vicentini) hanno partecipato alle spese militari americane per un ammontare di 326 milioni di dollari. Si tratta di contributi diretti ed indiretti aggiuntivi rispetto a quelli Nato” (Il Sardegna 10.10.2005)
(**) Mario Catagini è stato il fondatore delle comunità dell'associazione Papa Giovanni XXIII° a Vicenza, Padova e Verona
(***) destinatari dell'ultimo sollecito: Direttore del Settore Infrastrutture Ing. Diego Galiazzo, Sindaco Achille Variati, Segretario Generale Antonio Caporrino, Direttore Generale arch. Antonio Bortoli, Questore di Vicenza Gaetano Giampietro. E per conoscenza: Giunta del Comune di Vicenza, Consiglieri del Comune di Vicenza, Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a mezzo Prefetto di Vicenza, Colonnello Umberto D'Andria comandante italiano Dal Molin – Ederle,  Prefetto di Vicenza First Lady Michelle Obama, Ambasciatore USA in Italia John R. Phillips, Generale di divisione Darryl Williams comandante US Army Africa-Setaf, Col. Gregory Anderson comandante 173.a divisione avio trasportata, Colonnello Steven Marks comandante della guarnigione US Army Italy 


Commenti

Inviato Domenica 27 Marzo 2016 alle 06:57

E' Pasqua e forse è meglio prergare, azichè occuparsi di tangenziali e piste ciclabili! politicanti anche nel Giorno del Signore risorto!
Inviato Domenica 27 Marzo 2016 alle 21:57

Kairos hai perso un'altra occasione per stare zitto e, per una buona volta, pregare da buon cristiano.
Inviato Lunedi 28 Marzo 2016 alle 16:57

Andrea, non è nella preghiera che si vedono i buoni cristiani...così fosse il mondo sarebbe stracolmo!
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