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Corso Fogazzaro senz’auto non piace ai commercianti

Di Francesco Battaglia Giovedi 23 Giugno 2016 alle 17:00 | 1 commenti

Come in altre zone della città, anche i commercianti di corso Fogazzaro non nascondono i disagi della crisi economica, a cui vanno ad aggiungersi quelli legati alla viabilità che, secondo loro, non aiuta le attività economiche. Infatti gli intervistati hanno dichiarato che i guadagni sono diminuiti da quando corso Fogazzaro è stato chiuso al traffico veicolare che limiterebbe il numero di possibili visitatori alle attività economiche.

Gli esercenti ci hanno riferito i diversi tentativi che stanno cercando di mettere in campo per invogliare la clientela a visitare il corso e quindi i negozi. Aggiungono però che l’obiettivo diventa difficilmente raggiungibile soprattutto per il fatto che corso Fogazzaro, anche essendo una bella via da poco restaurata, non viene considerata dai vicentini come centro storico vero e proprio.
La richiesta all’amministrazione guidata dal sindaco Variati è chiara: riaprire al traffico corso Fogazzaro, per lo meno nei giorni feriali.


Commenti

Inviato Venerdi 24 Giugno 2016 alle 12:50

Credo che questa "merceologia" di commercianti non capisca o non voglia capire la realtà SOCIALE del periodo che stiamo vivendo. Disoccupazione e cassa integrazione hanno colpito Vicenza come non mai, decine di negozi di CINESERIE si aprono dall'oggi al domani senza comunicare niente a nessuno. In Corso Fogazzaro ci sono nato, c'era vita nei primi anni 50, 3 casolini, 2 frutta verdura, osterie da asporto come la Berta, per finire col tabacaro Busata, l'edicola dellA JOLANDA Ai Carmini si faceva la Canicola, da Caeffa l'anguria. Storie del Passato della mia gioventù. I portici ci sono ancora, ma non rendono, non per colpa delle Macchine, ma perché i nostri giovani non sanno cosa farsene della STORIA di una citta, di un quartiere. Vogliono lo spritz a basso costo..e via discorrendo. La nuova pavimentazione di corso Fogazzaro (molti non sanno nemmeno chi sia) è costata alla città, qualche milione di € facendola diventare splendida, per pittori e poeti, ma non esiste nemmeno un posto per sedersi. Detto questo, gli esercenti vorrebbero il ritorno delle Auto, con sosta, striscie, parkimetri, olio a terra che rovina i sanpietrini ecc.. Tutto in nome del DIO Commercio. Purtroppo ritengo sottolineare che le libere Attività, sono LIbere, ma "chi arte no xa far, xera botega". Quando gli operai, sono licenziati, quando mai i Commercianti si sono affiancati nella Protezione del Lavoro? Mai.
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