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TAC, Corani del Club Forza Silvio: "progetto che il PD non condivide"

Di Emma Reda Martedi 13 Gennaio 2015 alle 11:11 | 0 commenti

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Enzo Corani uno dei coordinatori del Club Vicenza-Forza Silvio nato per Forza Italia interviene, in prossimità della seconda seduta del 13 gennaio in Consiglio Comunale che avrà come tema la TAV-TAC, evidenziando «le gravi decisioni che potrebbero essere prese»

Il tunnel “scolmatore” sotto Monte Berico, sembrava essere una delle idee più rivoluzionarie, sposate da Variati, per rimanere al centro del teatrino della politica, come è avvenuto per i tanti annunci del passato. 

Non possiedo un bagaglio tecnico per esprimermi sull’utilità dell’opera, né, tanto meno, intendo avventurarmi nella valutazione del progetto, che lascia enormi dubbi sulla possibilità che i nuovi “manufatti” possano coesistere in armonia con l’ambiente preesistente. In ogni caso, comunque, un progetto così vasto e di tali dimensioni –in una zona fragile- doveva essere spiegato, sviscerato, discusso e deciso assieme ai cittadini e non solo all’interno del “Palazzo”, perché non si tratta semplicemente di cambiare la viabilità di una zona o anche solo il senso di marcia di una via.

Il progetto, in considerazione del fatto che, chiuse le Circoscrizioni, senza averle sostituite dall’Istituzione dei Comitati di Quartiere e vista l’impossibilità di presentare Referendum Popolari (perché DA DUE ANNI manca il Regolamento Attuativo), sembrava andare facilmente in porto, con la “decisione di pochi”.

Poi, finalmente, dopo l’assordante silenzio-assenso delle truppe variatiane sull’argomento, è uscita allo scoperto una iniziativa di un certo peso, promossa da un’Associazione Culturale di livello mondiale (UNESCO). Immediatamente il blocco monolitico che regge la Maggioranza in Consiglio Comunale e sostiene il Sindaco, che è anche Presidente della Provincia, pare si stia lentamente sgretolando. Non ci si può che rallegrare per questa ennesima “retromarcia”, perché rappresenta certamente la volontà della maggior parte dei vicentini, ma anche perché dimostra il limite di certe “improvvisazioni”.

La situazione, però, rimane pesante, in quanto il PD non trova di meglio che presentare ben “”22 OSSERVAZIONI”” , il che significa non essere d’accordo quasi su nulla. Ma è proprio questa nuova trovata, nella speranza di salvare “capra e cavoli”, la strategia peggiore, perché l’approvazione data al progetto doveva essere subordinata all’accettazione delle modifiche richieste. La presentazione di semplici osservazioni, infatti, non ha nessuna valenza e peso contrattuale e, pertanto persegue l’obiettivo di Variati che è quello di approvare -COMUNQUE- un progetto che lo stesso PD non condivide.

La situazione, a questo punto, è critica, perché ancora una volta si nega ai cittadini la possibilità di partecipare ai grandi progetti, si ravvisa, perciò, un palese grave danno ed una esplicita rinuncia alla “democrazia partecipata” per la quale -fino ad ora- si sono sprecati fiumi di parole. Una scelta voluta dai “poteri forti” della Città e condivisa da chi governa la nostra Vicenza, scelta che non permette il controllo popolare sulle attività e sul futuro del fragile territorio di una città, che si sostiene avrebbe persino una vocazione “turistica”.


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