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Cgil e Uil: "a Vicenza più di 4mila persone, adesione alta nei posti di lavoro". Ma in piazza Castello non si vedono

Di Edoardo Andrein Venerdi 12 Dicembre 2014 alle 18:32 | 0 commenti

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Cgil e Uil annunciano che alla manifestazione per lo sciopero generale del 12 dicembre a Vicenza “hanno partecipato più di 4mila persone, tra lavoratori, pensionati e studenti provenienti da ogni parte della provincia berica”. E forniscono dati con punte di adesione altissime nei principali luoghi di lavoro vicentini, fino al record, facilmente preventivabile viste le condizioni di incertezza per il futuro dei servizi dell'Ente, del 90% tra i 400 dipendenti dell'Amministrazione provinciale, che hanno anche messo in atto l’occupazione nella sala del Consiglio provinciale.

Pubblichiamo di seguito tutti i dati sull’adesione forniti da dai segretari Cgil Giampaolo Zanni e Fabrizio Nicoletti e dal segretario Uil Carlo Biasin, insieme alle parole di Rossana Dettori, segretaria generale della Funzione pubblica della Cgil nazionale, intervenuta nella sede della Provincia e in piazza Castello (foto) a Vicenza, dove, senza aspettare i dati della Questura, ad occhio nudo i manifestanti hanno forse superato di poco il migliaio di presenti.

 

Ecco i dati:

L'agenzia vicentina di Equitalia è rimasta chiusa al pubblico perché il 100% dei dipendenti ha incrociato le braccia. Stessa situazione in molte filiali di istituti bancari della città e della provincia.

Alle poste l'adesione si è attestata su una media del 60%. Sempre nel Vicentino alla Lego (Legatoria Olivotto) l'adesione è stata del 70%. Alle AIM in generale vi è stata un'ampia adesione. Alla Recoaro (acque minerali) del 80%; alla Cartotecnica di Montebello del 90%; alla Lowara il 90%. Buona anche l'adesione allo sciopero tra i lavoratori e le lavoratrici del settore delle pulizie.

Alla FIAMM l'adesione si è attestata all'80%; in Mecc Alte 75%; Salvagnini 65%; Mainetti 70%; alla FIS 80%; in Marzotto 80%; alla AMCOR 70%; negli stabilimenti vicentini di Ariston cavi allo sciopero hanno aderito l'85% delle maestranze.

Nel settore pubblico record in Amministrazione provinciale dove il 90% dei dipendenti non si è presentato sul posto di lavoro aderendo allo sciopero. Alta l'adesione in Camera di Commercio con l'80%. Infine nel comparto della sanità privata l'adesione è stata del 60%.

 

A rappresentare i sindacati a livello nazionale a Vicenza è intervenuta Rossana Dettori, segretaria generale della Funzione pubblica della Cgil nazionale, che ha spiegato in sintesi le ragioni dello sciopero: "Con questo sciopero generale chiediamo prima di tutto il rilancio dell'economia del Paese, e quindi una chiediamo al Governo una modifica radicale dell'attuale legge di stabilità".

"In secondo luogo chiediamo una vera riforma del Fisco", ha proseguito Dettori: "sembra una parolaccia, ma la patrimoniale continua ad essere una delle proposte del sindacato, una proposta credibile per aumentare il finanziamento pubblico".

"IChiediamo una legge vera contro la corruzione. E a tal proposito abbiamo anche presentato una proposta di legge affinché venga modificato l'attuale sistema degli appalti.

Chiediamo infine che si riavvii il lavoro, ma il lavoro stabile! Il Paese non può fondarsi sul precariato. Al Governo chiedo soprattuto che  dia ai giovani la speranza nella ripresa e quindi di poter vivere ancora in Italia!"

Sul posto anche la segretaria generale della FP Cgil Rossana Dettori, il segretario provinciale di FP Cgil Giancarlo Puggioni. Con loro anche la segretaria generale provinciale della Uil Grazia Chisin e il segretario provinciale di FPL Uil Claudio Scambi.

In Provincia i lavoratori e i loro rappresentati sono rimasti riuniti fino a mezz'ora prima dell'inizio della manifestazione di piazza in consiglio provinciale per discutere delle problematiche che interessano tutte le province italiane e in particolare quelle del Veneto. "Insieme ai lavoratori preoccupati per il loro futuro abbiamo simbolicamente occupato palazzo Nievo - hanno affermato i sindacalisti  - per dare un segnale forte alla politica: le problematiche vanno risolte e non ci si può nascondere sempre dietro alla mancanza di fondi!"

"Quello delle province è la punta di un iceberg di ciò che sta capitando nei servizi pubblici - ha affermato Rssana Dettori - Noi vogliamo difendere l'occupazione, perché nonostante le dichiarazioni rassicuranti dei ministri purtroppo sono previsti tagli per 20mila posti nelle amministrazioni provinciali italiane e nelle società partecipate. Ma la cosa drammatica è che si va a perdere occupazione manche in tutto l'indotto, in tutti quei servizi che ruotano al lavoro pubblico", ha sottolineato la segretaria nazionale FP.

"Un esempio drammatico nella vostra provincia è rappresentato da "Vicenza è" (azienda della CCIAA, ndr) dove dal primo gennaio staranno a casa una decina di lavoratori e lavoratrici".

"E' una punta di un iceberg: è una scelta del Governo rispetto al lavoro pubblico - spiega Dettori - che è quella di restringere il perimetro d0azione e privatizzare ciò che oggi garantisce il pubblico ai cittadini, dalla sanità all'assistenza e a tutti gli altri servizi!"


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