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Il Gdv e il caso Borgo Berga - Bortoli, esistono ancora gli "innominati": il gruppo Maltauro

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 31 Maggio 2015 alle 11:22 | 0 commenti

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Prosegue, come da copione, il "racconto" del caso Bortoli sul Giornale di Vicenza che, sotto il titolo "Cotorossi, la procura verifica i conti correnti", rivela, nell'occhiello, che "Dopo le perquisizioni in Comune e nell´abitazione del direttore generale di Palazzo Trissino Antonio Bortoli, è scattata la seconda fase dell´indagine", e spiega nel sommario "L'ipotesi degli inquirenti vede un abuso d'ufficio da 11 milioni nella variante del Piruea. Sotto esame ora i movimenti bancari".

Intuendo lo stato d'animo di Antonio Bortoli esposto al pubblico e familiare ludibrio, sentiamo il dovere, anche per personale, diretta e sofferta esperienza di chi scrive, di mettere (ed evidenziare) sul piatto della bilancia, a fronte della tesi accusatoria diligentemente riportata dal collega Diego Neri, le dichiarazioni di fiducia nell'onestà dell'«uomo» Bortoli rilasciate dal sindaco Achille Variati, che, se da politico non disdegna l'essere cinico, da persona sa valutare chi gli sta intorno e, soprattutto, se si espone a favore di qualcuno sul fronte etico (diverso o con sfumature diverse ma importanti da quello puramente tecnico e legale) ne ha motivi e ragioni tali da non temere di esporsi facilmente a smentite (non possiamo dimenticare al riguardo, e anche questo, per esperienza personale, guida oggi le nostre riflessioni, le frasi di conforto che ci rivolse ai tempi del nostro nome buttato in pasto dei lettori tra il 2008 e il 2009 con capitoletti sucessivi)

Le fatiche quotidiane di quel giornale, che è particolarmente bravo, vedi i "casi alla Bortoli", a seguire i "lanci" d'agenzia (Ansa o procure che siano) e un po' meno laborioso, vedi "le vicende alla Rosini", nel cercare, e vagliare prima di pubblicarle, notizie di prima mano e fare inchieste, magari meno gradite a Qualcuno, ma direttamente e faticosamente documentate, oggi nel confermare un fatto (Maltauro a cui fa capo Sviulupo Cotorossi che avrebbe beneficiato dell'abuso di Bortoli, continua ad essere "l'Innominato"), fa sorgere un dubbio sull'intelligenza degli inquirenti se fosse vero tutto quello che leggiamo sul GdV.

Se, infatti, come sostiene il collega del quotidiano di Confindustria, che riferisce delle sue fonti in procura, è vero che, a fronte dei controlli bancari sui conti di Bortoli per verificare entrate anomale e versamenti fatti da un qualcuno a fronte del «conseguente vantaggio per il privato, la società Sviluppo Cotorossi», questa società, senza dubbio alcuno per Neri,  ieri e oggi, sarebbe «estranea all'inchiesta», come è possibile che la Procura, che risponde a Antonino Cappelleri, cerchi i soldi, eventualmente, incassati da Bortoli e non gli stessi, corrispondentemente, versati? Da chi? Da un ectoplasma? Da chi gli ha fatto uno scherzetto a lui, che si sarebbe fatto bonificare la prova dell'eventuale "abuso".

Noi, piccoli e poveri direttori indipendenti, non siamo a priori nè innocentisti nè colpevolisti, perchè a volte, come nel nostro caso personale, la verità è variegata e, anche se parzialmente condannabile non dolosa a fini personali nè tanto meno meritevole di fustigazione sulal pubblica piazza.

Ma siamo sempre attenti nello scrivere e se facciamo un'ipotesi (a anche se solo la riportassimo, come in quasto caso) del tipo "qualcuno ha sbagliato per averne un vantaggio" , è impossibile escludere perentoriamente, come rifà oggi il GdV con la maltauriana Cotorossi, che "qualcuno abbia indotto all'errore".

Allora ripetiamo la domanda al collega: l'ipotetico induttore è l'innominato gruppo Maltauro direttamente o uno sponsor di Maltauro in Comune?

Perchè se non ci fosse un avvantaggiato a pagare (con soldi o altri favori), Bortoli, se avesse sbagliato, lo avrebbe fatto per incapacità tecnica o per follia masochista.

A meno che, se lo chiedono ambienti vicino al sindaco, non siano sospetti i tempi della notizia, di sicura colpevolezza del corrotto senza corruttore, notizia che colpisce il tecnico (il dg del comune) per mettere dubbi sul politico Variati, che lo nominò all'Urbanistica. 

E se Antonio Bortoli, come sostiene Variati, non avesse sbagliato chi gli toglierà il marchio del dubbio mediatico?

P.S. Noi il caso Bortoli, che nasce da soffiate, legittamente raccolte ma a cui non siamo arrivati non avendo le fonti e le risorse del GdV, lo stiamo, comunque, riportando per i nostri lettori. Come mai a Viale Fermi ignorano il caso Rosini, documentanto da vido, foto e documenti?

Ci diranno che questa è una domanda che non si fa. Ma noi, piccoli e brutti, le domande le facciamo, tutte.


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