Variati su alta capacità e treni merci: la risposta di un cittadino...con alcune nostre precisazioni
Venerdi 4 Settembre 2015 alle 16:56 | 1 commenti
Luigi Damian risponde ad Achille Variati sul tema dell'AV/AC e del suo previsto passaggio per Vicenza. Le sue opinioni sul progetto della nuova linea ferrovia sono ovviamente legittime e le pubblichiamo volentieri. Per correttezza di informazione precisiamo però alcuni punti che troverete citati nella lettera a seguire. "Alta Capacità " non è un nome improprio.
L'Alta Capacità (AC) è una linea ferroviaria con una particolare infrastruttura di controllo del traffico che permette maggiori passaggi e maggiore frequenza rispetto a una linea storica. Di solito la AC è confusa con la Tav (Alta Velocità ) perché le linee presenti e quelle in fase di realizzazione in Italia sono chiamate AV/AC ma non è dettto che siano tutte ad alta velocità .
Le prime linee guida del progetto AC/AV Milano-Venezia spiegavano che uno dei limiti di applicazione del sistema AV è che è conveniente solo su lunghe distanze (sopra i 200 km) perché i treni impiegano molto tempo, spazio ed energia per accelerare fino a 300 km/h e poi frenare. Per fare un esempio pratico, già la linea AV Bologna - Firenze (89 km) è considerata troppo breve per ottenere un reale vantaggio dalla maggiore velocità . Per quanto rigurda Vicenza, il progetto prevedeva due ipotesi: la linea tracciata lungo il percorso più breve tra Verona e Padova, attraverso i Colli Berici ed Euganei, evitando quindi completamente la città di Vicenza oppure la linea in passaggio presso Vicenza. Proprio di questo progetto si discute (che sia condiviso o no è un altro paio di maniche), un progetto che prevede maggiori collegamenti e maggiore frequenza di treni e di merci ( che transiterebbero sui nuovi binari previsti). Ovviamente - e qui è la questione - non è affatto certo che poi i collegamenti siano come li immagina il sindaco perché, alla fine, solo le singole imprese ferroviarie hanno facoltà di decidere dove prestare servizio. Volevamo fare questa precisazione giusto per permettere al lettore una comprensione maggiore dell'opinione di Damian.
Riceviamo da Luigi Damian e pubblichiamo
Notizia del giorno del sindaco di Vicenza: "L'alta capacità (nome improprio) trasporterà anche merci sulla nuova linea (leggi qui intervista VicenzaPiù). E' risaputo che in Italia tutte le linee TAV (solo questa tipologia di linea ha una logica di futuro sviluppo) sono interconnesse con le linee esistenti proprio per permettere un'interscambio tra di loro tanto per i treni viaggiatori quanto per i treni merci.Solo il giorno precedente, nella passerella di inaugurazione della tratta autostradale PIRUBI, progetto nato 40 anni fa ed attualmente ancora a metà dell'opera, il ministro Del Rio esprimendosi sulla TAV (non si sa con quali conoscenze) dichiarava testualmente: "l'ottimo rapporto con Variati di cui ho grande stima". Il legame tra l'ottimo rapporto e la grande stima con il progetto TAV per me è veramente incomprensibile. Qui non si deve confondere un rapporto d'amicizia con un progetto altamente distruttivo per la città , di cui il ministro "forse" non è nemmeno a conoscenza dei relativi dettagli. A proposito dell'interscambio auto-ferrovia e l'attuazione di nuovi grandi parcheggi (cui accennava il sindaco) mi chiedo che incremento di cementificazione avverrà sulla città con le inevitabili ulteriori conseguenze idrogeologiche. Lasciamo piuttosto la stazione di Vicenza nella attuale allocazione dove, secondo quanto dichiarato, il 50% degli utenti possono raggiungerla a piedi o in bicicletta. Lasciamo integra la città sviluppando l'alta velocità su un passaggio dedicato ed esterno, infinitamente meno impattante e meno costoso, con tutti i "carismi" di TAV allineati all'attuale progetto nazionale, con i Freccia-bianca che serviranno Vicenza attraverso il breve tratto di linea storica (Montebello-Grisignano) e, soprattutto, lasciando in pace i cittadini evitando un'inutile, impropria ed imposta distruzione delle proprie abitazioni.
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Sul "progetto Variati" non si capisce che utilità potrà avere la città, se come già stabilito il "trenino" si fermerà a Vicenza 1 volta al giorno. Così 2 stazioni non servono che a distruggere il territorio e a far guadagnare chi crede di poter realizzare l'opera.
Una soluzione non solo devastante, ma costosissima che non si potrà realizzare, fino a quando il nostro PIL non supererà il 2 %.
A questo punto, ogni soluzione diversa da quella del "tunnel" (ma sappiamo che, purtroppo, l'ha approvò il centro destra), non ha senso. Perciò, ha ragione il Darmian, EVITIAMO DI DISTRUGGERE IL TERRITORIO CITTADINO, e cerchiamo i risparmiare denaro e salute, spostando il tracciato completamente a SUD.