TAV-TAC a Vicenza, il tempo di Variati è "allegro moderato"
Venerdi 9 Gennaio 2015 alle 23:58 | 0 commenti
Dopo l'mpegnativa e complessa conferenza stampa in cui il sindaco di Vicenza insieme ai rappresentanti di tutte le liste di maggioranza ha illustrato (oggi, venerdì 9 gennaio) le osservazioni sul progetto e le richieste di soluzioni progettuali alternative (qui il video integrale di VicenzaPiùTv), èstato interesante il fuori campo finale di Achille Variati.
A colloquio con i "superstiti" della lunga presentazione (chi vi scrive, il collega del GdV Marco Scorzato e il nostro collaboratore Edoardo Andrein) il primo cittadino ha ribadito da un lato la convizione della necessità per la città e l'area di Vicenza di non perdere l'ultimo treno delle infrastrutture di comunicazione, abbracciando il progetto del TAV, che, sia pure dopo qualche comprensibile tentennamento, ha chiamato, finalmente e chiamanente, col nome giusto di TAC (perchè di treni super veloci qui non se ne parla, mentre quelli dell'alta capacità , cioè TAC, ridurranno anche il carico delle linee attuali consentendo un miglior servizio per i collegamenti locali).
Dall'altro, dopo non aver contrastatato la convinzione degli interlocutori, a parte quella dell'altro presente, Maurizio Franzina ("adorante" oggi con Achille come, anzi più di quanto non lo fu con Silvio) che esista, nel migliore dei casi, una percezione da parte dei committenti dell'opera dell'importanza di uno scalo collettore di un grande bacino di utenti in Fiera ma che non esistano nè previsioni reali di traffico nè le conseguenti valutazioni di convenienza economica degli investimenti che nascono dal dover costruire una grande stazione a Vicenza Ovest , il sindaco non ha nascost le sue preoccupazioni («alcune notti mi sveglio pensandoci», dice in ascensore) per i rischi e l'impatto ambientale delle realizzazioni che verranno cantierate in zona Borgo Berga e soprattutto nella montagna circostante.
Noi, che alla Tac siamo favorevoli (e lo diciamo anche sapendo che alcuni dei nostri lettori non ci ameranno di più per questo) perchè Vicenza è stata messa fuori da ogni circuito di comunicazione incluso quello aeroportuale e concordiamo col sindaco che l'area vicentina, bacini o non bacini di utenza, "ora o mai più" potrà avere una nuova e moderna via di collegamento con l'Europa e col resto d'Italia, aggiungiamo a quella preoccupazione l'altra per la necessità di bonificare i terreni di cui è previsto l'onerosissimo esproprio in Fiera.
Anche dalla segnalazione di questo aspetto Achille Variati sembra colpito, rinviandone la considerazione a un futuro che, comunque, per tutta l'opera, dice, non sarà vicino, e lascia noi la speranza che la fretta con cui Maurizio Lupi sta ottemperando ai suoi impegni, costringendo a decisioni rapide su questioni molto delicate, pena la perdita dei relativi fondi di sua competenza, non generi gattini ciechi.
Il nostro atteggiamento di dubbio, pur ribadendo la necessità di collegare Vicenza al resto del mondo perchè non diventi definitivamente sua lontana provincia, può apparire dietrologico e ce ne dispiaciamo, ma nasce da tante, troppe realtà di cattivi progetti per cattivi affari...
Se denitivamente l'alta velocità ha finalmente lasciato il passo anche a livello semantico all'alta capacità , rallentiamo un po' anche la velocità delle decisioni visto che oggi anche Variati, pressato dalle osservazioni ricevute da altri e fatte da lui e dalla sua maggiornza, ha eseguito con tempi diversi lo spartito che ha messo in scena: allegro, ma moderato...
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.