Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale: D'Incà del M5S si interroga sul suo futuro
Mercoledi 20 Agosto 2014 alle 16:20 | 0 commenti
 
				
		Federico D'Incà , M5S - La Regione Veneto ha istituito, nel Piano Regionale dei Trasporti del 1989, il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (S.F.M.R.), approvato nel 1990. "E' un sistema integrato di trasporto dove la ferrovia rappresenta l'elemento portante per soddisfare le esigenze di mobilità del Veneto, ridurre l'inquinamento ambientale, la congestione e l'incidentalità sulla rete stradale" spiega Federico D'Incà del MoVimento 5 Stelle.
"Ad oggi, a distanza di oltre vent'anni dalla sua istituzione il S.F.M.R. non è ancora in funzione in quanto non sono ancora completate le varie fasi di attuazione del sistema".
Il progetto di creare un  Sistema Ferroviario metropolitano regionale con treni ad alta  frequentazione tra le città e i centri nel quadrilatero Treviso -  Venezia - Padova - Castelfranco Veneto, è in rilevante ritardo ed  inoltre si riscontra un peggioramento delle linee Padova-Mestre e  Treviso-Venezia. "Sono anni che i pendolari veneti sopportano  innumerevoli disagi e disservizi, studenti e lavoratori, che ormai  quotidianamente negli ultimi due anni, fanno i conti un sistema  ferroviario che non rispecchia gli standard qualitativi di legge e che  soprattutto, con l'entrata in vigore del nuovo orario cadenzato, devono  fare i conti con la soppressione di convogli, buchi nei collegamenti,  pesanti ritardi con particolare riferimento alle tratte Bologna-Venezia,
Trieste- Venezia" incalza il deputato.
In  un articolo apparso sul Corriere del Veneto del 12 Marzo 2013 si legge  la notizia che la Regione Veneto, a seguito di decreto ingiuntivo, deve  pagare la somma di 20 milioni di euro alla società NET Engineering Spa,  titolare del contratto della progettazione del sistema metropolitano.  Secondo la richiesta di risarcimento degli avvocati difensori della  società la quota da pagare, considerando anche le spese legali ed  interessi di mora, si aggira ora a quasi 30 milioni di euro. 
In  particolare nell'articolo del 31 luglio pubblicato su Il Gazzettino di  Padova si legge che "la Regione è legata alla Net Engineering spa da un  rapporto contrattuale attivato nel 1998 avente per contenuto la  progettazione dei lavori del Sistema Ferroviario Regionale del Veneto. 
Il contratto è stato oggetto di sei revisioni, che hanno progressivamente reso ingiustificatamente oneroso il contratto stesso. 
Ad  esempio oggi, ogni volta che la Regione compra un treno, è costretta a  pagare alla società un obolo che assomiglia a una vera royalty". Dalla  documentazione riguardante i vari gradi di giudizio messa a disposizione  dalla società NET Engineering Spa nel proprio sito internet, si evince  che la Regione non ha provveduto con solerzia ad incassare il  finanziamento statale, riconosciuto sin dal 2004, del quale risultano  giacenti presso le casse dell'erario ben 180 milioni di euro. La Regione  non incamera unicamente a causa della propria negligenza ed inoltre  deve provvedere al risarcimento anche in ulteriori n.2 lodi arbitrali,  questa volta intercorrenti con le imprese che hanno realizzato i lavori  dei primi lotti A e B della prima fase S.F.M.R. "Astaldi S.p.A., Impresa  di Costruzioni Ing. E. Mantovani Spa e Impresa Gemmo Spa" per i quali  la Regione attribuisce le cause a difetti di progettazione riconducibili  alla NET Engineering Spa.
Si aggiunge poi che i soggetti coinvolti nella vicenda S.F.M.R. sono noti alle cronache per diverse vicende giudiziarie, senza entrare nello specifico citiamo i nomi di Angelo Balducci in qualità di Consulente Tecnico d'Ufficio nominato nei primi due arbitrati delle Imprese Astaldi S.p.A.; l'Impresa di costruzioni Ing. E. Mantovani S.p.a. attualmente implicata negli scandali Expo 2015 e M.O.SE Venezia; Ing. Renato Chisso e l'On. Giancarlo Galan.
"Chiediamo di conoscere quali iniziative" scrive D'Incà nella sua interrogazione inviata ai Ministri per gli Affari Regionali, Infrastrutture e Trasporti "si intendano adottare al fine di dare effettivo slancio alle infrastrutture del nostro paese, con espresso riferimento all'adozione di misure di prevenzione e controllo rispetto al corretto utilizzo dei fondi stanziati dal Governo e se lo stesso disponga di elementi in merito al mancato utilizzo dei fondi illo tempore stanziati gli oramai datati interventi infrastrutturali." Si auspica inoltre di aggiornare il Piano delle Infrastrutture Strategiche considerando il sistema ferroviario metropolitano regionale Veneto.
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