Sel e Ven(e)to Nuovo, flash mob anti Tav in stazione: "aperture anche da Moretti"
Domenica 24 Maggio 2015 alle 14:44 | 0 commenti
Noi de “Il Veneto Nuovoâ€, pensiamo che la pianificazione urbanistica sia alla base di una buona amministrazione e che si debba concepire la città mescolando funzioni diverse tra loro – la casa, il lavoro, la cultura, il divertimento. Ogni paese o quartiere deve riprodurre questi intrecci e deve essere accessibile alle fasce economicamente più deboli - da chi ha pochissimi mezzi fino a chi sta un po’ meglio - ma certo non può permettersi i prezzi del libero mercato. I quartieri evitano di diventare ghetti se ospitano persone di ceti diversi e se vi sono servizi accessibili.
La politica dei trasporti è una componente importante dei servizi al cittadino, per i suoi riflessi sulla qualità della vita, sulla salubrità dell’ambiente e sul paesaggio. Il nostro obiettivo è quello di cambiare il modello di sviluppo e di riferimento culturale della nostra Regione, passando dalla gomma alla rotaia sia per le merci, sia per i passeggeri.
Priorità dunque al Servizio Ferroviario Metropolitano, poi si potrà parlare di Alta Velocità , di nuove strade e tangenziali.
Il Documento di Economia e Finanza 2015 ha aggiornato l’elenco delle 25 opere più importanti del Programma delle Infrastrutture Strategiche per un costo totale di 70.936 milioni di euro, di cui 47.999 disponibili (67,7%). Nell’ambito delle disponibilità complessive, la percentuale delle risorse messe in campo dai privati è pari al 14,3%. Gli investimenti non-statali si riscontrano prevalentemente nelle tratte stradali (dove vigono i pedaggi), addirittura per il 94,2%.
Mentre il fabbisogno finanziario per il triennio 2015 – 2017, pari a 3.483 milioni di euro interessa quasi esclusivamente la rete ferroviaria (62%).
La più colossale opera pubblica italiana, ossia l’Alta Velocità /Alta Capacità ferroviaria, non è in grado di assicurare la remunerazione del capitale di rischio, tant’è che i privati se ne stanno prudentemente alla larga preferendo investire sulla rete stradale e autostradale, anziché sul trasporto pubblico.
In aperta concorrenza con RFI e con l’interesse dello Stato.
I General Contractors e i Consorzi di imprese  - che a trattativa privata hanno ottenuto da RFI la concessione per progettare e realizzare le nuove linee ferroviarie – non rischiano il becco di un quattrino, poiché beneficiano delle commesse senza gara e dei successivi adeguamenti di costo. Le Banche d’investimento lucrano sugli interessi con la garanzia offerta dal Ministero del Tesoro.
Mentre il contribuente italiano paga per tutti. Per la mancata economicità dell’investimento, per la copertura dei costi fuori controllo, per la corruzione endemica, e perché le risorse pubbliche stanziate per l’Alta Velocità sottraggono denaro che potrebbe essere meglio impiegato: nel rendere più efficiente e competitiva l’offerta ferroviaria regionale, per migliorare il Welfare, per intervenire contro il dissesto idrogeologico.
Nessuna pregiudiziale ideologica, dunque, ma fondate ragioni di natura economica inducono noi de “IL VENETO NUOVO†a dichiarare:
CONTRARIETA’ all’impianto fallimentare della TAV e delle Grandi Opere.
SOSTEGNO ad un sistema ferroviario regionale efficiente, in grado di rispondere ai reali bisogni del territorio (intermodalità – cadenzamento degli orari – passeggeri pendolari) e capace di competere col trasporto su gomma.
La nostra proposta consiste nel concentrare subito tutte le risorse disponibili per finanziare treni e servizi, come richiesto dai sindacati, favorendo la concentrazione di attività e insediamenti intorno alle stazioni in un progetto di riorganizzazione territoriale improntato alla riduzione della dispersione insediativa e del consumo di suolo. Le stazioni del SFMR devono divenire poli urbani di massima accessibilità , pienamente integrate dal punto di vista fisico e funzionale con il trasporto pubblico su gomma, con le piste e gli itinerari ciclabili e anche con la dimensione pedonale della mobilità urbana.
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