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Scuola, genitori e aziende insieme per il "Maffei 2.0". La preside: ma a Vicenza si pensa alle gamelle...

Di Edoardo Andrein Lunedi 29 Settembre 2014 alle 21:43 | 0 commenti

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Due linee wireless, laboratori con pc, proiettori, videocamere per la sorveglianza esterna e riparazione dei danni causati da atti vandalici: la sinergia tra scuola, comitato genitori e aziende private, e con il supporto del amministrazione comunale, ha fatto nascere il progetto innovativo "Maffei 2.0", un esempio di scuola del futuro negli storici edifici scolastici in contrà Santa Caterina.

E' stato illustrato dalla preside Paola Bortolon e dalla professoressa che ha seguito il progetto Francesca Carli, alla presenza del Presidente del Comitato Genitori Gerardo Meridio, del Presidente del consiglio d'Istituto comprensivo numero uno Giampaolo Stopazzolo e dal Presidente della ditta SAIV Alessandro Bregolato. Doveva essere presente anche l'assessore alla formazione Umberto Nicolai, ma ha dato forfait, mandando al suo posto il dirigente del servizio scolastico comunale Silvano Golin.
"Il significato importante di questa alleanza tra Maffei e SAIV è di aprirsi al territorio, aprire la scuola all'esterno - ha esordito la preside Bortolon - trovando anche una crescita di alto valore educativo sotto il profilo tecnologico".
"Vorremo lanciare un messaggio - ha detto invece Meridio per il Comitato Genitori - e cioè che altre aziende seguissero questo esempio; "adottate" una scuola perchè ci sono ovunque difficoltà, l'investimento è per le generazioni future, che porterà benefici per tutti". 
"Tutto è nato dall'atto vandalico alla scuola - ha raccontato infine Bregolato della Saiv - per il quale ho provato una sensazione di tristezza e rabbia, soprattutto per quel centinaio di ragazzi che pochi giorni dopo doveva iniziare le lezioni; con l'occasione abbiamo deciso di portare la scuola ad uno standard tecnologico accettabile e penso che aiutare una istituzione importante come la scuola sia la più bella cosa che un imprenditore possa fare".
Per aiutare la scuola forse servirebbero anche un po' meno proteste e polemiche, spesso all'ordine del giorno, e più esempi come quello del "Maffei 2.0" da imitare. In disparte la signora preside Bortolon è un fiume in piena quando parla della situazione della scuola italiana e soprattutto del rapporto tra i figli e genitori "divenuti ormai i sindacalisti dei figli".
"Guardiamo - spiega con rammarico - cosa è successo con la vicenda delle gamelle della mensa: una mamma ha contattato un giornalista de Il Giornale di Vicenza, è uscito un articolo e l'assessore alla formazione ha subito diffuso un comunicato per annunciare il ritiro delle gamelle. Purtroppo in Italia i genitori sono troppo apprensivi e una mamma iper-protettiva ha generato una caso esagerato".
 
Di seguito i dettagli del progetto forniti dal comitato genitori:

“Un progetto, un’alleanza”, questo il titolo ed il senso della conferenza stampa di questa mattina alla Scuola secondaria di primo grado “F. Maffei”, in Contrà Santa Caterina.

Il progetto è il “Maffei 2.0” che si realizza attraverso numerose novità: molte aule dotate di, monitor e videoproiettori, un rinnovato laboratorio di informatica, trasformato in un’aula per l’apprendimento multimediale attraverso l’utilizzo di numerosi tablet, due linee wifi distinte tra utenti interni e visitatori che coprono tutti i locali dell’edificio di e, di qui a poco, un sistema di videosorveglianza a tutela degli spazi esterni.

Tutto ciò grazie alla sinergia e all’attiva compartecipazione di più attori, in primis l’azienda SAIV del dottor Bregolato, azienda leader in Italia nel sistema dell’ICT, il Comitato genitori Maffei, rappresentato dal suo presidente, il dottor Gerardo Meridio , l’amministrazione comunale, in particolare l’assessore Umberto Nicolai e il dott. Silvano Golin ed il Consiglio di Istituto, di cui è presidente il dott. Stopazzolo.

Alla Maffei il privato è entrato nella scuola come supporto al miglioramento degli edifici scolastici, un esempio di cittadinanza attiva, di sensibilità fattiva al tema dell’istruzione, dell’educazione.

- E’ un po’ come se la ditta Saiv avesse adottato la nostra scuola - precisa la dottoressa Paola Bortolon, dirigente del Comprensivo 1, sottolineando l’importanza di una collaborazione che può costituire un esempio importante, una guida operativa da replicare. La ditta SAIV ha riparato gratuitamente i danni causati alla scuola da dei Vandali a ferragosto e vista la dotazione della scuola ha installato una nuova rete rete WiFi.

La Maffei è riuscita insomma a mobilitare competenze e risorse esterne per migliorare il servizio, fornire una didattica più attraente ed arricchente, spazi destrutturati dove il docente diventa regista di un ambiente di apprendimento collaborativo.

Certo rimane sempre caratterizzante la fisionomia della scuola il supporto del Comitato genitori, con la sua collaudata esperienza recentemente arricchitasi di altre potenzialità, in primo luogo le molteplici offerte pomeridiane del Maffei Lab ( Laboratori di teatro, studio assistito pomeridiano, lettorato inglese e francese, musica) oltre all’aiuto concreto strumentale.

Il comitato genitori ha donato alla scuola 6 videoproiettori, la scuola ha acquistato i computer ed i tablet, la ditta Saiv ha realizzato la rete WiFi, questa sinergia è un esempio da imitare in molte scuola ha sostenuto il Presidente del Comitato Genitori Meridio Gerardo, che ha lanciato il messaggio agli imprenditori Vicentini “adottate una scuola” investire nella formazione delle future generazioni è investire nel futuro nel nostro paese e dei nostri figli o nipoti

-La digitalizzazione non può rimanere fuori dalla scuola perché i docenti devono intercettare i codici linguistici e comunicativi degli adolescenti di oggi – afferma la prof.ssa Carli, vicario dell’Istituto – anche se – aggiunge- rimane assolutamente fondamentale il ruolo dell’insegnante che da un lato vigila affinchè la conoscenza non si perda in informazione e dall’altro favorisce l’intelligenza strategica, del distinguere, del contestualizzare, dell’associare e collegare dei nostri alunni.

Una buona scuola, insomma, quella che ne esce, una scuola dove connessione e apertura sono il passaggio centrale del percorso, connessione alla rete, alla conoscenza; apertura verso il territorio per una progettualità di esperienze innovative e formative.


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