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“Salva stalle”, Coldiretti: una rivoluzione per gli allevamenti

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 3 Maggio 2015 alle 19:45 | 0 commenti

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Coldiretti Vicenza interviene con una nota sul pacchetto di norme denominato “Salva stalle”

“Il Pacchetto “Salva stalle”, se verrà messo in atto, sarà una rivoluzione positiva straordinaria per i nostri allevamenti. Finalmente il lavoro di chi produce verrà giustamente riconosciuto ed il comporto del latte potrà tornare ad offrire un prodotto d’eccellenza e di altissima qualità, come i consumatori auspicano”.

Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, interviene sul Pacchetto “Salva stalle”, in cui si afferma un principio rivoluzionario per assicurare una maggiore trasparenza nella filiera, attraverso l’obbligo di contratti scritti, della durata di dodici mesi, in cui si vincolano gli acquirenti di latte crudo a corrispondere un prezzo che non vada sotto ai costi medi di produzione dell’allevatori. “La manifestazione promossa da Coldiretti, Un giorno da allevatore, a cui Vicenza ha partecipato con una folta rappresentanza di allevatori – sottolinea il presidente Martino Cerantola – sembra aver prodotto i primi attesi risultati. Dal ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, e dall’intero Governo è arrivato un atto di grande responsabilità determinante per il futuro delle nostre stalle e dei relativi posti di lavoro della filiera”. E di fronte al rischio concreto di nuove multe nell’ultimo anno di attuazione del regime delle quote latte per il superamento da parte dell’Italia del proprio livello quantitativo di produzione assegnato dall’Unione Europea è stata prevista un’importante possibilità di rateizzazione senza interessi. “Una risposta alla mobilitazione di Coldiretti viene anche dalle misure di rafforzamento del contrasto alle pratiche sleali di mercato – conclude il presidente Martino Cerantola - con l’intervento dell’Antitrust attraverso il monitoraggio dei costi medi di produzione del latte crudo e le segnalazioni dell’Ispettorato repressione frodi del Mipaaf, nonché con l’inasprimento delle sanzioni per violazioni delle prescrizioni dell’art. 62 con multe innalzate da 3 mila fino a 50 mila euro. In un momento difficile per l’economia”.

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