Regolamento campi Rom e Sinti, botta e risposta Lega Nord-Variati
Martedi 31 Marzo 2015 alle 18:44 | 0 commenti
Sabrina Bastianello, Consigliere Comunale di Vicenza della Lega Nord Liga Veneta segnala, insieme all'Assessore Regionale Roberto Ciambetti che pochi giorni fa si era espresso duramente sul tema, "i punti dolenti della bozza di regolamento per la gestione delle aree comunali di sosta nomadi di Viale Cricoli e Viale Diaz sottoposta alle Commissioni Comunali "Affari Istituzionali" e "Diritti e Pari Opportunità " che si riuniranno congiuntamente il 1 aprile".
Una presa di posizione della Lega Nord che riportiamo integralmente di seguito*, nel quale si parla di "lassismo che sgomenta e sconcerta" per "una sequenza di regole che mentre rinunciano a contrastare fenomeni criminosi, non sostengono una cultura di rispetto e condivisione delle regole di civile convivenza".
Parolo che hanno "risuonato" a palazzo Trissino, generando una pronta e indignata risposta del sindaco di Vicenza, Achille Variati, su un tema che ha tenuto banco a lungo negli ultimi mesi in città , creando un'accesa discussione:
“La Lega Nord, con Bastianello e Ciambetti, fa solo speculazioni politiche da campagna elettorale. Né il sindaco né la giunta hanno steso alcuna bozza di regolamento per i campi nomadi della città perché il compito spetta alle commissioni, come deciso dal consiglio comunale. La Lega Nord fa solo disinformazione. In consiglio comunale è stato votato all’unanimità un ordine del giorno con cui si delega la redazione e l’approvazione del nuovo regolamento del campo nomadi alla prima e sesta commissione che devono affrontare il tema. Per quanto riguarda l’orientamento della giunta, ricordo che il Comune di Vicenza a differenza di quasi tutte le amministrazioni in Italia, di destra e di sinistra, ha imposto ai nomadi di pagare i consumi per avere i servizi perché il rispetto delle regole è condizione imprescindibile per la convivenza civileâ€.Â
*Mentre la cittadinanza chiede rigore e rispetto delle norme della civile convivenza, la maggioranza che guida il Comune di Vicenza s’appresta a varare un nuovo regolamento dei Campi di sosta di viale Diaz e viale Cricoli decisamente improntato ad un lassismo che sgomenta e sconcerta. A fronte di servizi che la comunità vicentina eroga ai nomadi anziché porre regole ferree pretendendo l’osservanza delle leggi, il rifiuto di comportamenti delinquenziali, l’abbandono di ogni forma di favoreggiamento o appoggio a chi si rende protagonista di imprese delittuose, il sindaco di Vicenza e partiti che lo sostengono presentano una sequenza di regole che mentre rinunciano a contrastare fenomeni criminosi, non sostengono una cultura di rispetto e condivisione delle regole di civile convivenza. Â
Si è sgomenti nel capire che le  nuove norme segnano la totale rinuncia da parte dell’ente pubblico al dovere di garantire la sicurezza dei cittadini, del loro patrimonio e all’obbligo di  diffondere anche tra i nomadi una cultura della legalità anche attraverso provvedimenti sanzionatori.
Nei fatti, la bozza di nuovo regolamento individua  nel territorio comunale delle enclave autonome e il Comune si dichiara impotente davanti alle pretese e richieste delle comunità dei nomadi.
La sproporzione tra i corrispettivi richiesti e i servizi erogati è evidente: il Comune si impegna, tra l’altro, a garantire il sostegno per quelle famiglie che non riescono a garantire il pagamento delle forniture di energia oltre i 100 € previsti: per tutti gli altri residenti nel Comune di Vicenza il mancato pagamento delle bollette determina la sospensione delle forniture. Â
I prezzi richiesti a chi usufruisce di servizi e della sosta in viale Cricoli e viale Diaz sono meramente simbolici mentre il Comune si assume oneri e impegni gravosi. Vicenza si impegna a garantire la sicurezza “in caso di incendio, eventi alluvionali, di natura sanitaria (topi e invertebrati), nonché da atti di vandalismo esterno†a fronte di doveri lievi e decisamente contenuti.
Tra le altre cose è ammessa, contrariamente alle norme precedenti, “l’ospitalità temporanea di altri familiari non appartenenti al nucleo familiare originario, per un periodo non superiore a quattro mesi†e ciò significa che potranno accedere ai campi sosta e trovare rifugio anche estranei totalmente sconosciuti.
Per quanto riguarda la gestione dei campi sosta, viene istituita una commissione paritetica in cui i rappresentanti della parte pubblica sono in sei, in numero equivalente a quello dei rappresentanti delle comunità di Sinti e Rom: tale commissione oltre ad avere ruolo negli indirizzi e le politiche anche di sviluppo dei campi, è chiamata a dare il parere vincolante su eventuali azioni sanzionatorie, quali la revoca della concessione e l’allontanamento. In altre parole, chi violerà le norme di un regolamento per altro già estremamente blando e decisamente ipergarantista nei confronti dei nomadi, non potrà essere allontanato dal campo se non con il parere favorevole della commissione in cui i rappresentanti pubblici sono in numero pari a quello delle comunità ospitate. L’esito di qualsiasi verdetto è scontato: in virtù di questo regolamento viene meno il principio di terzietà , dell’imparzialità , dell’equilibrio di giudizio rispetto all’oggetto di eventuali controversie.
Non crediamo che ben diverso atteggiamento e comportamenti devono essere assunti in questo momento storico, in cui troppe famiglie venete vivono situazioni di estrema difficoltà , mentre è evidente l’escalation della criminalità spesso riconducibile, stando alle cronache, al mondo del nomadismo. Â
Noi non crediamo che questa bozza di regolamento rispetti i sentimenti della comunità vicentina e siamo pronti ad assumere ogni azione necessaria per impedire democraticamente l’approvazione e l’entrata in vigore di norme lassiste, che sviliscono la richiesta di Giustizia sempre più emergente in maniera legittima tra la cittadinanza.
Vicenza, 31 marzo 2015
Sabrina Bastianello
Roberto Ciambetti
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