Quotidiano | Categorie: Immigrazione

Profughi, Variati a Zaia: "Istituire in Veneto un CIE". E alla conferenza dei sindaci è pronto a sottoscrivere l'accordo accoglienza

Di Pietro Rossi Mercoledi 2 Settembre 2015 alle 17:41 | 0 commenti

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Si sta svolgendo in queste ore la conferenza dei sindaci dell'Ulss  6 con all'ordine del giorno l'accoglienza dei profughi e l'offerta di collaborazione del prefetto Eugenio Soldà che ha proposto la quota di un richiedente asilo ogni mille abitanti, con un parametro che potrà salire al massimo fino a 2 ogni mille. Una conferenza che coinvolge 39 sindaci dei relativi Comuni che dovranno decidere se sottoscrivere o meno il protocollo di intesa con la prefettura.

"Io firmerò e come capoluogo sono disposto ad avere anche un numero maggiori di richiedenti - ha commentato il sindaco Variati prima della conferenza - ma mi aspetto che il Prefetto non metta i profughi solo nei Comuni che dicono di sì".

Il fronte dei sindaci è però spaccato sul tema. Se nell'Alto vicentino l'accordo tra Prefettura e comuni per creare una rete di accoglienza per i profughi della provincia ha avuto l'adesione della maggior parte dei comuni (28), la maggior parte dei sindaci dell'Ulss 6 la pensano diversamente. Con una lettera inviata al prefetto 26 primi cittadini hanno preso posizione contro l´accoglienza ai migranti nel loro territorio. "Beninteso - ha spiegato il sindaco di Vicenza, anche se i sindaci non firmano il protocollo di intesa se lo Stato decide che una cooperativa può inserire gli immigrati nelle case del loro comune, loro non possono farci niente. Questa riunione ha infatti solo un valore per stabilire delle regole condivise".
Regole che però Variati si aspetta siano osservate da entrambi i fronti: "Immagino che se un comune firma poi venga garantito il vincolo di un immigrato ogni mille abitanti e non ci siano scherzi". Il problema, secondo il sindaco, rimane comunque nella gestione dell'emergenza dei richiedenti asilo: "Verrà il momento in cui i prefetti, che pure sono un'emanazione diretta dello Stato, dovranno dire qualcosa al Governo se la questione diventa insostenibile per una gestione che non fa distinzione tra chi entra per reali necessità e gli altri", conclude il sindaco, appellandosi direttamente a Zaia: "Invece di fare tanti proclami ci dovrebbe aiutare concretamente nelle espulsioni. In Veneto ci vorrebbe un Cie (Centro di identificazione e espulsione ndr) che limiti la libertà a chi non se lo merita e provveda al suo allontanamento".


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