Profughi, la proposta di Variati: "Lavorare come volontari per AIM"
Martedi 18 Agosto 2015 alle 14:40 | 0 commenti
Achille Variati, alla vigilia di un breve periodo di vacanza, oggi ha preso in mano la questione profughi e, dopo aver ribadito il suo dissenso alla linea governativa sul tema, ha annunciato: "Non possono stare senza lavorare, ho interpellato tutte le cooperative, che proporranno loro di fare volontariato, semplici lavori di spazzatura strade a titolo gratuito per AIM". E già che c'era il sindaco fa anche due conti sugli ultimi arrivi: 250 immigrati in alloggi di cooperative più altri 100 all'hotel Adele.
"L'Hotel Adele è una specie di "hub" per la prefettura, ma quello è un discorso a parte, sul quale ho già invitato il prefetto a riflettere - ha aggiunto il sindaco -. Quel posto mi sembra che sia più che altro di transito, gente che arriva e che dopo poco viene sistemata in altri alloggi". Quelli che invece sono in appartamenti o luoghi gestiti dalle 11 cooperative che operano nel territorio comunale sono circa 250. "Ho ritenuto di fare il punto su questa ondata arrivata tra il 2014 e il 2015, molti sono passati e basta, come i 18 arrivati a ferragosto, ma la mia lente di ingrandimento è su chi è in città - spiega il sindaco - sono tutti migranti richiedenti asilo che hanno già fatto una visita sanitaria, sono stati identificati e la loro situazione verrà analizzata dalle competenti commissioni".
Si tratta di uomini - nel 98% dei casi, le donne sono solo due, accolte in strutture religiose - tra i 20 e i 30 anni che, in linea di massima (a parte il caso a esempio di Viale Milano), sono stati gestiti dal prefetto con suddivisioni in gruppi composti da minimo tre e massimo sei persone.
"Per decidere se possono rimanere come rifugiati la commissione ci mette dai sei mesi a un anno e non possono fare lavori per i primi sei mesi, se non di volontariato. Giovani uomini pieni di energia e sani che stanno nell'ozio!", sottolinea Variati spiegando la sua proposta: "Ho riunito le cooperative e ho chiesto loro, per una questione della percezione della sicurezza ma anche per una questione etica, di chiedere se i profughi che gestiscono vogliono fare lavori socialmente utili. Mi aspetterei una risposta positiva, il loro modo per dire grazie alla città che li accoglie".
L'esperimento non è nuovo ed è già stato sperimentato con successo in città come Verona e Bassano. Se accetteranno gli immigrati saranno destinati a svolgere impieghi come la spazzatura delle strade, la raccolta delle foglie o piccoli lavori di decoro urbano per AIM Valore Ambiente. Per fare questi lavori dovranno firmare un documento di accettazione per il volontariato e non riceveranno alcun compenso. L'assicurazione sarà a carico della cooperativa che li ha in gestione mentre il costo del "kit" lavorativo minimo - pettorina, scarpe anti-infortunistiche e un paio di guanti - verrà diviso tra la coop di turno e AIM.
Il periodo di volontariato durerà almeno tre mesi, quattro ore al giorno per cinque giorni alla settimana. I profughi saranno divisi in gruppi di circa tre persone e potranno iniziare a svolgere le mansioni - presumibilmente iniziando ai primi di settembre - dopo aver svolto un tirocinio a carico di AIM. Tecnicamente a ogni gruppo sarà affidato un tutor - frutto di una convenzione tra prefettura, Comune di Vicenza e cooperativa -, tutor che coordinerà la squadra nella zona specifica assegnata. Alla fine dei tre mesi il Comune rilascerà a ogni persona un attestato. "Il primo riconoscimento di un comportamento sano - spiega ancora il sindaco - perché in questo progetto non c'è niente di assistenziale e non viene rubato il lavoro a nessuno".
Sempre sulla cosiddetta emergenza immigrazione Variati ha confermato la sua visita al ministro Alfano prevista per settembre. "A parte il fatto che stiamo arrivando alla saturazione, rimane il mio atteggiamento critico nei confronti del Governo che fa confusione tra migranti che scappano dal loro paese in cerca di fortuna e quelli che fuggono da paesi in guerra", ha sottolineato il sindaco, concludendo: "Ma il problema principale è che per ospitare queste persone ci vogliono regole rigidissime. E io non le vedo".
Comune di Vicenza
Profughi, Vicenza propone lavori gratuiti di decoro urbano per i richiedenti asilo
Sindaco Variati: "L'ozio in cui sono lasciati rischia di diventare un problema sociale". "E' noto che ho un atteggiamento molto critico nei confronti del Governo per le modalità con cui sta gestendo l'ospitalità dei richiedenti asilo, ma da sindaco non posso ignorare che qualche centinaio di giovani uomini tra i 20 e i 30 anni sta vivendo nella mia città senza fare niente tutto il giorno. La legge consente loro di stare nell'ozio anche per molti mesi, ospiti di cooperative finanziate dalla cittadinanza, in attesa che commissioni dai tempi lunghissimi decidano se sono davvero rifugiati oppure no. Ma questo non va bene. Per loro stessi, per la percezione di insicurezza e le relative forme di avversione che il loro bighellonare per le strade può generare e per una questione etica: chi riceve un aiuto ha il dovere di dare qualcosa in cambio. A maggior ragione nella nostra Repubblica, che è fondata sul lavoro".
Con queste premesse il sindaco di Vicenza Achille Variati ha descritto oggi a Palazzo Trissino, affiancato dall'assessore alla comunità e alla famiglia Isabella Sala, il progetto che ha presentato alla decina di cooperative che gestisce i profughi assegnati alla Prefettura di Vicenza. Il suo obiettivo è impiegare volontariamente e gratuitamente in lavori socialmente utili coloro che, già identificati e controllati dal punto di vista sanitario, vivono in città in attesa di uno status di rifugiato che può metterci anche tra i 6 mesi e l'anno ad arrivare, senza contare gli eventuali ricorsi.
Nel territorio del Comune di Vicenza, ad oggi, queste persone sono circa 250, ospitate in appartamenti mediamente da 3 o 4 persone da cooperative che devono garantire anche interventi di alfabetizzazione e socializzazione, oltre al centinaio di profughi alloggiato dalla Prefettura all'Hotel Adele, in gran parte in attesa di essere assegnato ad altri Comuni del Vicentino. I maschi, in prevalenza tra i 20 e i 30 anni, sono più del 98%.
"Attraverso le cooperative che li ospitano, e dalle quali mi aspetto grande collaborazione rispetto a questa iniziativa, - ha proseguito il sindaco - a queste persone ho chiesto di aderire volontariamente e con grande serietà a un progetto che li impegnerà 4 ore al giorno per 5 giorni a settimana per 3 mesi. Saranno occupati in semplici lavori di spazzamento delle strade e di piccola manutenzione, come dipingere panchine o sistemare staccionate. Interventi di decoro urbano, per dire grazie Vicenza".
Se ci sarà almeno un centinaio di adesioni già a settembre, grazie alla collaborazione di Aim Ambiente e Aim Valore Città che organizzeranno e coordineranno gli interventi dopo un breve momento formativo, e con la compartecipazione delle cooperative che dovranno assicurare gli stranieri e garantire la presenza di tutor, in città cominceranno a vedersi in azione piccole squadre di 2 o 3 profughi, dotate di semplici kit di autoprotezione, costituiti da scarpe da lavoro, guanti e pettorina, il cui costo sarà sostenuto da azienda e cooperative. Non ci saranno invece spese per il Comune di Vicenza.
Al termine dei tre mesi chi avrà lavorato bene e con costanza otterrà anche un attestato da spendere nel curriculum.
"Iniziative simili a queste - ha aggiunto l'assessore Sala - sono già state sperimentate da noi in passato e vengono applicate per piccoli gruppi anche in altre realtà . Questo però è un progetto complessivo che consentirà peraltro agli stessi profughi di capire cosa vuol dire raggiungere un obiettivo, operare con cura, lavorare insieme agli altri e soprattutto dare il proprio contributo al Paese in cui ora vivono".
"Ora mi aspetto - è stata la conclusione del sindaco - che aderisca a questo progetto un numero consistente di ospiti. Sinceramente non capirei un rifiuto. Anche se lo Stato pare non essersi posto la questione, trecento persone che oziano per strada possono rappresentare un problema sociale. Al contrario, gruppi di profughi che lavorano gratuitamente e con diligenza per tenere in ordine la città e che - sia chiaro - non rubano il lavoro a nessuno, possono far nascere un atteggiamento comprensivo nella comunità ".
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