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Luci spente di notte, polemiche a Caldogno

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 16 Luglio 2015 alle 22:57 | 0 commenti

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La presa di posizione del Comune di Caldogno sulla questione illuminazione pubblica

"Mi dispiace di aver appreso dai media locali proteste e polemiche riguardanti la sospensione notturna dell'illuminazione pubblica in alcune vie del nostro Comune: si è trattato di una scelta ponderata e decisa in modo collegiale nella commissione consigliare bilancio". Lo afferma l'assessore al bilancio viabilità, trasporti e sicurezza del Comune di Caldogno Riccardo Giorgio Zattra.

Che aggiunge: "durante le riunioni della commissione sono state illustrate varie tipologie di intervento per far fronte ai tagli previsti nelle diverse leggi finanziarie dello Stato (le famose spending review)".

"Sin dal 15 gennaio 2013", racconta Zattra, "questi provvedimenti sono stati vagliati dalla commissione in cui ero presente come assessore delegato".

"A quel tempo", continua l'assessore al bilancio e alla sicurezza, "dissi che i tagli specifici dell'illuminazione pubblica non riguardava un mero spegnimento delle lampade, ma un risparmio che andava reinvestito nel progetto che permetteva di rinnovare gli impianti, l'efficientamento totale della rete, nonche' il rispetto delle normative sull'inquinamento luminoso".

Zattra sottolinea che tutti i componenti della commissione dopo una discussione approfondita diedero un parere favorevole al provvedimento "che non gravava su richieste finanziarie e tributarie". In seguito venne chiesto anche il parere della Polizia locale, che evidenziò alcune criticità,  (opportunità di mantenere l'illuminazione nelle arterie principali, nei luoghi sensibili, gli orari) che furono prontamente recepite nel successivo provvedimento. Dai dati in possesso alle Forze dell'Ordine inoltre risulta che la maggior parte dei furti degli ultimi anni nel comune di Caldogno si è verificato tra il tardo pomeriggio e la sera.

L'assessore al bilancio ricorda che anche il presidente della Commissione bilancio Marco Lunardi, che oggi si è fatto latore di queste proteste e ha appoggiato la raccolte di firme, non contrastò  la scelta, e nelle successive riunioni dove si entrò nel dettaglio dei numeri (anche su l'aliquota TASI che avrebbe dovuto coprire la parte della spesa) non era presente.

Il "pacchetto" votato di fatto comprende: lo spegnimento delle luci in alcune vie dalle 2 alle 5 del mattino (orario in cui la circolazione tende a essere inesistente sulle strade calidonensi ); l'aver fondato le basi per l'adozione del PICIL (Piano contenimento inquinamento luminoso);  l'ottimizzazione delle spese degli uffici e dei trasporti che in tutto portano ad un risparmio di 300mila euro (come previsto dalla Manovra Finanziaria nazionale): "un bel gruzzoletto che non poteva essere recuperato con aumenti di aliquote tributarie", sottolinea Zattra, "tanto che, per fare tutto ciò, non vi è stata alcuna modifica di aliquote e tariffe per i servizi alla cittadinanza (mensa, pasti forniti a casa …)".

L'assessore al bilancio del Comune di Caldogno Riccardo Giorgio Zattra, vista la confusione che spesso si viene a creare in tema di finanziamenti e spese comunali ricorda infine che "non sono intercambiabili le spese in conto capitale con quelle quelle in conto corrente, perché vengono finanziate in modo diverso e con capitoli vincolati".

Per esempio: i fondi regionali finalizzati al restauro dei beni culturali (e nel caso di Caldogno per la villa del Palladio), devono essere utilizzati per quello scopo, e non possono essere dirottati per l'illuminazione pubblica: "è bene che i cittadini, e soprattutto coloro che si occupano di cosa pubblica lo sappiano in modo chiaro", conclude Zattra.


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