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“L'Altro Veneto. Ora! Possiamo”: perchè no Tav/Tac e quadruplicamento dei binari

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 14 Maggio 2015 alle 16:02 | 0 commenti

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La posizione di “L'Altro Veneto. Ora! Possiamo” di Vicenza sul progetto ferroviario Tav/Tac

“L'Altro Veneto. Ora! Possiamo” parteciperà questa sera (14 maggio ndr) alla fiaccolata NO TAV, per ribadire la contrarietà a tale grande opera inutile e che devasterà il territorio vicentino. Da moltissimi anni nella nostra Regione si chiudono tratte ferroviarie e si sopprimono treni pendolari.

Basti pensare che nella tratta Venezia - Milano, da Verona e Venezia, non ci sono treni disponibili regionali già dalle 20.30, e non oltre le 22.30, considerando, inoltre, che tali treni sono periodici, e quindi non disponibili tutti i giorni.

Abbiamo avuto modo di dimostrare che ci sarebbero collegamenti veneti che con una buona frequenza di treni, e capillarità delle relazioni, sostituiscono l’uso dell’auto privata, incrementano la domanda di servizio, e costituiscono la dimostrazione che sono le condizioni dell’offerta la base per la scelta sul mezzo da utilizzare.

Siamo convinti che se si dedicasse la stessa attenzione applicata sulle grandi opere ferroviarie, dopo aver smantellato un'intera struttura fatta di uomini, e mezzi (vi ricordate le Ferrovie dello Stato?), per ristrutturare la rete esistente, recuperando ciò che è stato strategicamente distrutto (siamo ancora in tempo), ci guadagnerebbe l’intero servizio, comprese le relazioni chiamate “Frecce”, nonché il trasporto merci.

Si è preferito, invece, investire nell’alta velocità a scapito di un servizio locale a medio e a corto raggio. E’ illogico sviluppare un trasporto locale quale derivazione del sistema TAV-TAC, in regime di concorrenza, privatizzazione e libero mercato, e fornire i servizi in gara attraverso le Regioni. Il sistema trasportistico locale deve essere a gestione pubblica, e avere un'attenzione prioritaria. Pessima la scelta, recentemente attuata, di togliere il servizio interregionale veloce da Venezia a Milano spezzettandolo in due tronconi, con cambio obbligato, senza un'immediata coincidenza, a Verona. Per quale motivo siamo invitati, per andare nel capoluogo lombardo, ad utilizzare esclusivamente la “Freccia Bianca”, quindi con maggior spesa? E ci vogliono fare anche altri due binari? Gli spazi per una distribuzione del servizio ci sono, sono lì a disposizione, la tecnologia applicata agli attuali sistemi di controllo del traffico ferroviario ce lo permette. La metropolitana di superficie è già attuabile senza alcun quadruplicamento.

La Tav/Tac è un progetto devastante per tutto il territorio vicentino, rispecchia solo gli appetiti delle imprese e degli immobiliaristi, degli orchi che vogliono mettere le mani su Vicenza, e di chi vuole speculare con opere faraoniche sul territorio. La Tav/Tac, ironia della sorte, non permetterebbe di risparmiare tempo per raggiungere Milano o Venezia, poiché la velocità non sarà superiore alle “Frecce”, e con le stesse fermate tra Milano e Venezia, una per capoluogo di provincia.

I soldi per la Tav/Tac dovrebbero essere investiti per mettere in sicurezza il territorio da frane e alluvioni, per un incremento di treni e di stazioni al servizio della mobilità dei pendolari veneti, per il rilancio della metropolitana di superficie, possibile, tecnicamente, sulla stessa tratta ferroviaria. In questo quadro ci sono molti lavori possibili a costi decisamente contenuti rispetto all'alta velocità, o capacità, ferroviaria.

Ricordiamo che con questo sistema si creano posti di lavoro, si rispetta l'ambiente e la popolazione, e si garantisce la mobilità dei cittadini.

Il nostro motto è più treni pendolari e meno TAV.

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