La Athesis del GdV guadagna poco, Publiadige perde molto di più: carta vince, carta perde?
Lunedi 29 Settembre 2014 alle 10:49 | 0 commenti
Si fa un gran parlare di informazione, come noto il comparto non gode di buona salute, anzi, per le aziende del settore cercare di far quadrare i conti è un’impresa tutt’altro che agevole, la crisi, come tutti sappiamo, morde, e ne risentono i consumi delle famiglie ed ancor di più gli investimenti pubblicitari. Difficile così, per gli editori di giornali, trovare la quadratura. La “spending review†la stanno mettendo in pratica da anni, ma non è mai abbastanza e molte testate sono state costrette a tagli draconiani, alcune, vedi ad esempio l’Unità , addirittura a chiudere.
Dovremmo, in questo contesto, guardare con favore al bilancio della Athesis che, come noto, è la casa editrice, fra gli altri, anche del “nostro†Giornale di Vicenza. Pur fra mille difficoltà , infatti, anche lo scorso anno ha chiuso il bilancio con un utile, seppur in forte contrazione (-81%) rispetto all’esercizio precedente. Dando una scorsa al conto economico si evidenzia subito come la Società non sia riuscita a compensare la diminuzione dei ricavi di (-4,7 milioni di euro), derivanti dalle minori vendite ed altri proventi, con un analogo contenimento i costi (-3,7 milioni di euro). Alla fine, infatti, 1 milione di euro è proprio la differenza fra l’utile netto conseguito lo scorso anno (0,3 mln di euro circa) e quello dell’esercizio precedente (1,3 mln di euro).
Ed allora il trend comincia a farsi preoccupante, visto che l’utile netto è passato dai 2,5 mln del 2011, agli 1,3 mln del 2012 fino agli 0,3 mln del 2013, la domanda da porsi, quindi, è: riuscirà a chiudere in utile anche l’esercizio in corso?
Ricordiamo infatti che circa un anno fa il Gruppo Athesis aveva chiesto lo stato di crisi, una iniziativa fortemente contestata dai sindacati che avevano indetto per questo due giorni di sciopero.
In effetti ricorrere alla legge 416 (quella sull’editoria) con lo scopo di ottenere un “alleggerimento†del personale mediante prepensionamenti, avendo però bilanci in utile, pare una contraddizione in termini.
Forse, però, per il Gruppo, non è tanto la Athesis Spa a preoccupare quanto la Publiadige Srl, ossia la concessionaria di pubblicità , (interamente controllata dalla Athesis) che, sempre lo scorso anno, ha registrato una perdita choc di 1,6 milioni di euro.
Anche in questo caso alla fortissima diminuzione dei ricavi dalle vendite (-5 mln di euro) non si è riusciti a contrapporre un’analoga riduzione delle spese (scese “solo†di 4 mln di euro) ed ecco quindi che le perdite sono passate dagli 0,6 milioni di euro del 2012 agli 1,6 milioni di euro dello scorso anno, a cui non sarebbero, però, estranee, dicono alcuni attenti osservatori, politiche generosamente munifiche di "conferimento" di introti ai mezzi rappresentati per alleviarne le sofferenze caricandosele sulle proprie spalle a vantaggio dei bilanci, dell'immagine e dell'appetibilità dei "prodotti" rappresentati.
Si è reso necessario, così, ricorrere ad una ricapitalizzazione per 1,2 milioni di euro, ed i soci hanno quindi dovuto metter mano al portafoglio, un provvedimento tampone che non può certo ripetersi ogni anno.
I “maghi della comunicazione†ripetono sempre che ci sono diverse buone ragioni per investire in pubblicità , proprio nei momenti di crisi, ma … quando mancano i soldi … la volontà passa in secondo piano.
Ed allora come uscire da questo stato di crisi?Â
Forse sarebbe bene chiedere a coloro che avevano previsto per tempo non tanto lo scoppio della crisi, quanto l’impatto che le nuove tecnologie avrebbero avuto sul comparto editoriale, ed oggi, nonostante tutto, sono in continua crescita. Â
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