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Il comitato Pomari chiede la variante al Piano Interventi

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 4 Luglio 2016 alle 15:33 | 0 commenti

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Comitato Pomari

A distanza di 13 anni dall'accordo urbanistico che ha portato una devastante colata di cemento sui Pomari, la nostra battaglia continua. Lo scorso marzo il Piruea Pomari è finalmente scaduto e grazie anche alle nostre mobilitazioni il privato non è ancora riuscito a completare le costruzioni previste. Allo stesso tempo le nostre continue pressioni sulla Giunta Comunale hanno portato al diniego della proroga del Piruea che altrimenti avrebbe continuato a rinnovarsi all’infinito. Questa piccola vittoria per noi è molto importante, si tratta di un primo piccolo passo per vedere stralciati i piani di Incos e Cosim che vorrebbero scaricare ulteriore cemento sugli ultimi 6 ettari di verde rimasti inedificati in zona.

Peccato però che la stessa Incos non si sia nemmeno degnata di completare le opere di urbanizzazione previste proprio dal Piurea: infatti, oltre ad una serie di strade e palazzine dall’utilità piuttosto discutibile, le opere di urbanizzazione prevedevano anche la sistemazione delle aree verdi del quartiere. Tra le opere di urbanizzazione mancanti la parte preponderante è proprio quella relative alle opere verdi, questo a dimostrare ancora una volta il vero volto di chi specula e si arricchisce sui nostri territori. Nelle scorse settimane abbiamo denunciato presso gli uffici comunali competenti tutti i filari alberati mancanti e mai realizzati oltre che le alberature morte e mai sostituite da Incos. Per avere un riscontro basta fare un sopralluogo nel quartiere e rendersi conto della massiccia inottemperanza del privato rispetto alle opere a verde di progetto: in totale le alberature mancanti ammontano a oltre 350 esemplari. Crediamo sia nell'interesse di tutta la cittadinanza la sistemazione delle poche aree verdi rimaste nell'ambito del Piruea Pomari.
Le aree verdi sono un’opera di urbanizzazione al pari di strade, marciapiedi e sottoservizi, oltre ad essere parte integrante di quanto stabilito nella convenzione stipulata tra Comune e privati nel 2003. Peccato che diventino il fattore più trascurato nella stragrande maggioranza delle nuove lottizzazioni a Vicenza, si pensi al complesso di Borgo Berga dove sono state considerate aree verdi le sponde impercorribili dei fiumi.
Comune e Incos devono essere consapevoli che al completamento delle opere di urbanizzazione dovrà seguire una variante al Piano Interventi che cancelli le edificazioni previste ai Pomari. Basteranno la crisi del mercato immobiliare e le preoccupazioni per un ecosistema sempre più compromesso a far capire al privato l’inutilità e dannosità dei suoi progetti? Se così non fosse si troverà davanti le donne e gli uomini dei Pomari, uniti, compatti e determinati per mettere la parola fine su questa vicenda. Una fine che sarà possibile solo con la creazione del parco pubblico promesso e negato.


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