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Grecia, Partito Comunista d'Italia: è lotta di classe, mobilitiamoci

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 29 Giugno 2015 alle 10:06 | 0 commenti

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La posizione del Partito Comunista d'Italia - federazione del Veneto sulla delicata questione economica della Grecia

C'è qualcosa di inquietante e di profondamente malato in come viene trattata la questione del “default” della Grecia da parte delle “istituzioni” europee. L'Unione europea stessa si dimostra come un insieme di stati sottomessi alle direttive di tre “istituzioni” (la famigerata troika formata da Commissione europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario internazionale) che non sono state elette da nessun cittadino ma che “rappresentano l'insieme dei creditori ufficiali durante le negoziazioni con i paesi”.

Nella vicenda greca si può ben vedere come queste tre “istituzioni” vogliano ridurre la politica all'ininfluenza, sottomettendola alle loro imposizioni finanziarie. Così gli stati membri della UE, anche se ufficialmente sovrani, non hanno più alcuna indipendenza. Non possono neppure decidere dove trovare le risorse necessarie per pagare i propri debiti. No, le tre entità nominate dai veri poteri forti intervengono sulle decisioni politiche e decidono le azioni che gli stati (ex) sovrani devono fare. Siamo di fronte a scelte a-democratiche preoccupanti e pericolose. Le assurde e deliranti richieste al governo greco di impoverire ancora di più il popolo greco, le classi medio-basse, i pensionati e di privatizzare tutto il patrimonio collettivo sono gravi e pericolose perché dimostrano la trasformazione di tirannia finanziaria che ha subito l'Unione Europea. Il governo greco aveva proposto un piano che prevedeva di reperire i soldi necessari per pagare gli esagerati interessi richiesti sul debito, là dove è la ricchezza aumentando delle tasse sui redditi più alti e sui grandi profitti. Una patrimoniale giusta che tendeva a far pagare la crisi a chi l'aveva prodotta e realmente detiene la ricchezza del paese. Non c'è stato verso. Le tre “istituzioni tiranniche” europee non hanno accettato e hanno preteso che fossero i ceti più poveri del popolo greco, quelli già investiti da un'austerità che ha prodotto miseria, a continuare a fare sacrifici. Pretendono di tagliare ulteriormente le pensioni e aumentare l'IVA. Misure non solo inadeguate ma palesemente sbagliate che non risolveranno nulla e che hanno l'obiettivo di mantenere la Grecia sotto ricatto e al servizio delle decisioni del grande capitale.

Si badi bene, questo infierire su un paese che dovrebbe essere sovrano, questa volontà di ridurlo allo stremo e di annullarne la dignità nazionale, è la stessa cosa che sta succedendo qui in Italia dove un governo fantoccio formato da servitori fedeli al potere finanziario sta attuando quello che la BCE aveva scritto nell'agosto del 2011, in una famosa lettera segreta diretta al governo Berlusconi.

La crisi, secondo lorsignori, deve essere risolta impoverendo il popolo, privatizzando tutto, dalle industrie strategiche ai servizi primari (sanità, istruzione, trasporti), creando milioni di lavoratori sottopagati e ricattabili, una massa di poveri ignoranti che non potrà opporsi a nessuna azione di chi ha deciso di mantenere ogni privilegio e di poter accumulare qualsiasi ricchezza.

Bisogna ribellarsi alla tirannia della troika, alle sue pretese che sanno tanto di odio verso un paese, la Grecia, che ha deciso di farsi governare da chi non intende chinare la testa senza lottare. Per questo è necessario che ognuno dia solidarietà al popolo greco e al suo governo. Per questo è necessario appoggiare anche dall'Italia la decisione del governo greco di indire un referendum e dare ai cittadini ellenici l'ultima parola in decisioni che incideranno nella vita del popolo. Per questo sarebbe giusto che i governi degli stati europei si esprimessero politicamente sulla questione liberandosi dalle imposizioni di quel potere finanziario e bancario sempre più cupo che sta distruggendo qualsiasi ipotesi di un'Europa realmente democratica che metta al primo posto il benessere, la Pace e il lavoro, la salute e l'istruzione dei propri cittadini e non la finanza o il profitto di chi ha creato la crisi.

È in atto una lotta di classe, una vera e propria guerra tra la reazione rappresentata dalla troika e il progresso rappresentato, in questo caso, da un governo come quello greco che vuole spezzare regole imposte senza alcuna democrazia.

Mobilitiamoci e facciamo sentire alla Grecia la nostra solidarietà e il nostro appoggio.

Facciamolo senza se e senza ma.

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