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Giorgio Langella, segretario del PCI Veneto, ci invia la risposta, che pubblichiamo, all'invito al convegno promosso da ANPI e Giuristi Democratici  di Venerdì 23 giugno ore 17.00 in Sala Stucchi, Palazzo Trissino, Vicenza su "Resistenza e diritto di resistenza. Dalla lotta antifascista all'esperienza No Dal Molin a Vicenza. Con quali mezzi i cittadini possono opporsi alla violazione dei diritti costituzionali?")

Approfitto per esprimere un pensiero (che poi è una richiesta esplicita). Tra i diritti costituzionali violati ogni giorno penso si debbano tenere in debito conto quelli del lavoro, a partire da quelli della sicurezza nei luoghi di lavoro. Dall'inizio dell'anno sono morti oltre 300 lavoratori (è il dato più alto dal quando l'Osservatorio indipendente di Bologna morti sul lavoro - che documenta i caduti sul lavoro, anche quelli "non assicurati Inail" - operai).

Di questi giorni è l'assoluzione dei manager della Breda imputati per i decessi delle lavoratrici e dei lavoratori a causa dell'amianto. Questa sentenza segue quelle di qualche mese fa (sempre del tribunale di Milano) nei processi per i morti di amianto all'Alfa di Arese, all'Enel, alla Pirelli.
E chi si ricorda dei lavoratori morti di varie forme di tumore alla Marlane Marzotto di Praia a Mare? Là furono oltre 100 ma nessuno risultò colpevole. Tutti, padroni e manager, furono assolti perché il fatto non sussiste.
Non sarebbe, forse, il caso di affrontare questo problema, drammatico e devastante, con la più ampia partecipazione? Senza lasciare che sia, cioè, relegato al ricordo di qualche familiare o a qualche notizia di cronaca confusa tra tante e presto sparita? Possiamo fare qualcosa di più organico rispetto ai comunicati dolenti che si emettono il giorno dopo le tragedie sul lavoro?
Come PCI, del quale sono segretario regionale veneto, ci stiamo impegnando e vogliamo continuare a farlo. Possiamo farlo assieme?
Cordiali saluti a tutte e a tutti.