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Lotto, gara "cucita" su Lottomatica? Giorgetti (FI) in esclusiva: "Non credo, ma può vincere", "Falsi i miei legami con l'azienda", "Secco deputato? Forse al posto di Galan, non mio..."

Di Pietro Rossi Venerdi 21 Agosto 2015 alle 21:37 | 0 commenti

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C'è la sorte e c'è chi la sorte la gestisce. Alla sorte si affidano ogni giorno milioni di italiani che giocano il Lotto. Per la sua gestione, invece, non c'è bisogno di chiamare in causa la dea bendata. La fortuna - e anche tanta - l'ha già fatta da tempo la GTECH S.p.A., già Lottomatica Group S.p.A. La società con sede a Roma, che fa capo al gruppo piemontese di De Agostini, nato come editore, è un operatore di lotterie e scommesse tra i più potenti al mondo, quotato fino a pochi mesi fa alla borsa di Milano e da aprile al Nyse di New York.

Secondo l'ex sottosegretario di Stato alle Finanze Alberto Giorgetti, il forzista veronese pochi mesi fa dimessosi di fatto a favore di Dino Secco, poi rimasto in provincia a causa dell'annullamento improvviso del passo del deputato collega di partito, non sarebbero in molte le aziende ad avere i mezzi per portarsi a casa il bando di gara statale da 3,5 miliardi di euro per la concessione, in scadenza, del gioco del Lotto. Concessione che il colosso già detiene da 22 anni.

A pensarla così, avanzando pure tra le righe l'ipotesi che la gara sia stata cucita attorno all'ex-Lottomatica - come fa capire un articolo del Fatto Quotidiano del 19 agosto - è anche il Consiglio di Stato. "I requisiti per la partecipazione alla procedura di selezione appaiono, per taluni versi, eccessivi, tanto da figurare come clausole escludenti", scrive l'organo legislativo nel suo parere, obbligatorio per i bandi di gara su concessioni per "giochi pubblici", inviato al ministero dell'Economia. Il Governo è però deciso a tenere la barra dritta, perché ha già messo nella legge di stabilità i 350 milioni di euro del primo anno dell'appalto. Soldi freschi, che dovrebbero essere nelle casse delle Finanze entro la fine del 2015. "Uno stop, quello del Consiglio di Stato che crea ovviamente preoccupazioni, perché quei soldi devono averli per forza entro fine anno. A me sembra si siano un po' incasinati, ma d'altra parte questo bando è responsabilità piena del Governo Renzi, la norma l'ha scritta il sottosegretario Pier Paolo Baretta", mette subito in chiaro Giorgetti, raggiunto da noi telefonicamente.
Il deputato, quale attuale vicepresidente della commissione Finanze in quota opposizione (nuova Forza Italia), che si occupa anche di giochi e lotterie, esprime comunque il suo parere: "Ho visto la presa di posizione del Consiglio di Stato e non sono contrario a fare un'audizione, facciamola pure. La confusione sulla materia continua e bisogna fare un po' di chiarezza, anche perché, attualmente, la delega fiscale (riordino in materia di giochi, ndr) è stata abbandonata".

A parte la chiarezza, rimane il dubbio che quel bando il Governo l'abbia fatto "blindato". "Non credo sia stato costruito su misura per Lottomatica, ma voglio vedere quanti al mondo possono avere i loro numeri e partecipare a una gara così complessa e sostanziosa. Il vero problema è che il Governo deve essere puntuale nel farlo...mancano solo tre mesi a dicembre", commenta Giorgetti, che sulla questione dei suoi rapporti quale sottosegretario del Ministero delle Finanze con l'allora Lottomatica era stato chiamato in causa da alcuni esponenti parlamentari del Movimento 5 Stelle.

"Ancora lo scorso anno, sul tema del gioco, hanno ritirato fuori la tesi di miei eventuali coinvolgimenti con gli interessi di chi gestisce il gioco, si sono anche inventati il fatto che io ho rassegnato le dimissioni perché Lottomatica voleva assumermi e ho querelato tutti, sono andato in giudizio", precisa il deputato, che sulla questione spende solo poche parole: "All'epoca la scelta delle dimissioni era stata fatta per rientrare a esercitare la mia professione ma poi, vedendo le reazioni del territorio, ho cambiato idea e ho ritirato le dimissioni e penso che resteranno nel cassetto".

Un "no" definitivo a Dino Secco, quindi,  il capo di Gabinetto della Provincia di Vicenza che, intervistato da noi qualche settimana fa, avanzava ancora qualche speranza. "Credo che Dino si riferisse alla possibilità in relazione a Giancarlo", conclude Giorgetti. In effetti...c'è anche l'opzione Galan.


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