Francesco Lunghi nuovo presidente di Federsanità del Veneto
Giovedi 9 Luglio 2015 alle 18:35 | 0 commenti
Federsanità Veneto resoconta l'assemblea 2015
Si è tenuta stamane a villa Cesarotti di Selvazzano Dentro (Padova) l'assemblea di Federsanità del Veneto che ha eletto il nuovo direttivo. Alla presenza dei direttori generali delle Ulss associate (Alto Vicentino, Ovest Vicentino, Vicenza, Pieve di Soligo, Asolo, Treviso, Veneto Orientale, Veneziana, Alta Padovana, Este, Verona, Azienda Ospedaliera di Padova).
E del presidente uscente e neo vicepresidente del Consiglio Regionale del Veneto, Gianluca Forcolin e del direttore generale Sanità e Sociale della Regione, Domenico Mantoan, il il sindaco di Monselice, Francesco Lunghi è stato eletto nuovo presidente. Vicepresidente vicario è Claudio Dario, direttore dell'Azienda Ospedaliera di Padova. Altro vicepresidente è il sindaco di Fossalta di Piave (Venezia), Massimo Sensini. Paolo Stocco è stato individuato come esperto a supporto della Federazione. Il direttivo sarà composto dai due vicepresidenti e da Daniele Frezza (dirigente responsabile formazione dell'Ulss 9), Marco Agostini (presidente del Consiglio comunale di Mestrino -Padova-), Gabriele Petrolito (consigliere comunale di Mirano -Venezia-), Roberto Andriolo (sindaco di Agugliaro -Vicenza-) e Martina Maraffon (consigliere comunale di Saccolongo – Padova-). Nei prossimi giorni saranno individuati altri sette componenti del direttivo 'tecnici' fra i dirigenti delle Ulss venete associate. Dario Menara, già direttore di AnciVeneto, è stato confermato segretario della Federazione.
Forcolin: “Azienda Zero, costi standard, taglio dei fondi: nuove sfide per la Sanità venetaâ€
Il presidente uscente, Gianluca Forcolin, ha tracciato un bilancio del suo mandato e salutato il nuovo presidente Lunghi, confermando la stretta collaborazione fra la Regione e le Ulss per affrontare le prossime sfide.
Ha inizialmente portato il saluto del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia e espresso gratitudine per il compianto Fortunato Rao, vicepresidente vicario, scomparso durante il suo mandato. Molte e strategiche sono le attività portate avanti da Federsanità in questo quinquennio. Numerosi gli incontri e convegni organizzati per individuare i temi di interesse delle Ulss, la rivista Cittadini e Salute (house organ della federazione), gli incontri per promuovere la prassi per la diminuzione dei rischi nelle Ulss, in particolare nelle sale operatorie, la partecipazione all'attività nazionale. In particolare Forcolin ha puntato l'interesse dell'assemblea su due temi attualmente oggetto di dibattito politico: i tagli alle risorse nel settore sanitario e l'istituzione dell'Azienda Zero.
“Lo scorso 2 luglio -ha ricordato il vicepresidente della Giunta regionale- con il parere contrario del Veneto, è stata sancita in sede conferenza Stato-Regioni l'intesa sui tagli per le risorse del Servizio Sanitario Nazionale di 2 milardi e 352 milioni a decorrere dal 2015. E' opportuno ricordare che appena nel luglio 2014, con il Patto per la Salute 2014-2016, era stato concordato un aumento del Fondo Sanitario Nazionale di poco più di 2 miliardi di euro per l'anno in corso. Si devono poi aggiungere le riduzioni dei finanziamenti per gli obiettivi di piano (900 milioni di euro) e per l'edilizia sanitaria (285 milioni di euro). I tagli su scala nazionale ammontano così ad oltre 3 miliardi, per il Veneto 240 milioni. Il Governo in poco più di un anno ha fatto venir meno il Pattp Stato-Regioni. Fortunatamente -prosegue Forcolin- è stato confermato che le risorse per le Regioni saranno ripartite attraverso il criterio dei costi standard.
Altro tema cardine, il disegno di legge presentato al Consiglio Regionale da Luca Zaia di riorganizzazione del governo della Sanità veneta attraverso l'istituzione dell'Azienda Zero e della rideterminazione delle funzioni e degli ambiti territoriali delle attuali aziende. L'obiettivo non è quello di spendere meno riducendo i servizi ma spendere meglio incrementandoli. Un'azienda che abbia funzioni di programmazione, attuazione sanitaria e socio-sanitaria, coordinamento, governance e che sollevi le Ulss da compiti di natura tecnico-amministrativa. Le Ulss che verranno accorpate in un'azienda unica per provincia non dovranno più gestire gli acquisti, assumere e gestire il personale oltre che assicurare la formazione, occuparsi direttamente di tecnologie e si sistemi informatici, compiti che verranno assegnati all'Azienda Zero. Potranno occuparsi al meglio dell'assistenza ospedaliera e territoriale. Infine -conclude Forcolin- le sfide per il futuro: tenere alto il livello dei servizi senza aumentare le tasse con l'addizionale IRPEF regionale, valorizzare la salute in tutte le politiche, un nuovo sistema di mappatura dei bisogni, la razionalizzazione ospedaliera, lo sviluppo della medicina integrata e la sanità veloce in 24hâ€.
Il nuovo presidente, Francesco Lunghi, sindaco di Monselice: “Il Governo allinei le Regioni spreconeâ€
Francesco Lunghi è sindaco di Monselice, al secondo mandato, iniziato nel 2014. Laureato in medicina e chirurgia, ha 68 anni e due figli. Un maschio, laureato in fisica, insegna fisica teorica all'Università di Bloomington nell'Indiana e al Fermi Lab di Chicago, la seconda figlia è veterinaria. E' stato primario otorino per trent'anni a Monselice e per dieci anni direttore sanitario (funzione ricoperta contemporaneamente al primariato), altri dieci anni direttore del dipartimento emergenza e specialità chirurgiche. E' stato presidente per quattro mandati, fino al pensionamento, della Società Veneto Ospedaliera di Ototrinolaringoiatria. E' inoltre coordinatore di un progetto umanitario in Kenya nell'ospedale di North Kinangop e coordina 28 medici otorini. Si potrebbe definire la persona giusta al posto giusto, vista la sua lunga esperienza nel campo socio-sanitario veneto e amministrativo.
“Accetto con convinzione la rappresentanza del direttivo di Federsanità -ha dichiarato- in quanto la salute e la promozione del benessere dei cittadini sono sempre stati per me motivo di particolare interesse non solo durante la professione di medico chirurgo, ma anche come primo cittadino. La sanità veneta rappresenta un'eccellenza a livello nazionale e non ha nulla da invidiare a quella internazionale e il Piano Socio-sanitario approvato dalla Regione è un esempio per tutte le regioni d'Italia. Nella nostra regione -ha sottolineato Lunghi- il rapporto fra sanità pubblica e privata è molto equilibrato. Il rischio è che i tagli imposti dal Governo, facciano regredire il nostro sistema rispetto ai livelli raggiunti (vedi taglio di 2,5 miliardi di euro su quanto necessario per garantire i livelli preesistenti). Un taglio lineare che penalizza il Veneto privandolo di 240 milioni necessari per l'incremento della spesa per i nuovi farmaci oncologici (anticorpi monoclinali e target therapy), per quelli contro l'Epatite C e non ultimo per lo sblocco dei contratti del comparto socio-sanitario determinato dalla recente sentenza della Corte Costituzionale. La Regione Vento sta razionalizzando pesantemente la Sanità con l'attuazione dell'ultimo Piano Sociosanitario e con l'applicazione dei costi standard. E' inaccettabile che il Governo applichi tagli lineari penalizzando le Regioni virtuose senza pretendere il rientro delle Regioni sprecone. Un clamoroso esempio è la segnalazione della Corte dei Conti del 3 luglio 2015 sul bilancio sanitario siciliano, dove, nonostante dal 2013 al 2014 vi sia stato un incremento di spesa di 800 milioni di euro, lo Stato garantirà alla Sicilia, con il riparto sanitario del 2015, un finanziamento di 800 milioni di euro in più rispetto al 2013â€. Infine Lunghi auspica una strategia di coordinamento fra forze politiche e istituzioni, in primis la Regione, gli Enti Locali e le Aziende sanitarie con il coinvolgimento delle varie Federsanità regionali, in particolare con quella lombarda e ligure, al fine di orientare e garantire gli adeguati finanziamenti e obbligare le Regioni sprecone ad allinearsi alle nostreâ€.
Il vicepresidente Sensini, sindaco di Fossalta di Piave. “Il peso del Sociale sui sindaci?â€
“Ritengo che debba essere aperta una discussione sul ruolo dei sindaci nella gestione del sociale e auspico che Federsanità rappresenti un tavolo di confronto produttivoâ€, ha dichiarato il vicepresidente di Federsanità Massimo Sensini. “Spesso i primi cittadini vivono la difficoltà della gestione del disagio sociale dei cittadini e nell'assistenza post ospedaliera di pazienti dimessi. Un peso che rischia di ricadere sui primi cittadini anche in vista della gestione unica regionale con la creazione dell'Azienda Zero. La valutazione di tali rischi deve essere motivo di confronto in Federsanità e garantirò il mio impegno in questo sensoâ€.
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