Direttivo Psi vicentino: "se dobbiamo estinguerci, facciamolo con dignità..."
Giovedi 18 Giugno 2015 alle 14:47 | 1 commenti
Una sconfitta che ha visto il PSI vicentino consolidare il suo elettorato ma non, come era auspicabile vista anche la qualità della candidatura del compagno Tosetto, allargare il proprio consenso elettorale.
Il Segretario ha quindi proposto ai presenti una riflessione sul futuro del PSI prospettando diverse possibilità ed ha chiesto che si aprisse una discussione costruttiva al fine di elaborare e portare una proposta concreta all'attivo regionale che si terrà a Marghera il 22 giugno.
Dal successivo dibattito, a cui sono intervenuti tra gli altri il Consigliere provinciale Tosetto, il Consigliere comunale di Costabissara Preto, la rappresentante di “MIDA precari†Sigillò ed i referenti di diversi comuni del vicentino, è emersa un'analisi dei risultati condivisa dall'unanimità dei presenti.
Il centrosinistra ha pagato gli errori commessi dal Governo, in particolar modo per ciò che riguarda l'attacco alla scuola statale pubblica, concretizzatosi con la presentazione del ddl 2994, e l'attacco ai Sindacati che ha avuto il suo paradossale apice nella proposta di un “sindacato unicoâ€. Attacchi che hanno scoperto a sinistra la coalizione privandola di parte del suo tradizionale elettorato.
A ciò, in Veneto, va affiancata la quantomeno incerta gestione della campagna elettorale da parte di strutture e persone poco legate al territorio.
L'impressione condivisa da tutti i presenti è stata che, visto anche l'artificioso sdoppiamento della lista del Presidente, troppo certa della vittoria, la gioiosa macchina elettorale arrivata dalla terra di Dante, abbia cercato più di dividere gli alleati che di consolidare un risultato che poi, ovviamente, non è arrivato.
Le responsabilità della candidata Moretti passano decisamente in secondo piano lasciandola apparire più vittima sacrificale che artefice o responsabile di una disfatta che è stata nazionale oltre che regionale.
Le responsabilità del PSI in tutto ciò esistono e sono importanti. Il PSI veneto, nonostante le grida di allarme che si erano levate al suo interno sin dall'apertura della campagna elettorale, ha avallato tali improduttive strategie, contribuendo sì in termini di impegno sul territorio e di consenso, ma mai riuscendo ad imporre le sue proposte e le sue iniziative.
E' risultata quindi evidente a tutti i presenti la necessità di rivedere a tutti i livelli le alleanze politiche e la necessità di riacquistare un'indipendenza ed un'autonomia troppo spesso sacrificate in nome della sopravvivenza politica.
Infine è emersa dal Direttivo grande preoccupazione per l'affermarsi della linea politica della Lega e del suo leader Salvini. Una deriva verso destra che preoccupa lasciando riemergere oscuri ricordi di un passato che non deve tornare. Forte è stato invece il richiamo da parte dei compagni intervenuti al Socialismo riformista europeo come riferimento di ogni possibile azione di rivalsa politica.
Le conclusioni del Direttivo possono quindi essere sintetizzate nell'espressione del compagno Vittorio Sandri, ex-consigliere regionale del PSI, che è intervenuto sostenendo come: “Se dobbiamo estinguerci, facciamolo con dignità , se dobbiamo rinascere, facciamolo con l'orgoglio della nostra storia!â€
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