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Turetta: il furbetto Variati su dipendenti da Provincia a Comune. E su Secco...

Di Citizen Writers Mercoledi 22 Luglio 2015 alle 18:15 | 0 commenti

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Maria Teresa Turetta, CUB Pubblico Impiego

Il 29 marzo scorso la CUB ha trasmesso un esposto alla Prefettura, alla Procura di Vicenza e alla corte dei Conti in merito al provvedimento di comando di massa di 8 dipendenti dalla Provincia al Comune di Vicenza. Una manovra anomala questa che, di fatto, è  apparsa subito come una fastidiosa e furbesca scorciatoia per far passare subito, e scavalcando tutti gli altri, otto fortunati dipendenti che, tra l'altro, appartenevano a settori fondamentali dell'ente e quindi non a rischio esubero.

Diligentemente e in ossequio alla oramai nota poca trasparenza, il Comune di Vicenza approvava, il 12 maggio, un piano occupazionale  per il 2015 cucito addosso ai nove comandi (ai primi otto subito dopo se n'è aggiunto un'altro), con tanto di profili e part time indicati  in percentuali ben specifiche (clicca qui per il provvedimento di Giunta).
Nell'esposto abbiamo denunciato che nei documenti amministrativi erano totalemente assenti le esigenze di specifiche competenze e l'eccezionalità delle aspettative del comune di Vicenza che ricorreva improvvisamente a ben nove comandi, pescando, guarda caso, proprio dall'organico della Provincia di Vicenza. Nel provedimento di nomina dei comandi, inoltre, era totalmente assente la scadenza di questi incarichi.
A guastare i programmi di qualcuno, successivamente si è messo di mezzo anche il Governo che con il  D.L. n. 78/2015, così ha stabilito (art 4 comma 2):  "Il personale delle province che alla data del 31 dicembre 2014 si trova in posizione di comando o distacco presso altra pubblica amministrazione, e' trasferito, previo consenso dell'interessato, presso l'amministrazione dove presta servizio, a condizione che ci sia capienza nella dotazione organica e nei limiti delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente e comunque ove risulti garantita la sostenibilita' finanziaria a regime della relativa spesa." Già, proprio così, peccato che i nostri nove dipendenti comandati siano giunti in Comune di Vicenza alla fine di marzo 2015.
Piano occupazionale da rifare quindi? Vedremo, per il momento nessuna assunzione è stata ancora attuata tra i profili elencati nella delibera di Giunta del 12 maggio 2015.
La riforma delle Provincie sta diventando sempre più una pagliacciata, gestita male dal Governo e dai suoi rappresentanti sul territorio. E' per questo modo pessimo di governare e di amministrare che la pubblica amministrazione va male. I dipendenti tutti in questo caso sono solo delle vittime, così come sono vittime i cittadini che con questa pagliacciata ci rimettono servizi preziosi.
Da ultimo una curiosità: come mai Variati, che sta minacciando addirittura le dimissioni dal suo incarico in Provincia e che si è mosso con una certa disinvoltura nel mettere in pratica i tagli dettati dal Governo, non ha pensato bene di annullare uno dei suoi primi atti da Commissario/presidente provinciale ossia il decreto di nomina a capo di  Gabinetto in Provincia di Dino Secco -Forza Italia- visto che i commi commi 418 e 420 della Legge di Stabilità 2015 lo vietano espressamente?

Dino Secco è stato nominato capo di Gabinetto da Variati neo commissario della Provincia di Vicenza tramite decreto n. 8 del 20 ottobre 2014.
Dino Secco risulta essere anche un pensionato della Pubblica Amministrazione.
L'articolo 6 del Decreto Legge 90 del 2014 e la successiva circolare della Ministra Madia precisano che si tratta di misure "volte a evitare che il conferimento di alcuni tipi di incarico sia utilizzato dalle amministrazioni pubbliche per continuare ad avvalersi di dipendenti in quiescenza", così "aggirando di fatto l'istituto della quiescenza" e bloccando i "più giovani".

La circolare Madia dà indicazioni precise sull'attuazione e l'interpretazione dell'articolo 6 del dl 90 del 2014, il cosiddetto dl Madia dell'estate scorsa, che già stabiliva come le pubbliche amministrazioni non possano conferire incarichi di studio e di consulenza, né tanto meno dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo di amministrazioni pubbliche, a soggetti già lavoratori pubblici e privati collocati in quiescenza, ovvero in pensione, a meno che non si tratti di incarichi o cariche conferiti a titolo gratuito (ma al massimo per un anno, non prorogabile né rinnovabile). Restano invece consentiti gli "incarichi di docenza". 

La legge include nel divieto anche gli incarichi e le cariche presso le società o gli enti a controllo pubblico, ad eccezione dei componenti delle giunte degli enti territoriali e dei membri degli organi elettivi di ordini professionali. Quanto agli organi costituzionali, sempre stando alla legge, viene previsto che si adeguino alle disposizioni nell'ambito della propria autonomia. La nuova disciplina viene specificato si applica agli incarichi conferiti a decorrere dalla data di entrata in vigore dello stesso decreto. "Quest'ultimo è entrato in vigore il 25 giugno 2014", viene ricordato. Ecco che "la nuova disciplina si applica, dunque, a partire da questa data, con la conseguenza che non sono soggetti ai nuovi divieti gli incarichi conferiti fino al 24 giugno 2014 compreso".
Per più motivi si può dire, quindi, che la nomina di Dino Secco capo di Gabinetto della Provincia di Vicenza sia illegittima oltre che inopportuna.


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