Quotidiano | Categorie: Politica

Cotorossi: la procura indaga, ma il Comune che fa? E la Provincia perché non interviene?

Di Citizen Writers Mercoledi 3 Giugno 2015 alle 18:34 | 0 commenti

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Riceviamo da Giovanni Bertacche e pubblichiamo: 

Spetta all'amministrazione pubblica e alla politica porre rimedio agli errori o peggio alle malefatte. Sono loro in possesso degli strumenti appropriati per rispondere agli interessi generali. Il penale ha solo funzione sanzionatoria di comportamenti deviati. Poi ci si lamenta dell'invasione di campo da parte del giudice penale: il quale svolgerà sì la sua indagine traendone le dovute conseguenze, ma con ciò senza esonerare l'amministrazione dai suoi compiti. 

Rileviamo anche che da più parti, dentro e fuori del Comune, sono stati presentati esposti e denunce ma che, salvo l'annunciato intervento del magistrato, nulla di significativo è stato finora ottenuto da parte amministrativa. L'unico dato da segnalare è l'istituzione ancora nell'ottobre 2013 di una commissione di inchiesta sul guazzabuglio urbanistico-edilizio del Borgo Berga; ma anziché essere composta da estranei alla vicenda, l'incarico è stato affidato alla Commissione Territorio. Quella stessa cioè che a suo tempo si sarebbe pronunciata in merito alla variante del Piruea Cotorossi. Sarà anche per questo che come lamenta la consigliera Valentina Dovigo, la commissione non si è più riunita. Sicchè, al di là delle indagini condotte dal magistrato sulle condotte di funzionari, la questione urbanistica, lo ripeto di esclusiva competenza dell'amministrazione, è tutta da affrontare con le conseguenze negative che un simile stato di cose comporta. Che se il Comune, ai vari livelli e articolazioni, tanto politici che amministrativi non si pronuncia, difficile del resto prevedere un ripensamento sul proprio operato, spetta in ogni caso alla Regione il potere sostitutivo di intervenire per annullare i provvedimenti e le deliberazioni comunali che autorizzino interventi non conformi a prescrizioni degli strumenti urbanistici o dei regolamenti edilizi o comunque in contrasto con la normativa urbanistico-edilizia. Ora mentre si punta il dito contro il funzionario ritenuto il (solo lui?) responsabile dell'amara e intricata vicenda, si vorrebbe che i consiglieri, almeno quelli non coinvolti nel voto della variante Cotorossi, si facessero promotori di iniziative concrete. E mentre si invocano convocazioni di consigli comunali e di commissioni solo per (ancora) informazioni, la situazione tanto deprecata si va consolidando in danno del territorio e della città. Sarebbe ora che venissero diffidati una volta per tutte gli organismi deputati anche in via sostitutiva a provvedere al riesame ed eventuale annullamento degli atti, ampiamente noti dopo anni di discussioni. E se il disvalore tra i reciproci vantaggi - pubblico / privato - potrà far derivare un ulteriore motivo di illegittimità dei permessi, questo aspetto sarà motivo di ulteriore intervento. Ma intanto ci si muova con quello fin qui acquisito, per non rimandare il tutto alle kalende greche.


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