Quotidiano | Categorie: Politica

Cicero tra rinvio delibera Parco della Pace e morti in Libia e Tunisia: "poveri noi"

Di Edoardo Pepe Giovedi 19 Marzo 2015 alle 16:23 | 0 commenti

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Il consigliere comunale Claudio Cicero della lista omonima parla di "segnale di incapacità della Giunta comunale" dopo il rinvio della delibera sul Parco della Pace. Inoltre l'ex assessore commenta i tragici fatti accaduti nella democratica, grazie alla primavera araba, Tunisia in seguito al sanguinario attentato terroristico: "povera Libia, povera Tunisia... poveri noi".

"Rivendico con orgoglio l'aver proposto -e ottenuto- il rinvio della delibera sull'acquisizione del parco della Pace. Non è possibile sottoporre al voto del Consiglio Comunale una delibera a scatola chiusa, senza certezze sullo stato della bonifica bellica, senza informazioni su necessità di bonifiche ambientali, senza poter conoscere gli oneri manutentivi di cui il Comune, dopo un simile voto, si sarebbe fatto carico, ponendo sulla testa dei Consiglieri responsabilità molto pesanti, tanto che anche la maggioranza è stata d'accordo per il rinvio.
Un simile pressapochismo è sintomo di incapacità politica e gestionale della Giunta. Una Giunta di annunci, chiacchiere e 'slide', come il Governo-amico, che cade poi sul primo atto concreto.
In Parlamento, su un provvedimento di simile caratura rispetto al programma, il Governo avrebbe posto la fiducia: e sarebbe andato a casa.

Le morti di Tunisi, per mano dei terroristi, non sono evidentemente sufficienti a svegliare dal torpore l'opinione pubblica italiana ed il nostro governo. La situazione in Libia, paese a me molto caro, ed in Tunisia è estremamente pericolosa, a sole poche centinaia di chilometri dall'Italia.
E' necessario spostare ogni nostro impegno militare oggi attivo in vari scenari all'estero -Afghanistan in primis- sul controllo dell'infiltrazione terroristica nel nord Africa, territorio che da sempre dialoga con l'Italia e, attraverso noi, con l'Europa.
Dobbiamo salvare le tante vite umane che nell'attraversare il Mediterraneo pagano un tributo di sangue altissimo alla libertà; e dobbiamo preservare la nostra Nazione dal profilarsi di una 'quarta sponda' sotto il controllo dell'ISIS.
I fatti di Tunisi ci dicono come il terrorismo voglia colpire i simboli della nostra civiltà e cultura quali musei e monumenti, che sono anche importanti attrattori turistici: l'Italia -e anche Vicenza- da questo punto di vista è fortemente esposta ma, purtroppo, il Governo latita. Libia e Tunisia non possono reggere l'urto dell'ideologia del terrore e dell'islamismo violento e sanguinario: dobbiamo difendere loro per difendere noi stessi".


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