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Chioschi estivi, quel progetto da realizzare in soli nove giorni...a meno che già non esista

Di Pietro Rossi Venerdi 22 Maggio 2015 alle 21:30 | 0 commenti

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Certo che il Comune di Vicenza ci sa proprio fare con i bandi. Prendiamo quello uscito oggi, 22 maggio - pubblicato ieri - una gara per l'installazione di chioschi nei grandi parchi e di nuovi alberi al campo atletica Perraro. Una grande bella iniziativa, ecologica e condivisa - così spiega  l'assessore alla cura urbana Cristina Balbi - con le associazioni cittadine che si occupano del verde pubblico.

In più, l'iniziativa riguarda una delle zone più degradate della città: Campo Marzo. Tutto bene allora? Sì, se non fosse per la data di scadenza di presentazione delle domande: il primo di giugno. Di quest'anno, naturalmente. Cioè esattamente tra nove giorni. Escludendo che ci sia già qualcosa di pronto, si attendo maghi della progettazione urbana e anche con le spalle larghe, visti gli obblighi da assolvere.

Nove giorni sembrano un po' pochi per preparare un progetto che, a ben guardare, sembra abbastanza complesso. Il bando preparato dal settore Suap, commercio, attività produttive prevede infatti un offerta per la concessione di tre aree pubbliche dove collocare un punto di ristoro (chiosco) stagionale con plateatico: Campo Marzo, Parco Querini e Parco Fornaci. L'aggiudicatario dovrà gestire il punto di ristoro e l'area assegnata, realizzando eventi culturali, animazione e attività ludiche. A Campo Marzo l'offerta dovrà prevedere fino a quattro punti di ristoro; a Parco Querini il chiosco dovrà prediligere succhi di frutta biologici, frullati e gelati naturali.
Mica bruscolini. Ma non è tutto. Andando a vedere le condizioni e pensando maliziosamente, sembrano veramente una "mission impossible" (qui il bando). Giusto per citarne qualcuna: il concessionario dovrà provvedere a proprie spese, alla realizzazione del chiosco, alla sua installazione, oltre al suo allaccio alle reti tecnologiche, alla sistemazione dell'area interessata dall'attività, al posizionamento di elementi di arredo urbano (tavolini, sedute, ombrelloni), alla pulizia e manutenzione dell'intera area. E, beninteso, al concessionario l'Amministrazione non garantisce l'esclusività del punto di ristoro, ma questo deve chiudere i battenti massimo alle 23.30 e i concerti possono durare massimo fino alle 22:30 salvo disposizioni diverse che il Comune si riserva. Tutto per una concessione che durerà solo 4 mesi (con possibilità di proroga). 
Eppure, per partecipare, non ci vogliono molti requisiti. Possono presentare domanda tutte le persone, sia fisiche che giuridiche che sono in regola con la legge, che abbiano compiuto 18 anni e "abbiano i requisiti morali e professionali richiesti dalla normativa vigente per esercitare l'attività di somministrazione di alimenti e bevande".
La cosa più interessante sta però nel fatto che l'aggiudicazione avverrà non tanto sulla base dell'offerta economicamente più vantaggiosa ma piuttosto sul progetto tecnico. L'offerta economica, cioè il canone che l'aggiudicatario dovrà pagare al Comune, non potrà essere inferiore a 100 euro al mese (una cosa simbolica, si può dire) e peserà nella valutazione solo per il 30%. Quello che deciderà l'esito della gara sarà in realtà il progetto tecnico, la cui validità incide per il 70% nel criterio di aggiudicazione.
Il progetto tecnico dovrà essere comprensivo anche del programma di attività culturali, di animazione e ludiche "finalizzate alla rivitalizzazione dell'area attraverso la partecipazione della cittadinanza agli eventi".
Insomma una bella sfida, visto anche che ci sono solo nove giorni di tempo per preparare il progetto. A meno che qualcuno non ce l'abbia nel cassetto già da qualche tempo. Ma questo non è possibile, perché altrimenti il bando non sarebbe, come dire, equo in partenza. Escludendo questa ipotesi, che può venire solo a menti maliziose, c'è da dire che per le attività culturali il Comune di Vicenza pretende molto ma ha anche una grande fiducia nei confronti dei suoi concittadini (o genericamente nella razza umana, visto che la residenza non è una pregiudiziale per partecipare all'appalto) e nella loro capacità e velocità di elaborare un progetto stimolante in una settimana. E chissà, magari un geniale diciottenne presenterà una proposta così bella ed elaborata alla quale la commissione non potrà dire di no.


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