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Chiesa di Santa Corona, restauro ciclo pittorico della "Cappella Sistina di Vicenza"
Giovedi 9 Aprile 2015 alle 11:42 | 0 commenti
Il progetto di integrale del restauro, sostenuto dalla Fondazione Roi, del ciclo pittorico della Cappella del Rosario all'interno della Chiesa di Santa Corona, con la ricollocazione di 34 tele di Alessandro Maganza è stato presentato dal presidente della Fondazione Roi, Gianni Zonin, insieme al sindaco di Vicenza Achille Variati, a Fabrizio Magani, soprintendente per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, e a Fernando Rigon, Storico dell'Arte.
"Un tempo era considerata una piccola Cappella Sistina - ha ricordato Zonin - e vogliamo che la città di Vicenza possa considerarla ancora così anche in futuro".
Di seguito maggiori dettagli dal Comune di Vicenza sulla presentazione.
La chiesa di Santa Corona, gioiello dell'architettura gotica, riceve oggi un importante dono dalla Fondazione Giuseppe Roi: il finanziamento completo del restauro del ciclo pittorico della cappella del Rosario composto da 34 tele di Alessandro Maganza, con le relative cornici lignee, e dei lacunari lignei del soffitto.
A presentare il progetto di restauro c'erano oggi nella chiesa di Santa Corona il sindaco Achille Variati, il presidente della Fondazione Roi Gianni Zonin, il soprintendente per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, Fabrizio Magani e lo storico dell'arte Fernando Rigon.
"La Fondazione Roi ancora una volta dimostra di avere una particolare sensibilità per i beni artistici della città - ha sottolineato il sindaco Achille Variati -. In due occasioni ha dato il suo contributo a favore della chiesa di Santa Corona, prima con la donazione di una guida digitale, ora con la restituzione delle 34 tele del Maganza. L'intervento si inserisce in un contesto che ha già usufruito della generosità della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza Belluno e Ancona per il restauro completo del monumento e contribuirà ad offrire ai vicentini e ai turisti un tassello di arte e storia della città da scoprire e ammirare. E' evidente quindi che la chiesa di Santa Corona sta ritornando all'antico splendore grazie ad una squadra che mette insieme le proprie intelligenze per ottenere straordinari risultati, in un gesto di amore nei confronti della città ".
"La Fondazione Roi in questa occasione intende valorizzare e salvaguardare il patrimonio d'arte di Vicenza e del Veneto con il restauro delle tele del Maganza - è intervenuto il presidente della Fondazione Roi Gianni Zonin - il cui valore ci è stato segnalato da due esperte storiche dell'arte che ringrazio e di cui ci ha parlato Maria Elisa Avagnina prima come direttrice dei Musei civici di Vicenza e ora come consigliere della fondazione Roi. Anche Chiara Rigoni, funzionario della Soprintendenza, ha auspicato la restituzione della Cappella del Rosario. E' grazie a loro che abbiamo esaminato e deliberato il progetto di restauro. Le 34 tele si sviluppano per un totale di 100 metri quadrati di superfici dipinte e da una struttura di cornici lingee scolpite e dorate di 40 metri quadrati. Intendiamo concludere il restauro, che costerà tra i 200 e i 300 mila euro, entro 18 mesi con l'alta sorveglianza e la professionalità dei laboratori di restauro della Soprintendenza di Verona con l'obiettivo di riconsegnare alla città la Cappella il 7 ottobre 2016, esattamente 515 anni dopo la Battaglia di Lepanto, vinta dai veneziani sui turchi dopo aver invocato la protezione della Vergine che recita il Rosario. E proprio il 7 ottobre ricorre la festa del Rosario cui la cappella è intitolata e cui è dedicata l'iconografia delle tele ispirate ad episodi della vita della Vergine. E' nostro desiderio, inoltre, con il montaggio di speciali ponteggi, almeno nelle fasi finali del restauro, consentire ai visitatori di salire fino alla cupola per ammirare le tele da vicino".
La Cappella del Rosario e il ciclo decorativo di Alessandro Maganza
La Cappella del Rosario della chiesa di Santa Corona è stata eretta dalla Confraternita del Rosario per commemorare la vittoria di Lepanto e realizzata dalla bottega degli Albanese. Il ricco apparato decorativo che rivestiva le pareti laterali e l’intradosso della volta della Cappella fu eseguito tra il 1613 e il 1621 da Alessandro Maganza e dalla sua bottega ed è composto da trentaquattro tele suddivise, nel soffitto, da lacunari lignei con decorazioni dorate.
I dipinti situati nelle pareti laterali celebrano il miracoloso intervento della Vergine nel corso della battaglia di Lepanto del 1571 che vide la flotta della Serenissima (in cui figuravano anche due navi armate dai vicentini) vincitrice contro i Turchi: la Lega contro il Turco (Giambattista Maganza) e il Trionfo di Sebastiano Venier (Alessandro Maganza).
Ai lati di queste due opere si trovano le storie dell’infanzia di Maria: l’Incontro di Anna e Gioacchino (Iseppo Scolari), la Nascita della Vergine, il Sacrificio di Gioacchino e la Presentazione della Vergine al Tempio (Porfirio Moretti).
Nell’attico sono raffigurati altri episodi della vita della Vergine: il Battesimo, Maria e l’angelo, il Fidanzamento di Maria e Giuseppe, Maria Benedetta tra le donne, Erode consulta lo scriba (Iseppo Scolari), il Sogno di Giuseppe, la Fuga in Egitto e il Ritorno dall’Egitto.
Il soffitto è suddiviso in quattro fasce di lacunari lignei con decorazioni dorate, entro i quali sono disposte le tele.
Nella prima fascia partendo del fondo sono rappresentati gli attributi della Vergine ispirati alle litanie lauretane: Angeli che celebrano la Vergine come Fons Hortorum (Jacopo Bonvicini), Angeli con il cartiglio Electa ut sol, Concerto d’angeli, Angeli con il cartiglio Pulchra ut luna (Girolamo Maganza), Angeli che additano la Turris Davidica (Jacopo Bonvicini). Nella seconda serie vi sono due Sibille, i Santi Bartolomeo, Girolamo e altri santi eremiti (Marcantonio Maganza), le Sante Lucia, Caterina da Siena e Apollonia (Vincenzo Maganza), I Santi mistici (Marcantonio Maganza), le Sibille Samia e Delfica ( Giambattista Baragia). Nella terza fascia sono rappresentate le Allegorie della Bontà , della Purezza e di altre virtù della Vergine, Davide e i patriarchi, la Madonna del Rosario in gloria (Vincenzo Maganza), San Giovanni Battista, San Gioacchino, Sant’Anna e altri santi (Giambattista Maganza) e l’Obbedienza, la Speranza, la Prudenza, la Carità , la Virtù, la Fede, la Povertà (Vincenzo Maganza). L’ultima serie presenta i Re Magi, l’Allegoria della Fede con gli evangelisti Giovanni e Matteo (Jacopo Bonvicini), le Vergini sagge, la Religione con San Pietro  e gli evangelisti Marco e Luca (Iseppo Scolari) e Otto santi tra i quali un Re (Giambattista Baragia).
La chiesa di Santa Corona
La chiesa di Santa Corona è stata interessata da un restauro che è durato tre anni: iniziato nel 2009 e concluso a fine 2012 ha consentito di restituire alla cittadinanza il prezioso monumento di cultura, arte e fede grazie al prezioso contributo economico di Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza Belluno e Ancona (8 milioni di euro) integrato dal Comune di Vicenza (2 milioni di euro). Dopo il restauro le opere pittoriche e lignee sono state ricollocate e alcune sono state anche restaurate.
Alla fine del 2013 la Fondazione Giuseppe Roi ha donato alla chiesa una guida digitale che conduce alla scoperta dei tesori del monumento. La guida, in italiano e inglese, si presenta sotto forma di web app scaricabile su smartphone e tablet cui si accede inquadrando con il telefonino i codici QR posizionati all'ingresso della chiesa e al fianco di opere di maggiore interesse, di cui vengono forniti approfondimenti storici e artistici. La guida è inoltre disponibile all'indirizzo www.chiesadisantacorona.vicenza.it.
La chiesa di Santa Corona è aperta da martedì a domenica dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18; il sabato chiude alle ore 17 e riapre alle 17.30 per la Santa Messa (l'ingresso durante le celebrazioni religiose è gratuito). Chiuso il lunedì. Le visite sono sospese durante le funzioni religiose.
Ingresso a pagamento: biglietto acquistabile nelle biglietterie del Teatro Olimpico o di Palazzo Leoni Montanari. Il biglietto per la visita della Chiesa costa 3 euro (ridotto 2 euro, scuole 1 euro); l'accesso è consentito anche ai possessori di biglietto unico (clicca qui).
Informazioni: 0444222811, [email protected], www.museicivicivicenza.itÂ
A presentare il progetto di restauro c'erano oggi nella chiesa di Santa Corona il sindaco Achille Variati, il presidente della Fondazione Roi Gianni Zonin, il soprintendente per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, Fabrizio Magani e lo storico dell'arte Fernando Rigon.
"La Fondazione Roi ancora una volta dimostra di avere una particolare sensibilità per i beni artistici della città - ha sottolineato il sindaco Achille Variati -. In due occasioni ha dato il suo contributo a favore della chiesa di Santa Corona, prima con la donazione di una guida digitale, ora con la restituzione delle 34 tele del Maganza. L'intervento si inserisce in un contesto che ha già usufruito della generosità della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza Belluno e Ancona per il restauro completo del monumento e contribuirà ad offrire ai vicentini e ai turisti un tassello di arte e storia della città da scoprire e ammirare. E' evidente quindi che la chiesa di Santa Corona sta ritornando all'antico splendore grazie ad una squadra che mette insieme le proprie intelligenze per ottenere straordinari risultati, in un gesto di amore nei confronti della città ".
"La Fondazione Roi in questa occasione intende valorizzare e salvaguardare il patrimonio d'arte di Vicenza e del Veneto con il restauro delle tele del Maganza - è intervenuto il presidente della Fondazione Roi Gianni Zonin - il cui valore ci è stato segnalato da due esperte storiche dell'arte che ringrazio e di cui ci ha parlato Maria Elisa Avagnina prima come direttrice dei Musei civici di Vicenza e ora come consigliere della fondazione Roi. Anche Chiara Rigoni, funzionario della Soprintendenza, ha auspicato la restituzione della Cappella del Rosario. E' grazie a loro che abbiamo esaminato e deliberato il progetto di restauro. Le 34 tele si sviluppano per un totale di 100 metri quadrati di superfici dipinte e da una struttura di cornici lingee scolpite e dorate di 40 metri quadrati. Intendiamo concludere il restauro, che costerà tra i 200 e i 300 mila euro, entro 18 mesi con l'alta sorveglianza e la professionalità dei laboratori di restauro della Soprintendenza di Verona con l'obiettivo di riconsegnare alla città la Cappella il 7 ottobre 2016, esattamente 515 anni dopo la Battaglia di Lepanto, vinta dai veneziani sui turchi dopo aver invocato la protezione della Vergine che recita il Rosario. E proprio il 7 ottobre ricorre la festa del Rosario cui la cappella è intitolata e cui è dedicata l'iconografia delle tele ispirate ad episodi della vita della Vergine. E' nostro desiderio, inoltre, con il montaggio di speciali ponteggi, almeno nelle fasi finali del restauro, consentire ai visitatori di salire fino alla cupola per ammirare le tele da vicino".
La Cappella del Rosario e il ciclo decorativo di Alessandro Maganza
La Cappella del Rosario della chiesa di Santa Corona è stata eretta dalla Confraternita del Rosario per commemorare la vittoria di Lepanto e realizzata dalla bottega degli Albanese. Il ricco apparato decorativo che rivestiva le pareti laterali e l’intradosso della volta della Cappella fu eseguito tra il 1613 e il 1621 da Alessandro Maganza e dalla sua bottega ed è composto da trentaquattro tele suddivise, nel soffitto, da lacunari lignei con decorazioni dorate.
I dipinti situati nelle pareti laterali celebrano il miracoloso intervento della Vergine nel corso della battaglia di Lepanto del 1571 che vide la flotta della Serenissima (in cui figuravano anche due navi armate dai vicentini) vincitrice contro i Turchi: la Lega contro il Turco (Giambattista Maganza) e il Trionfo di Sebastiano Venier (Alessandro Maganza).
Ai lati di queste due opere si trovano le storie dell’infanzia di Maria: l’Incontro di Anna e Gioacchino (Iseppo Scolari), la Nascita della Vergine, il Sacrificio di Gioacchino e la Presentazione della Vergine al Tempio (Porfirio Moretti).
Nell’attico sono raffigurati altri episodi della vita della Vergine: il Battesimo, Maria e l’angelo, il Fidanzamento di Maria e Giuseppe, Maria Benedetta tra le donne, Erode consulta lo scriba (Iseppo Scolari), il Sogno di Giuseppe, la Fuga in Egitto e il Ritorno dall’Egitto.
Il soffitto è suddiviso in quattro fasce di lacunari lignei con decorazioni dorate, entro i quali sono disposte le tele.
Nella prima fascia partendo del fondo sono rappresentati gli attributi della Vergine ispirati alle litanie lauretane: Angeli che celebrano la Vergine come Fons Hortorum (Jacopo Bonvicini), Angeli con il cartiglio Electa ut sol, Concerto d’angeli, Angeli con il cartiglio Pulchra ut luna (Girolamo Maganza), Angeli che additano la Turris Davidica (Jacopo Bonvicini). Nella seconda serie vi sono due Sibille, i Santi Bartolomeo, Girolamo e altri santi eremiti (Marcantonio Maganza), le Sante Lucia, Caterina da Siena e Apollonia (Vincenzo Maganza), I Santi mistici (Marcantonio Maganza), le Sibille Samia e Delfica ( Giambattista Baragia). Nella terza fascia sono rappresentate le Allegorie della Bontà , della Purezza e di altre virtù della Vergine, Davide e i patriarchi, la Madonna del Rosario in gloria (Vincenzo Maganza), San Giovanni Battista, San Gioacchino, Sant’Anna e altri santi (Giambattista Maganza) e l’Obbedienza, la Speranza, la Prudenza, la Carità , la Virtù, la Fede, la Povertà (Vincenzo Maganza). L’ultima serie presenta i Re Magi, l’Allegoria della Fede con gli evangelisti Giovanni e Matteo (Jacopo Bonvicini), le Vergini sagge, la Religione con San Pietro  e gli evangelisti Marco e Luca (Iseppo Scolari) e Otto santi tra i quali un Re (Giambattista Baragia).
La chiesa di Santa Corona
La chiesa di Santa Corona è stata interessata da un restauro che è durato tre anni: iniziato nel 2009 e concluso a fine 2012 ha consentito di restituire alla cittadinanza il prezioso monumento di cultura, arte e fede grazie al prezioso contributo economico di Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza Belluno e Ancona (8 milioni di euro) integrato dal Comune di Vicenza (2 milioni di euro). Dopo il restauro le opere pittoriche e lignee sono state ricollocate e alcune sono state anche restaurate.
Alla fine del 2013 la Fondazione Giuseppe Roi ha donato alla chiesa una guida digitale che conduce alla scoperta dei tesori del monumento. La guida, in italiano e inglese, si presenta sotto forma di web app scaricabile su smartphone e tablet cui si accede inquadrando con il telefonino i codici QR posizionati all'ingresso della chiesa e al fianco di opere di maggiore interesse, di cui vengono forniti approfondimenti storici e artistici. La guida è inoltre disponibile all'indirizzo www.chiesadisantacorona.vicenza.it.
La chiesa di Santa Corona è aperta da martedì a domenica dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18; il sabato chiude alle ore 17 e riapre alle 17.30 per la Santa Messa (l'ingresso durante le celebrazioni religiose è gratuito). Chiuso il lunedì. Le visite sono sospese durante le funzioni religiose.
Ingresso a pagamento: biglietto acquistabile nelle biglietterie del Teatro Olimpico o di Palazzo Leoni Montanari. Il biglietto per la visita della Chiesa costa 3 euro (ridotto 2 euro, scuole 1 euro); l'accesso è consentito anche ai possessori di biglietto unico (clicca qui).
Informazioni: 0444222811, [email protected], www.museicivicivicenza.itÂ
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