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BPVi, i sindacati: ignorati nostri messaggi forti, chiari e in tempi non sospetti

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 1 Settembre 2015 alle 18:13 | 0 commenti

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La nota del Coordinamento Gruppo BPVi FABI - FIRST/CISL - FISAC/CGIL sulla situazione della Banca Popolare di Vicenza

In data odierna le OO.SS. del primo tavolo trattante si sono riunite a fronte della negativa semestrale 2015. Le rettifiche così importanti sono state definite dal nuovo Consigliere Delegato come necessarie per “riaffermare BPVi quale Banca del territorio semplice e snella focalizzata sul business tradizionale di Banca commerciale”.

In estrema sintesi i risultati del semestre conseguono in gran parte all’ispezione BCE che ha rilevato finanziamenti correlati per l’acquisto di azioni BPVi per circa 1Mld di €uro.
Ci fa male apprendere l’entità delle operazioni “correlate”, su un patrimonio di circa 3,7Mld di €uro.
Ci fa ancora più male dato che in tempi non sospetti (ottobre 2012) le OO.SS. avevano diffidato, mediante la lettera (visualizza), la Direzione Generale dal mettere in atto prassi aziendali in palese violazione delle norme civilistiche e dei regolamenti aziendali sulla negoziazione di azioni di propria emissione.
Ci fa ancor più indignare che le pressioni commerciali improprie esercitate sulla rete sono state uno dei motivi su cui il Sindacato ha chiamato nell’aprile 2013 alla mobilitazione tutti i colleghi del Gruppo Bpvi.

Se questi messaggi forti e chiari, piu’ volte reiterati dalle organizzazioni sindacali fossero stati recepiti dalla dirigenza, oggi non saremo in questa situazione!

Inoltre in un incontro avvenuto in tempi recenti (febbraio 2015), su specifica richiesta di queste OO.SS., la Direzione aveva assicurato che il Fondo riacquisto azioni proprie era capiente e che erano stati superati brillantemente gli Stress Test….
Le Organizzazioni Sindacali chiedono la pulizia non soltanto nei numeri ma anche di chi ha condotto a questi risultati con conseguente azione di responsabilità, salvaguardando i colleghi che hanno operato con dedizione e competenza senza ricevere alcun tipo di incentivo o di premio.
Per troppi anni ci è stata chiesta fiducia in nome di una Banca e di una “famiglia” a cui abbiamo creduto e che ci ha tradito come dipendenti e come soci! Il tempo della fiducia è finito. Nessun mandato in bianco per il futuro. I DIPENDENTI, in qualità di soci, possono dire la loro nella prossima Assemblea.
Al Direttore Generale, a cui abbiamo inviato oggi stesso una richiesta urgente di incontro, che ha parlato di una Banca “veloce e snella” diciamo da subito e con forza che non accetteremo che la “cura dimagrante” ricada esclusivamente sui colleghi. Sono ben altri i tagli e le razionalizzazioni da fare. La fiducia deve essere conquistata con i fatti, giorno per giorno.


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