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Bilancio Aim, Variati taglia gli utili al Comune e auspica l'indipendenza di San Biagio. Intanto la gara è alle porte: Agsm o no?

Di Pietro Rossi Martedi 30 Giugno 2015 alle 02:58 | 0 commenti

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Il socio unico e le aziende. Un rapporto che dura da sempre e che Variati vorrebbe cambiare, auspicando il taglio del cordone ombelicale con "Aim" prima della fine del suo mandato. Il figlio che mantiene il padre deve camminare con le proprie gambe. Il sindaco non lo dice solo alla holding di San Biagio ma anche all'Agsm di Verona, alla quale manda un messaggio: "attenti a fare gli arroganti...".

Variati arriva a San Biagio e fa un po' il padrone buono ma risoluto. Un ruolo che gli compete, come figura politica, ma di certo convincente fino a un certo punto perché il sindaco di Vicenza sa esattamente cosa succede in casa Aim. Il ruolo però ci sta. Arriva a trovare l'azienda della porta accanto, in cui il Comune di Vicenza è socio unico, e ascolta con attenzione il bilancio consolidato. L'amministratore unico di AIM Vicenza Spa Paolo Colla e il Direttore generale Dario Vianello snocciolano i numeri: fatturato in diminuzione a causa di minor vendita del gas (per l'inverno caldo 2014) e minor vendita di energia (per l'estate fredda sempre dello stesso anno); utile ante imposte di 11,5 milioni di euro (tre milioni in meno dello scorso anno); 5 milioni di euro di utile (lo scorso anno era 6,7 milioni di euro), 700 mila dei quali andranno nelle casse del Comune.
E qui la prima grande novità. È infatti il socio unico a "sacrificarsi", vista la diminuzione di utile rispetto all'anno precedente. Palazzo Trissino, nel 2014, aveva incassato ben 2 dei 6,7 milioni di attivo e cioè il 29%. In questo esercizio, invece, "preleva" solo il 14%, lasciando nelle casse di Aim più o meno lo stesso utile dell'anno prima. «Non voglio che il bilancio del Comune dipenda dalle aziende - spiega il sindaco - prenderemo i 700 mila euro in sede di assestamento e gli utilizzeremo nelle spese correnti ma non continuative». Un chiodo sul quale batte insistentemente, Achille Variati, quello di far entrare nuovi soci «Nel 2013 con l'uscita dall'in house avevo chiaro l'obbiettivo - continua - crescere e interrompere il cordone ombelicale tra l'azienda e il Comune di Vicenza, che sarà uno dei soci ma non il socio che detiene tutto».
Messaggio chiaro che il capitano indirizza ai comandanti di vascello, ma non solo. La rotta che Aim sta per intraprendere è quella di un mare dalle correnti che potrebbero essere ancora impreviste. D'altra parte, per un'azienda che vuole avere dinamiche industriali ma non è ancora in borsa, il percorso è cruciale. L'appuntamento più importane è quello con la gara sull'ambito territoriale Vicenza 1. «A quella parteciperemo di sicuro e vinceremo!», chiarisce subito Vianello, precisando che solo per gareggiare serviranno almeno 60 milioni di euro. Una cifra importante. Gli errori non sono nemmeno contemplati «L'impegno è per il nostro ambito - aggiunge Colla - stiamo pensando a quello prima di tutto il resto». E sembra quasi un patto non scritto, un messaggio verso le eventuali concorrenti, alcune delle quali dei veri colossi della distribuzione, come Hera e il suo occhio famelico a nordest
Non è l'unico messaggio. L'altro lo lancia Achille Variati verso Agsm di Verona, con la quale si parla di fusione dal 2012. I tre anni pronosticati stanno ormai passando e le gare sono alle porte. «La pressione su Verona è un è po' diminuita - racconta il sindaco - loro sarebbero un po' coloniali. D'accordo che il rapporto noi-loro è due a uno ma Verona non è il centro del mondo: andrò presto a trovare il mio amico Tosi a Verona». Come dire che Vicenza non ha affatto intenzione di fare il socio di minoranza, né nelle multiutility né sull'altra fusione prospettata, quella tra le due fiere. E che quella della fusione non è l'unica strada, potrebbero esserci altre forme di aggregazione meno vincolanti. «L'azienda deve crescere - aggiunge Variati - raggiungere un dimensione più alta con altre aziende in provincia o fuori provincia».
E a questo proposito, dopo aver dato il premio all'amministratore unico Colla (45 mila euro, "ma ne prende solo 30 mila lordi all'anno, costa molto meno di un dipendente medio Aim", precisa Variati) il sindaco si cala nella parte del capo: «Il fatturato è basso, bisogna alzare perché solo in un'ottica aggressiva rispetto al mercato possiamo avere le certezze di futuro, il mio è un ottimismo pacato». Ma l'auspico è solo fintamente rude. Tutto è previsto, sotto l'occhio vigile del direttore Vianello. Fa parte del ruolo di Variati, come rimarcare il monito su SIT, unica controllata in passivo (434 mila euro) assieme ad AIM Bonifiche (-454). «Nella Sit, ho assunto a interim la responsabilità di amministratore unico - spiega Colla - ora è in perdita perché il bilancio fotografa un momento di transizione, il piano industriale prevede che Sit entri in un unico polo ambientale» E Variati marca: «Il prossimo anno il bilancio deve essere positivo, oppure SIT deve sparire». D'altra parte, è lui il capo. E fino a prova contraria, con l'entrata di altri soci e con un reale smarcamento del Comune, Aim rimane fondamentale per Palazzo Trissino. Se poi una delle novità degli ambiti territoriali sul gas prevede l'assegnazione delle quote ai Comuni da parte dell'autority - «Il che significa - conferma l'assessore Cavalieri - minori entrate nelle nostre casse» - cosa succederà con il cordone ombelicale reciso tra la proprietà e la holding?


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