Articolo GdV su malati Mcs e Sbrollini, la risposta dei 5 Stelle
Martedi 9 Giugno 2015 alle 16:57 | 0 commenti
Il MoVimento 5 Stelle dei Comuni della provincia di Vicenza interviene a seguito dell'articolo apparso ne "Il Giornale di Vicenza" riguardante una signora ammalata di MCS e per la quale, la deputata del Pd Daniela Sbrollini si è presa a cuore la causa: "ci teniamo dopo mesi di lavoro con i promotori della battaglia verso lo Stato e la Regione per il riconoscimento di tale malattia a rispondere all’articolo pubblicato l'08/06 riguardante il caso della Sig.ra Cinzia di Caldogno".
"Il Movimento 5 Stelle dichiara che da anni è a fianco di tutte le persone ammalate per il riconoscimento della Sensibilità Chimica Multipla come patologia invalidante, tale attenzione si é concretizzata in una mozione approvata da 37 Comuni del Veneto, frutto dell’intesa con gli esponenti di altre forze Politiche, inviata alla Regione Veneto, con la quale si chiede l’attuazione della legge Regionale approvata all’unanimità il 5 Marzo 2013.  La risposta dalla regione alla nostra richiesta é stata positiva e la sua applicazione avrebbe avuto seguito solo dopo aver trovato la copertura finanziaria.
Il M5S è a conoscenza che il bilancio consuntivo delle ASL venete, nel 2014 e per il 4° anno consecutivo, ha registrato avanzi (utili), nel 2014 per 6 MLN di €, e ora, visto che in Consiglio Regionale siederanno dei Consiglieri del M5S, verrà chiesto conto del perché dopo più di 700 giorni, non sia ancora entrata in vigore la legge e nessun seguito é stato dato a quanto richiesto.
Il M5S ritiene  che la raccolta fondi per ogni singolo caso, sia una strategia sterile che puo innescare meccanismi di esposizione mediatica i cui benefici ricadrebbero solo su pochissime persone, lasciando fuori dalle tutele sanitarie la maggioranza degli ammalati. Questa è una battaglia ETICA e non propaganda politica. A nostro avviso Il modo corretto per tutelare tutte le persone sofferenti di M.C.S. è quello di applicare la legge Regionale, per evitare sofferenze, disagi, successivi costi economici e relazionali per le persone ammalate e per la collettività oltre a maggiori oneri per il servizio sanitario nazionale a carico di tutti.
Siamo altresì convinti che i casi di emergenza debbano essere presi in carico dalla regione con priorità assoluta, perché non si gioca con il dolore delle persone. La prevenzione, come la cura e i casi emergenziali devono essere gestiti da procedure certe".
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