Non sappiamo se il sindaco Achille Variati e i promotori del progetto del TAC a Vicenza avessero messo in conto reazioni nazionali e internazionali così forti soprattutto per l'impatto culturale, paesaggistico e ambientale delle due nuove stazioni, quella principale in Fiera e l'altra a Borgo Berga, e dei relativi percorsi del fasci ferroviari (nella foto la firma a Roma del protocollo d'intesa per il nodo di Vicenza della Tac).
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Dopo l'mpegnativa e complessa conferenza stampa in cui il sindaco di Vicenza insieme ai rappresentanti di tutte le liste di maggioranza ha illustrato (oggi, venerdì 9 gennaio) le osservazioni sul progetto e le richieste di soluzioni progettuali alternative (qui il video integrale di VicenzaPiùTv), èstato interesante il fuori campo finale di Achille Variati.
«La Tav la puoi subire o la puoi pilotare» dice il sindaco di Vicenza Achille Variati (centrosinistra): «Da noi il progetto non è stato calato dall'alto. Con la Regione, le associazioni di categoria e le realtà del territorio - spiega - abbiamo presentato a Roma un nostro piano che permetterà a Vicenza di essere collegata al sistema ferroviario europeo dell'alta velocità e insieme di sviluppare il trasporto regionale».
Daniele Ferrarin, portavoce consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Vicenza, lancia un affondo contro l'assenza del Partito democratico di Vicenza nel prendere una posizione sulla questione della Tav/Ac Montebello - Grisignano a cui da giorni nei media locali e nazionali viene dato ampio spazio visto che, dice Ferrarin, «tutte le testate giornalistiche commentano la notizia riportando le posizioni espresse da associazioni di categoria, ambientali, da partiti, movimenti politici, consiglieri comunali di maggioranza e di minoranza e da personaggi dello spettacolo».
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«ImmaginateVi la "Vicenza che vive" con il nuovo progetto di treno. Riflessi sulle relazioni tra persone e diritti, sul lavoro, sull'ambiente naturale e sui costi non solo economici rispetto alle cosiddette compensazioni», questo il tema afrontato in una lettera da Giuliano Raimondo,che pubblichiamo come ulteriore contributo al dibattito in corso su TAV/TAC e, soprattutto, sulle due stazioni che dovrebbero sostituire quella attuale.
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Valentina Dovigo, consigliere comunale di Sinistra Ecologia Libertà , e Daniele Ferrarin, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Componenti della commissione Territorio Vicenza e uniti in alcune battaglie in Sala Bernarda pongono una serie di domande ad Achille Variati, alla Giunta, alla maggioranza e a chi "spinge" per la parte vicentina (due nuove e discusse stazioni al posto di quella esistente) del progetto TAC, Treni ad Alta capacità .
Sull'Alta Velocità , o TAV, ma sarebbe più giusto parlare di Alta Capacità , o TAC, perchè di vere fermate di veri treni ultraveloci a Vicenza non se ne parla, favole a parte, è sotto un fuoco di accuse, forse sottovalutate nelle previsioni, il plenipotenziario vicentino, quell'Achille Variati che, dall'alto della sua doppia e totalizzante poltrona di sindaco del capoluogo e di presidente della Provincia di Vicenza, contende la palma di uomo più potente di Vicenza a Gianni Zonin, anche lui sempre più sotto tiro addirittura da parte del confindustriale Il Sole 24 Ore per la Banca dei vicentini, di cui è presidente di lungo corso.
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Sullo studio di fattibilità per la linea ferroviaria del Treno ad alta velocità che dovrebbe passare per Vicenza, i consiglieri comunali Lucio Zoppello e Dino Nani, con l’appoggio del consigliere regionale Costantino Toniolo, “anima†del Nuovo Centro Destra vicentino, e del coordinatore cittadino del partito Nereo Galvanin, presenteranno delle osservazioni in consiglio comunale dopo “un’analisi in commissione delle documentazionee diversi incontri con alcuni cittadini dei quartieri della Riviera Berica e della Stanga†spiega il consigliere Zoppello.
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Istat sta elaborando alcuni dati statistici relativi al movimento dei pendolari in Italia. Nell'attesa però il vice-presidente della Regione Veneto, Marino Zorzato, ha anticipato alcuni numeri su quello che è il fenomeno che quotidianamente coinvolge più del 50% dei lavoratori e degli studenti veneti.
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