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Zuccato regala cuscini rumorosi all'Olimpico, ci fu chi regalò "in silenzio" sedute al palasport

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Lunedi 25 Maggio 2015 alle 23:41 | 0 commenti

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L'Ares Line Spa di Carrè ha donato al Comune di Vicenza, rappresentato nella conferenza di presentazione dell'iniziativa da Jacopo Bulgarini d'Elci, vicesindaco e assessore alla Crescita del Comune di Vicenza, 350 nuovi cuscini realizzati appositamente per i posti a sedere del Teatro Olimpico dall'azienda vicentina, di cui è socio, oltre all'attuale presidente di Confindustria Vicenza, Giuseppe Zigliotto, il suo predecessore Roberto Zuccato, che ora "siede" con lui anche nel Cda della BPVi ed è presidente degli industriali veneti. Bravi tutti i "promoters" dei cuscini, che rendono i posti a sedere dell'Olimpico... simili alle loro comode poltrone.

Anni fa, subito dopo l'esilio forzato a Imola sotto la giunta Hüllweck e poco prima che la "città che conta" provasse, poco dopo il debutto della nuova amministrazione targata Variati, ad eliminare questo network di media attaccando e colpendo a morte il club che esprimeva la squadra di volley di A1 femminile della città e il miglior vivaio d'Italia e d'Europa e che faceva capo alla stessa volontà di rinnovare la "città che vive", quel club da me presieduto regalava in silenzio, così come si fanno i veri regali e non i battage pubblicitari, e con uno sforzo economico maggiore, almeno in proporzione, di quello dei "signori delle sedie e poltrone", 1.450 sedute bianche e rosse, per evitare che i tifosi si sedessero sul nudo e butterato cemento, visto che l'amministrazione non voleva sobbarcarsene il costo.

Non ci furono nè una conferenza stampa nè i peana odierni, nè col vice sindaco nè con l'assessore allo sport, ma i tifosi  biancorossi, allora e ora, continuano a far tifo su quelle nostre sedute bianche e rosse per le loro e nostre squadre. Quelle biancorosse della Banca Popolare di Vicenza di basket maschile e della Velco di pallacanestro rosa e, dall'anno appena concluso con una promozione in A1, anche per la pallavolo femminile tornata con l'azzurro dell'Obiettivo Risarcimento in quel palazzetto, che noi lottammo per non far abbattere.

Palasport rivendicato, poi e ancora oggi, dagli assessori di turno, ma mantenuto in piedi per 15 anni a nostre spese fino anche a comprare e regalare le sedure biancorosse di oggi.

La cronaca ufficiale, da noi mai adulata, allora come ora, lo ha sempre dimenticato, la storia dello sport cittadino e i tifosi di Vicenza, no.

Lo ricordino anche i presidenti delle squadre di oggi.

In silenzio!

Grazie.


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