Zonin: io lascerò la BPVi spa, qualcuno faccia meglio di me
Sabato 11 Aprile 2015 alle 21:50 | 0 commenti
«Quando la banca sarà trasformata in Spa per rispondere al decreto del governo Renzi io non sarò più presidente. Auguro a chi mi sostituirà di fare molto meglio di quanto abbia saputo fare io...».
È così che Gianni Zonin ha concluso il suo intervento non previsto quando, prima di dare in assemblea la parola al suo braccio destro, Samuele Sorato, per rispondere alle domande, alcune, e ai rilievi, molti di più, degli azionisti, ha reagito con orgoglio all'accusa latente, e non solo, di mancata correttezza e scarsa trasparenza sua e del Cda della Popolare di Vicenza nelle decisioni che si sono susseguite soprattutto dal 2013 in poi, inclusi gli ultimi aumenti di capitale effettuati a 62,50 euro ad azione.
Rivendicando la correttezza, la lealtà e la capacità gestionale sue e dei vertici della banca Gianni Zonin ha rivelato ufficialmente i suoi propositi di addio dopo 19 anni di presidenza e ha come lanciato una sfida orgogliosa al suo successore nella gestote di una banca che lui non s sente più di guidare, ha detto, viste le mutate condizioni di riferiemnto.
Con l'addio di Zonin fisce un'epoca e i rinculi di questo addio li vedremo, a Vicenza, in tutti i settori, economici e politici, che fino ad oggi e in maniera crescente sono stati di fatto guidati o influenzati, nel bene e nel male, da una banca che tanto ha dato al territorio ma che tanto, se non di più, ha preteso dalla sua area principale di influenza.Â
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