Vendita A4 ad Abertis, Schneck: "Lecita, ma errore aver venduto quote pubbliche, i Veneti hanno seguito Brescia"
Mercoledi 12 Agosto 2015 alle 19:03 | 0 commenti
L'acquisizione del 51% delle quote della società che controlla l'autostrada da parte degli spagnoli di Abertis, gruppo spagnolo di infrastrutture, non coglie per niente di sorpresa Attilio Schneck, presidente della Holding. "Gli spagnoli hanno ragione a investire e il mondo finanziario italiano è rimasto alla finestra, ma il vero problema è stata la cessione delle quote pubbliche".
Il punto di non ritorno, secondo l'ex presidente della Provincia di Vicenza non è certo recente ma risale al 2012 quando il Comune di Brescia ha venduto le proprie quote al gruppo Astaldi. "I pubblici avevano la maggioranza fino a quel momento cruciale - ha sottolineato Schneck - la "svendita" è iniziata per volontà dei bresciani e da quel momento in poi tutti sono andati a briglia sciolta visto che i privati ormai possedevano il 51%". E ora la vendita agli spagnoli delle quote appartenenti a due società - Re Consult Infrastrutture e Equiter - che fanno capo a Intesa San Paolo, alla famiglia Tacchi e al gruppo Astaldi. "Niente di strano, fa parte del gioco della finanza e per certi versi è un processo legittimo, quello che dispiace è stato vedere la disgregazione della partecipazione pubblica - insiste il presidente - già quando dopo Brescia, quando il pubblico aveva una minoranza consistente tutto era in qualche modo perduto. Gli stessi veneti, dopo di allora, sono andati dietro a ruota per arrivare alla privatizzazione". La ricetta, secondo Schneck era di arrivare a fare una "squadra" e seguire la politica dell'in house .- cio+è gestione 100& pubblica - sull'esempio di Autovie e Autostrade del Brennero. "Un minimo sforzo e si poteva fare - aggiunge - ma già da tempo è troppo tardi, le amministrazioni non hanno visto più in là del proprio naso e adesso la gallina della uova d'oro è andata in altri cortili". E quindi un'jaccuse a tutti i Comuni che hanno venduto le loro quote, compreso il Comune di Vicenza. Sempre per quanto riguarda Vicenza, resta sospesa ancora quella piccola partecipazione che la Provincia berica ha - assieme al Comune di Verona - all'interno della Holding.
In particolare la Provincia detiene il 7,43% delle quote, ma è più che probabile la vendita dato che chi ha acquistato, vista la percentuale maggioritaria, dovrà lanciare un'Opa. "No comment su quello che farà Variati - conclude Schneck - il mio comportamento è stato e sarebbe ancora adesso di non vendere. Non commento le scelte degli altri".
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