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TAC a Vicenza, l'analisi di Legambiente: potenziamento dei servizi pendolari

Di Emma Grande Lunedi 12 Gennaio 2015 alle 14:47 | 0 commenti

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Legambiente Vicenza e Legambiente Parco Retrone analizzano lo Studio di Fattibilità del nuovo attraversamento ferroviario per Vicenza nella tratta Verona-Padova, che verrà votato oggi e domani 12-13 gennaio in Consiglio Comunale: “Difendiamo la stazione centrale come “cardine del trasporto viaggiatori” e guardiamo al potenziamento dei servizi pendolari. Bene una fermata in Fiera se sarà anche scalo merci e bene anche il filobus, abbiamo dubbi sul bypass idraulico e siamo assolutamente contrari al tunnel per le auto sotto Monte Berico. E’ necessaria una consultazione della Comunità Vicentina e la creazione di un organismo di controllo”.

Ecco l’analisi dettagliata:

Va dato atto che rispetto ai precedenti piani della TAV che prevedevano lunghe e disastrose gallerie nel cuore dei Berici o tunnel sotto i fiumi di una decina di chilometri, l'attuale idea del raddoppio dei binari tra Verona e Padova è sicuramente migliore, come pure l'abbandono finalmente dell'idea di Alta Velocità in favore di un progetto che aumenti la frequenza di passaggio dei treni. Lo studio di fattibilità sull’attraversamento di Vicenza della tratta Verona Padova redatto da RFI Spa pone però grandi e diversi interrogativi.

Legambiente ha speso molte energie per mettere il trasporto ferroviario locale al centro delle scelte di sviluppo: bisogna fare delle linee Vicenza-Schio e Vicenza-Bassano-Treviso una metropolitana di superficie coordinata con il potenziamento dei servizi pendolari della linea Milano-Venezia, è questo il punto fondamentale da affrontare per sviluppare un sistema di mobilità che risponda alle vere necessità della provincia.

Oggi sulla Vicenza-Schio e Vicenza-Bassano-Treviso circolano circa 70 treni in tutto: uno all’ora; affinché si raggiunga un cadenzamento adeguato ad una metropolitana (ogni 20/30 minuti circa) dobbiamo prevedere approssimativamente 150 treni al giorno che arrivino e partano dalla stazione di Vicenza.

La soluzione proposta del volano ferroviario dal lato Tribunale, con la strettoia che rappresenta il passaggio sotto Viale Risorgimento, è in grado di far circolare i 150 treni che vanno e vengono dalle nostre linee provinciali aggiunto l'incremento del traffico pendolare che va assicurato sulla linea Milano-Venezia? Riuscirà a portare i passeggeri alla stazione dove fermano i treni a lunga percorrenza senza diventare un’ulteriore complicazione? Crediamo che la soluzione non sia una nuova stazione bensì un sistema di scambi adeguato.

La necessità di creare un By-pass idraulico ha valore se e solo se verranno fatti tutti quei lavori a valle e a monte del tunnel (compreso l’allargamento dell’alveo dei fiumi invece del pericoloso abbassamento proposto) che però non dipendono dal progetto AV-AC e su cui non ci sono garanzie di esecuzione.

Legambiente ha fatto della scelta della Bellezza e della difesa del Paesaggio nelle politiche di sviluppo il suo caposaldo, ecco perché consideriamo inaccettabile l’idea di un tunnel automobilistico che deturpi l’importante patrimonio culturale UNESCO peraltro già pesantemente deturpato da gravi scelte urbanistiche.

La creazione di una fermata ferroviaria in Zona Fiera, potrebbe trovare un senso come captatrice di utenti attualmente sfavoriti nell’area Ovest se collegata velocemente con la stazione attuale; inoltre potrebbe essere una nuova sede dello scalo merci, lasciando alla stazione centrale il solo compito dell’interscambio dedicato ai passeggeri; l’interramento della linea in città permetterebbe la riunificazione del quartiere dei Ferrovieri al resto della città e la nuova strada prevista sopra alla galleria libererebbe dal traffico veicolare Viale San Lazzaro e Corso San Felice in modo da costruire una linea di trasporto pubblico (filobus) con sede dedicata da Est ad Ovest che si ponga come reale alternativa alla mobilità privata che attraversa la città.

Tenuto conto che attualmente circa l’85% dei viaggiatori proviene dal centro cittadino, già perfettamente accessibile a piedi ed in bici, non vediamo la necessità di dismettere la stazione centrale, al contrario pensiamo che debba continuare ad essere il punto centrale dell’interscambio della mobilità cittadina, magari potenziandone i collegamenti di trasporto pubblico.

Per tutte queste ragioni Legambiente chiede una consultazione molto più ampia di quella effettuata sinora e che sia in grado di capire tutte le criticità presenti nel progetto, facendone tesoro e sviluppando un nuovo e più realistico progetto alternativo al pacchetto da “prendere o lasciare” presentato. Pacchetto che invitiamo i consiglieri comunali a non votare nel prossimo consiglio comunale.

Infine si chiede all’Amministrazione Comunale di costituire un tavolo di osservazione che riunisca i rappresentanti del mondo accademico, delle associazioni competenti riconosciute, degli ordini professionali e delle commissioni comunali interpellate affinché possa vigilare come organismo di controllo della cittadinanza conoscendo le metodologie ed i contenuti dei contratti stipulati, seguire l'iter della spesa, l’esistenza o meno di subappalti e il rispetto dei contratti di lavoro, configurandosi così come un modello di legalità forte da contrapporre al lampante costume italico del malaffare e della corruzione.

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